Quotidiano | Categorie: Fatti, Cultura

Il XII Premio "Giacomo Zanella" di Monticello Conte Otto va a Pierangelo Colombo, seguito da Mauro Barbetti e Daniele Foderà. Speech di Sara Rattaro e Italo Francesco Baldo

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 30 Aprile 2017 alle 11:02 | 0 commenti

ArticleImage

Con felice intuizione e attenzione il Comune di Monticello Conte Otto ha istituito un Premio in onore del poeta, ma anche sacerdote ed educatore Giacomo Zanella che nella frazione di Cavazzale aveva costruito il suo buon ritiro dove predispose la raccolta di 96 sonetti, raccolti nella silloge Astichello, il capolavoro della maturità e poesia che apre quella del Novecento. Il Premio "Giacomo Zanella" è destinato ad un racconto breve (6.000 battute) e il concorso, quest'anno con il titolo "Come un ricordo...", è giunto alla dodicesima edizione, grazie alla grande attenzione e lavoro dell'assessore alla cultura Maria Luigia Michelazzo, coadiuvata in questo dal sindaco Claudio Benincà. Sabato 29 aprile nella Sala Civica si è svolta la cerimonia di premiazione. Il vincitore è stato Pierangelo Colombo di Casatenovo - Lecco con il racconto Così vicina da poterne sfiorare l'anima, seguito come secondo da Mauro Barbetti di Osimo - Ancona con Il silenzio e il suono e dal terzo Daniele Foderà di Roma con Perduta-mente mia.

I racconti dei vincitori insieme ai 27 segnalati su 230 partecipanti da quasi tutte le regioni d'Italia sono stati raccolti e pubblicati a cura della Biblioteca Civica di Monticello Conte Otto dall'Editrice Veneta. Il pubblico presente ha apprezzato molto la lettura dei racconti vincitori da parte di Eros Zecchini.
La premiazione è stata anticipata da un intervento della scrittrice Sara Rattaro, docente di Comunicazione all'Università di Genova che la sera precedente aveva presentato il suo ultimo romanzo L'amore addosso, sull'importanza della parola e della parola scritta come elemento di progresso e cambiamento.

Ha preso poi la parola Italo Francesco Baldo per illustrare il suo saggio "Vestir di grazioso italo manto"  Giacomo Zanella Traduttore (Editrice Veneta), dove è stato posto in luce come il Poeta sia stato uno dei pochissimi a conoscere e tradurre, oltre i classici, anche i poeti di ogni tempo e i suoi contemporanei di lingua francese, spagnola, tedesca e soprattutto inglese e americana (ben 66 autori) e, vera eccezionalità, diede una versione in italiano di una poesia del siculo Giovanni Mele, tradotto in inglese e francese, tanto era conosciuto, ai primi dell' Ottocento.
Zanella fin dalla più tenera età si era esercitato nella traduzione dei classici, ma nella maturità colse la preziosa indicazione di Madame de Stael che invitava gli italiani a conoscere le letterature straniere ed uscire dal solo mondo classico. Il poeta vicentino ben indicò questa strada nel Discorso del 14 gennaio 1867 per l'apertura di un corso di lezioni sulla letteratura italiana nell'Università di Padova: "Ma quando io leggo gli scrittori stranieri, mi pare di essere un viaggiatore, che si porta a visitare quelle città, que' fiumi, quelle montagne: mi fo cittadino di quel popolo: dimentico per qualche tempo la mia patria, per vivere secondo le altrui costumanze e sentire come sentono gli altri".  Certo poi il ritornare nelle patrie lettere la gloria di "appartenere ad una nazione, che in molte cose, anche nella letteratura, ha sembianza propria che la distingue, e non peggio, dell'altre Nazioni". Un respiro internazionale che spesso è mancato e manca anche negli intellettuali odierni che spesso accennano, senza veramente conoscerli gli autori d'oltralpe.
Accanto alla ricerca su Zanella traduttore sono state presentate diverse traduzioni dell'ottocento (latino, tedesco, ceco) e contemporanee (farsi, francese, inglese, siculo) della celebre poesia zanelliana Sopra una conchiglia fossile nel mio studio. Un omaggio al poeta che dialogò e poetò con molti poeti stranieri. Le nuove traduzioni, ricorda Italo Francesco Baldo, "sono proposte e rimandano sempre all'originale; ma il versare il poeta dell'Astichello in altre lingue è per quel valido processo di conoscenza reciproca che si attua proprio quando la cultura dall'una all'altra espressione si fa intendere, superando quella difficoltà, nata con Babele, e ciò per ricercare quell'unità sostanziale degli uomini, che l'hanno perduta, ma con disponibilità possono tentare, almeno di ritrovare per quella visione di pace e concordia che è Summum Bonum nostræ ætatis."


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network