Io sono di parte
Domenica 13 Luglio 2014 alle 11:27 | 0 commenti
In una sua mail Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI, ci scrive: «leggo testualmente (Il Fatto Quotidiano on line) "Da Tel Aviv, una portavoce militare israeliana ha comunicato che l'esercito ha colpito la notte scorsa circa 84 obiettivi "affiliati al terrorismo di Hamas". E sulla strage dell'orfanotrofio Tel Aviv replica: "Hamas nasconde armi tra obiettivi civili". Giustificazioni indecenti ... PS: caro Giovanni, hai visto le fotografie che si trovano nel web? Alcune sono talmente terribili che penso sia difficile pubblicarle ... ma quella è la realtà .» (tutto vero, ma è opportuno verificare bene perchè alcune foto sono Fake, ndr)
Ci arriva insieme alla mail un suo testo «su quello che succede a Gaza ... e sul richiamo all'onestà intellettuale di cui "qualcuno" scrive in qualche commento relativo al comunicato del PdCI pubblicato da VicenzaPiù».
Giorgio Langella spesso è il nostro "opinionista" da sinistra, quella vera, e lo abbiamo scelto per questo ruolo, ovviamente la valutazione è nostra, proprio per la sua onestà intellettuale, che oggi ci spienge di nuovo a condividere, firmandola, la suaopinione, forte e chiara come sempre.
Il direttore
Di Giorgio Langella
I morti nella striscia di Gaza sono ormai ben oltre 120. L'esercito israeliano ha scatenato una carneficina molto, troppo simile a un vero e proprio genocidio. Le ultime notizie ci dicono di bombe lanciate contro un orfanotrofio che hanno provocato la morte di tre bambine disabili, di un drone israeliano che spara sulla folla uccidendo 6 persone.
Le immagini, terribili, delle macerie e dei corpi straziati di esseri umani di ogni età ci raccontano come, a Gaza, sia in atto un massacro indiscriminato e freddamente pianificato.
È ormai chiaro, e non ci può essere giustificazione, che l'ordine è di uccidere senza distinzione la popolazione che sopravvive nella Striscia di Gaza.
Io sono di parte, ma, credo che l'onestà intellettuale invocata da più parti valga per tutti e che debba portare a una condanna senza attenuanti contro il governo israeliano e la sua brutale rappresaglia.
Non c'entra nulla l'appartenenza a una religione o a una "razza" (orrenda parola per chi, come me, è fermamente convinto che esista un'unica razza, quella umana); quanto succede a Gaza è il genocidio di un popolo, un crimine contro l'umanità senza distinzione alcuna.
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