Quotidiano | Categorie: Sanità

La relazione della Corte dei Conti del Veneto sulla sanità

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 23 Maggio 2014 alle 15:40 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Ringrazio la Corte dei Conti del Veneto, che anche quest’anno ha compiuto un approfondito e tenace lavoro di verifica dei nostri conti sanitari, dandoci svariati motivi di soddisfazione e importanti indicazioni sulle cose che ancora non vanno e sui settori dove bisogna intensificare ulteriormente il lavoro di razionalizzazione della spesa".

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto commenta i contenuti del lavoro della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, che ha depositato gli esiti dei controlli effettuati sui bilanci consolidati 2012 delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Ne emerge una valutazione complessivamente positiva, che conferma come, anno dopo anno, la gestione dei fondi destinati alla cura delle persone sia andata migliorando, nonostante la sensibile diminuzione dei Fondi Statali disponibili ed una serie di normative nazionali (come la spending review) che hanno profondamente inciso innescando una ulteriore, profonda, razionalizzazione della spesa che nel Veneto, a differenza di molte altre aree del Paese, ha sostanzialmente centrato gli obiettivi.

In 144 pagine, la Corte dei Conti ha passato al microscopio la gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore contenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in difficoltà: l’Ulss 12 Veneziana (meno 55,2); L’Ulss 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); l’Ulss 20 di Verona (meno 20, 5 milioni ; l’Azienda Ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (meno 34,2 milioni). Pur rimanendo in condizioni di tensione finanziaria, tutte queste strutture hanno comunque migliorato di molto le loro performances rispetto agli anni precedenti.

I conti della sanità veneta del 2012 si sono chiusi in attivo, facendo registrare una perdita contabile di 193,1 milioni euro, agevolmente e completamente ripianati grazie alla virtuosità della Gestione Sanitaria Accentrata in capo alla Giunta e senza la necessità di applicare alcuna addizionale Irpef. Nettissimo il miglioramento rispetto agli aspetti contabili dei bilanci precedenti (meno 330,5 milioni nel 2011 e meno 431,7 milioni nel 2010) e positiva la previsione per il 2013, con un ulteriore trend di forte discesa del disavanzo contabile.

Va specificato e tenuto in attenta considerazione il fatto che la perdita economica cui si riferisce la Corte dei Conti, è relativa alla somma dei risultati di esercizio (utili e perdite) delle Aziende sanitarie (-193 mln di euro nel 2013 che, sul totale di ca. 8,5 miliardi di risorse, vale lo 0,02%). Tale perdita viene completamente ripianata dalla Gestione Accentrata Regionale.

Scorrendo la relazione della Corte dei Conti, lusinghiero appare il risultato raggiunto in materia di contenimento dei prezzi di acquisto delle forniture, con 19 Aziende su 24 che hanno già raggiunto gli obiettivi prescritti dalle normative.

Positiva anche l’evoluzione della delicatissima questione dei tempi di pagamento dei fornitori: secondo la Corte dei Conti effetti virtuosi sono stati raggiunti da alcuni interventi regionali, come la sottoscrizione e attivazione del protocollo d’Intesa tra tutte le parti interessate per lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori avvenuta nel 2012 e l’utilizzo da parte della Regione delle misure straordinarie previste dalla legge 64 del 6 giugno 2013, con l’accensione di un mutuo, (a titolo oneroso) con lo Stato che ha garantito liquidità per 1,5 miliardi di euro da destinare al pagamento dei fornitori. Di questi, 770 milioni sono già stati erogati e la quota restante, pari a 810 milioni, consentirà di saldare tutti i debiti pregressi entro l’estate.

Il controllo sulle società partecipate degli enti non ha dato riscontri negativi, fatta eccezione per due realtà (“Società Venezia s.r.l.”, controllata dall’azienda sanitaria n. 12 Veneziana e “Centro ricerche cliniche s.r.l.”, partecipata dall’azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona); in entrambi i casi, con l’esercizio 2013 tali situazioni sono completamente state superate.

La Corte dei Conti, per contro, dà atto del miglioramento riscontrato nell’equilibrio economico (in rafforzamento anche nel 2103), frutto di uno stretto controllo sui costi della produzione e di politiche di razionalizzazione quali la centralizzazione degli acquisti, esperienza ormai consolidata in Veneto.

Una segnalazione di merito viene anche dal grado di attuazione delle disposizioni di cui al D lgs. 118/2011, in materia di armonizzazione dei bilanci e di sviluppo ed ammodernamento dei sistemi contabili.

