Quotidiano | StranIeri, italiani oggi | Categorie: Politica, VicenzaPiù, Informazione, Dal settimanale, Immigrazione

Integrazione da costruire mattone su mattone

Di Citizen Writers Domenica 7 Luglio 2013 alle 13:20 | 0 commenti

ArticleImage

Di Deha Sanata Caryne, 16 anni, nata in Italia e di origini in Costa D' Avorio, per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi" da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente
La prima parola che mi viene in mente quando penso al termine integrazione è: "diversità", è il far parte di qualcosa di diverso da te. L' integrazione come tanti pensano non è diventare come l'altro ma adottare parte della sua cultura per cui ciò non significa abbandonare le proprie origini e tradizioni solo perché si è in un altro paese (nella foto Deha Sanata Caryne con le compagne di classe).

E' vero che l' integrazione è difficile per l ‘immigrato appena arrivato che non capisce la lingua e che conosce poche persone ... Prima io pensavo che significasse solo quello, ma quest'anno a scuola, durante un assemblea d'istituto dopo la visone di un film che parlava di integrazione, ebbi una discussione molto tesa con una mia compagna di classe che mi spiegò una cosa a cui io non avevo mai fatto caso e che adesso mi è servita e spero che mi serva anche in futuro per vedere i due lati dell' integrazione. Lei mi disse che l'integrazione non è difficile solo per chi viene da un altro paese ma anche per gli abitanti del paese in cui arriva. Prendiamo come esempio di stato l'Italia. Penso che non sia stato facile, e tuttora non lo è ancora, accettare molti stranieri, soprattutto per una popolazione che fino a 20 anni fa era abituata a vivere in un modo diverso e solo con i propri connazionali. Credo che con l'arrivo degli stranieri gli Italiani si siano sentiti invasi" , sì uso il termine invasi, lo so che è un po' forte ma credo che sia il termine corretto per una determinata situazione. Dicevo invasi da persone provenienti da altri paesi con religioni e culture totalmente opposte, tutto ciò ha creato e crea tuttora enormi contrasti che si manifestano attraverso atti di razzismo e discriminazioni sia nell'ambito sociale che in quello lavorativo e scolastico. Secondo voi come sarebbe il mondo se fossimo tutti uguali? La diversità è una ricchezza per la società, che purtroppo molti di noi non sanno apprezzare. Una domanda che giorni fa mi fece mia madre fu : «Caryne , secondo te un immigrato si potrebbe integrare in un altro paese al 100%?». Io le risposi che sia nel paese di origine che in quello in cui si emigra ci sono già diversità, per questo io penso che sarebbe piuttosto difficile per un immigrato integrasi al 100% in un paese straniero. Io, nonostante sia nata in Italia e abbia la cittadinanza italiana, sono stata cresciuta con entrambe le culture, sia quella Italiana che quella Ivoriana. Penso che l ‘integrazione non debba essere imposta ma pian piano e un po' alla volta, costruendo un nuovo rapporto mattone per mattone , le cose cambieranno. Grazie per aver letto

Leggi tutti gli articoli su: integrazione, VicenzaPiù n. 257, Deha Sanata Caryne

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network