La vicentina Maria Yvonne Pugliese alla Xinjiang International Art in Cina
Martedi 24 Giugno 2014 alle 13:55 | 0 commenti
Come consulente e selezione artisti per il panorama italiano è stata chiamata Maria Yvonne Pugliese - torinese di origine ma da anni residente a Vicenza - dove ha sede la sua galleria YvonneArteContemporanea.Pugliese e Feng Peng si sono incontrati per la prima volta nel 2012, a Pechino, durante un viaggio in cui lei cercava un avvicinamento alla cultura estetica orientale e alla Cina in generale. A quel momento di reciproca conoscenza e piacevole confronto ne sono seguiti molti altri, fino all’invito di Peng a collaborare assieme.
Questa storia ha un fil rouge particolare, che si sviluppa intorno al tema dell'incontro. Inizialmente Maria Yvonne ha incontrato Wang Jun, responsabile di Enjoy 798, galleria con sede al 798 Art Zone di Pechino, punto di riferimento del panorama artistico cinese contemporaneo. La preparazione, l'esperienza, il modo di porsi di Pugliese ha favorevolmente impressionato Wang Jun tanto che, superando la proverbiale attenzione e discrezione cinese, nel giro di pochi giorni le ha organizzato un incontro con Peng Feng. È avvenuto nel corso di una cena ed è andato per il meglio, con tanto di scelta ed imposizione del nome cinese a Maria Yvonne da parte dei due. Venne chiamata Wang YiYuen, Wang in onore del gallerista, Yi come arte e Yuen come destino. L'arte nel destino, un destino nel nome.
In questa storia, a fianco di Pugliese, vi è sempre stata una persona con una profonda conoscenza di Cina che, con la sua esperienza ed i suoi consigli, le ha permesso di evitare qualche imperdonabile mancanza, un gesto fuori luogo, una frase stonata, e di mostrarsi come lei è in realtà , favorendo l'incontro tra le due professionalità .
La parola incontro ritorna nel titolo scelto da Peng, ossia Encountering on the Silk Road. E non si può pensare alla Via della Seta se non come il punto d'incontro tra Oriente ed Occidente, per secoli e secoli. La Via favoriva sicuramente gli scambi commerciali, ma anche il transito e la contaminazione di idee e culture; mercanti, ambasciatori, missionari e guerrieri ne hanno marcato la terra, ognuno con un proprio personale carico di merci, messaggi, idee o convinzioni.
Urumqi è sempre stata un luogo emblematico della leggendaria strada; ora sono scomparse le tende da oasi ed i venditori che a gran voce decantavano le merci e al loro posto si incontra una città moderna che vanta un’economia vivacissima e si sta rapidamente affermando come uno dei principali centri urbani dell’Asia centrale.
I segni del passato glorioso perdurano ancora, capaci ancora di raccontare quella complessità e contaminazione precorritrice dell'attuale mondo globalizzato.
Dice infatti Feng Peng:“Encountering: New Art on the Silk Road, traccia dei parallelismi tra l’influenza storica di questa regione e la risonanza contemporanea. La Biennale è un omaggio al ruolo della città di Urumqi nel collegare Oriente e Occidente; è la celebrazione degli scambi artistici e culturali che oggi sono ulteriormente amplificati dalla globalizzazione.â€
Per mantenersi fedele al tema, il lavoro di ricognizione di Pugliese sulla ricerca artistica in Italia è principalmente rivolto a quelle esperienze di poetica e di ricerca in itinere che, nell’ambito delle diverse discipline, siano in grado di registrare sensibilmente i processi di trasformazione interni al clima sociale contemporaneo e al suo divenire. Stefano Arienti, Bianco-Valente, Stefano Cagol, Aldo Giannotti, Piero Gilardi, Massimo Kaufmann, Iler Melioli, Marcantonio Lunardi, Cristina Treppo, Patrick Tuttofuoco, Devis Venturelli, Dany Vescovi sono gli artisti italiani scelti. La Biennale ne presenta in totale 132, provenienti da 18 paesi: Bulgaria, Canada, Cina, Croazia Egitto, Grecia, Korea, Kyrgyzstan, India, Iran, Iraq, Italia, Nepal, Siria, Stati Uniti d’America, Tunisia, Turchia, Uzbekistan.
Sarà possibile seguire la Biennale ed la selezione italiana collegandosi al blog www.mariayvonnepugliese.it
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