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Lavoro ed economia, Donazzan presenta decalogo a investitori italiani e stranieri

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 12 Agosto 2014 alle 16:42 | 0 commenti

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Regione Veneto - L’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan sollecita gli investitori italiani e stranieri ad investire nel Veneto e dà loro dieci ragioni per farlo: la cultura di impresa tra pubblico e privato; la cultura politica del governo regionale favorevole all'impresa e al lavoro; le ottime relazioni sindacali; l’accompagnamento nelle relazioni con credito e finanza; il sistema di imprese diffuso; l’istruzione tecnica e professionale migliore d'Italia con forte sinergia tra scuola e impresa.

Il buon contesto sociale (bassa conflittualità e criminalità); la flessibilità del mondo del lavoro con una cultura diffusa della contrattazione; il Made in Italy nei settori strategici - agroalimentare, moda, meccanica, turismo, logistica, artigianato e di nicchia.

“Dobbiamo presentare al meglio queste caratteristiche – sostiene Donazzan – convincendo gli investitori italiani e stranieri che qui in Veneto vi è un contesto del  tutto favorevole, nonostante le magagne o i pasticci di mezze riforme in atto.  Ecco perché ho pensato ad un decalogo delle buone condizioni per investire da noi”.

“Negli ultimi due mesi – fa presente - si sono intensificate le richieste indirizzate alla sottoscritta in qualità di Assessore al Lavoro da parte di possibili investitori stranieri segno che vi è una attenzione per l'eccellenza del manifatturiero italiano, delle buone condizioni del sistema in Veneto nonostante noi tutti - politici, stampa, commentatori vari - si faccia di tutto per parlare male di noi stessi”.

L’Assessore veneta ricorda che: “E' di qualche giorno fa  la chiusura di una trattativa difficile e complessa con l'acquisizione,da parte di una multinazionale cinese, della storica azienda di compressori della famiglia Electrolux, passata poi nelle mani di un fondo speculativo, ma che oggi grazie alla determinazione dei soggetti coinvolti ed alla capacità  di costruire, forse per la prima volta in questo modo politiche industriali, ha portato a riaprire una azienda che solo una anno fa era destinata alla chiusura. Vi è stato in questo caso  un interesse a produrre in Italia per la nostra capacità manifatturiera. Ora altri soggetti si affacciano spinti in particolare dall'eccellenza espressa in Veneto, dalla densità di imprese, dalla loro elevata competenza distintiva, dal rapporto con il mondo della scuola in merito all'istruzione tecnica e dal contesto favorevole all'impresa da parte della politica di governo regionale”.

“Queste caratteristiche – sottolinea - sono note più all'estero che in patria e spesso non vengono considerate abbastanza. Certo, sussistono alcune condizioni negative, legate principalmente alla giustizia ed alla tassazione, deterrentI non imputabile alla Regione che insistentemente invia messaggi al governo centrale affinchè cambi la rotta. Spiace, però constatare come vi sia una certa sordità, vedi il Tribunale di Bassano del Grappa, scelto come foro per le eventuali liti proprio dalle aziende straniere e che oggi rischia la chiusura, nel totale silenzio del governo Renzi. Tutto ciò, allontana le aziende straniere come ad esempio la multinazionale ALPS SOUTH, da me incontrata”

Donazzan ricorda di avere riorganizzato il suo assessorato in questi anni di negativa congiuntura economica, creato una 'Unità di Crisi’, che da tre anni intercetta le crisi prima che siano troppi gravi  e realizzato politiche per la reindustrializzazione con Veneto Sviluppo. E ricorda gli accordi, il confronto continuo, il rapporto trasparente e collaborativo tra pubblico e privato con le parti sociali “che – evidenzia -  hanno permesso di affrontare la trasformazione attraverso la crisi con un nuovo modello veneto”.

“Signori – conclude Donazzan - vi invito a investire nel Veneto perché il decalogo che vi offriamo è questo: cultura di impresa diffusa e condivisa tra pubblico e privato; cultura politica della Regione favorevole all'impresa e al lavoro, con facilità di relazioni tra pubblico e privato; ottime relazioni sindacali, favorite anche da una Unitá di Crisi regionale per prevenire e accompagnare eventuali controversie sindacali; l’accompagnamento nelle relazioni con i sistemi del credito e della finanza, tramite l’attività di Veneto Sviluppo, finanziaria della Region partecipata al 49%dal sistema del credito veneto; sistema di imprese diffuso, differenziato nei diversi settori e organizzato in distretti ad alta densità di competenze e qualità  manifatturiera; sistema di istruzione tecnica e professionale migliore d'Italia, certificato dai dati OCSE PISA con forte sinergia tra scuola e impresa e la presenza di Istruzione Tecnica Superiore su spinta  imprenditoriale; Università venete  proiettate verso l'impresa con ricerca e sviluppo per l'impresa sostenuti dalla Regione; buon contesto sociale con bassa conflittualità e criminalità; flessibilità del mondo del lavoro con una cultura diffusa della contrattazione di secondo livello, della sussidiarietà e della partecipazione; un Made in Italy radicato nei settori strategici dell’ agroalimentare, moda, meccanica, turismo, logistica, artigianato e di nicchia.

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