Lavoro, è crisi nera, Donazzan: non siamo più l'Eldorado d'Italia
Giovedi 21 Marzo 2013 alle 20:35 | 1 commenti
Disoccupazione raddoppiata rispetto al 2008. A Vicenza regge il sistema università -occupazione
Il Veneto non è l'Eldorado d'Italia. O almeno non lo è più. Ha ancora margini di respiro rispetto alle altre regioni, ma seppur a passo più lento regredisce e lancia segnali d'inquietudine. "Troppe volte si dà per scontato che il Veneto sia oasi felice - esordisce l'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan - ed io mi sforzo di far capire che non è così. Solo di recente anche la nostra situazione ha iniziato ad essere considerata difficile dall'opinione pubblica nazionale".
Più che difficile, però, il quadro occupazionale è drammatico: in Veneto ed ancor più nella provincia di Vicenza, che ha perso quota nei settori leader del made in Italy, del metalmeccanico, delle costruzioni. Una spirale di negatività ed un "peggioramento trasversale" che può essere contenuto a livello micro ma non realmente superato senza adeguate politiche macro di un governo che nemmeno esiste. I dati sono inquietanti: nel 2011 gli occupati in provincia di Vicenza erano 384mila, nel 2012 c'è stata una decrescita del 2%. In soldoni, 12mila posti di lavoro saltati, 12 mila famiglie divorate dalla crisi, quasi 6mila delle quali soltanto nella provincia di Vicenza. "Forse non è un caso - Elena Donazzan fa notare - che deteniamo il triste primato di suicidi. La situazione sta diventando insostenibile in una Regione abituata a ben altri ritmi. Basti pensare che nel 2007 il tasso di disoccupazione era del 3,4% e pure quella percentuale minima un pochino infastidiva. Oggi si sfiora il 7%, è praticamente raddoppiata e a livello psicologico è davvero dura reggere". La Regione non resta immobile, ma non può andare oltre il proprio naso: "Stiamo lavorando sugli ammortizzatori e cerchiamo soluzioni che frenino questa tendenza negativa. Ma se non interviene il governo con nuove risorse a maggio saranno già esauriti i fondi per la cassa integrazione. Noi, intanto, daremo sostegno al reddito per la creazione di nuove opportunità di lavoro. Abbiamo già in previsione lo stanziamento di 7 milioni per i lavori di pubblica utilità : metà stipendio pagato dalla Regione, metà dal Comune. Su mille persone che ne hanno beneficiato due anni fa solo il 28-29% è poi restato fuori dal mercato del lavoro. Vuol dire che qualcosa di buono viene prodotto". Il quadro, però, si fa ancora più cupo quando in esame vengono presi i dati relativi alla disoccupazione giovanile: nel 2012 registrato il 25% a livello nazionale, il 15,4 % in Veneto, il 15,6% nella provincia di Vicenza. Il sistema regge se relazionato ai parametri nazionali ma in realtà sta cedendo come un muro di cartongesso perché in un solo anno c'è stato un incremento di oltre il 4% e tra il 2007 ed il 2008 s'era sotto il 7%. Una catastrofe che ha avuto pure ripercussioni sull'istruzione con decrescita forte di iscritti alle università . Vicenza, almeno in questo, viaggia controtendenza come spiega Elena Donazzan: "Vicenza ha un percorso universitario fatto su spinta del mondo produttivo. Chi lo segue è consapevole che una volta terminato avrà opportunità di entrare nel mondo lavorativo". Una speranza, almeno una nell'Eldorado che non c'è più.
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la cacca al collo....