“Sulle ombre che la Magistratura Contabile ci ha segnalato, e per questo la ringrazio, stiamo già intervenendo e in alcuni casi esse sono avviate a soluzione – commenta il Presidente della Regione – ma la lettura complessiva dei giudizi espressi ci rende orgogliosi, anche perché abbiamo operato nel quadriennio più difficile di sempre, con continui tagli orizzontali e interventi a spot del legislatore nazionale, che hanno colpito noi come i peggiori spreconi in maniera vergognosamente indiscriminata. Uno sconcio che deve finire presto, con l’introduzione dei costi standard per la determinazione dei quali siamo fra le 3 Regioni benchmark, fin dal prossimo riparto nazionale e all’interno del nuovo Patto Nazionale per la Salute. Se non accadrà siamo pronti a far saltare ogni tavolo nazionale”.

“Diamo a Roma 21 miliardi di euro l’anno di residuo fiscale attivo: tasse pagate dalla gente delle quali nemmeno un euro ritorna a sostegno del territorio – incalza il Presidente – abbiamo di fatto sotto sequestro presso la tesoreria centrale dello Stato 1,4 miliardi dei veneti bloccati da quello scempio del buon senso che è il Patto di Stabilità, che impedisce di investire anche agli Enti virtuosi che potrebbero farlo. Eppure abbiamo privilegiato comunque il sacrosanto diritto dei fornitori della sanità a vedere pagati i loro crediti, decidendo di cedere al ricatto dello Stato che si è messo a fare la banca e, bontà sua, avendo in tasca 1,4 miliardi nostri, ce ne ha prestati pressochè altrettanti a un tasso passivo del 4%. E’ letteralmente incredibile, ma nell’Italia degli sprechi succede anche questo: tu hai i soldi da usare per i tuoi cittadini ma lo Stato te li sequestra poi te ne offre gentilmente facendo la banca e chiedendo interessi concettualmente assurdi”.

“Gli obiettivi di gestione dati a nostri direttori generali sono stati in buona parte raggiunti e in parte lo saranno – aggiunge il Governatore – stiamo usando ancora meglio di prima i sempre minori finanziamenti che arrivano e così stiamo riuscendo nell’impresa di non far scadere la qualità e quantità dei servizi senza imporre, unici in Italia, alcuna addizionale aggiuntiva per la sanità regionale. Anzi, abbiamo aggiunto due novità storiche come gli Ospedali aperti di notte e nei giorni festivi per la diagnostica (apprezzata da più del 90% degli utenti) e la riforma organizzativa dei Pronto Soccorso per assistere al meglio le persone in sala d’attesa e diminuire i tempi della presa in carico dei pazienti. Sono cose che costano, ma che vogliamo dare gratuitamente alla nostra gente, che se lo merita per il contributo che ognuno sta dando per far sì che le cose vadano bene, così come preziosi e insostituibili sono gli sforzi del personale di ogni livello e tipologia che spessissimo, per dare il meglio, sa andare ben oltre i meri aspetti contrattuali. E’ con tutta questa gente – conclude il Governatore - che condivido la soddisfazione di oggi, così come anche con il mio assessore alla Sanità e con tutti i tecnici regionali”.

Da parte sua, l’Assessore alla sanità tiene a sottolineare alcuni aspetti particolarmente significativi. “Il primo – fa notare – è che il miglioramento complessivo di gestione e costi è stato raggiunto, e sarà ulteriormente perseguito, continuando ad essere promossi a pieni voti dal Ministero della Salute, in compagnia di sole altre 5 Regioni, per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Vuol dire che abbiamo dato, e che daremo ai nostri malati, tutta l’assistenza che è costituzionalmente loro dovuta e lo sappiamo fare al 100% e nel migliore dei modi; il secondo è di essere riusciti a non fermare l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche, nonostante un periodo nerissimo per il fronte degli investimenti; il terzo è che, partendo da una situazione già buona, non ci siamo addormentati sugli allori ma, dopo 17 anni, abbiamo varato e stiamo attuando un nuovo Piano Sociosanitario caratterizzato dal rafforzamento delle eccellenze, dalla valorizzazione della medicina territoriale in sinergia con l’ospedale, da una nuova concezione di rete ospedaliera grazie alla quale, di fatto, c’è una struttura assistenziale tarata per ogni esigenza: Ospedali per acuti, Ospedali di rete, ospedali riabilitativi, strutture per garantire la protezione del paziente nella fase intermedia che segue dopo l’evento acuto e che precede il ritorno a casa. Più servizi con meno costi per le tasche dei cittadini – conclude l’Assessore – può sembrare un’utopia e invece, in Veneto, sta diventando realtà”.

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