Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Insulto all'intelligenza: ci vuole un RE

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 27 Marzo 2013 alle 21:11 | 2 commenti

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Crimi & c. insultano, e lo dice chi non è certo un nemico dei grillini, un fin troppo paziente Pieluigi Bersani, che tutto, e di più, merita tranne che di essere irriso in quel modo. Monti insulta, a torto o a ragione, il suo ex ministro Terzi, dopo aver preso in giro Napolitano e svenduto l'Italia. Milioni di italiani insultano se stessi condannando in pubblico quello che in privato fanno anche loro o fanno fare a cominciare da chi vi scrive.

Mentre avviene tutto questo un'arma in mano il premier incaricato ce l'ha per dare un governo a questa Italia che non lo meriterebbe, siamo d'accordo con Grillo, ma ne ha assoluto bisogno, checchè ne dica lo stesso  Grillo...

L'arma è la scelta del presidente della Repubblica che i Democratici sono di fatto in grado di eleggere da soli e prima di andare all'eventuale voto dopo il sempre più probabile fallimento del tentativo di non perdere la faccia davanti al mondo. Mandando al macero anche gli altri milioni di italiani, i poveri e i pensionati, che di questo sfacelo, pratico, sociale e culturale sono le vere vittime. 

Berlusconi, colui che ha mandato a ramengo il governo delle "larghe intese"  per lucrare sul voto di pancia dei suoi dieci milioni di indomiti elettori, affascinati da sempre dal suo ego e dalle sue tanto italiane ... trasgressioni, e che ora quel governo lo vuole con gli odiati "comunisti" pur di salvare pelle e impero economico mediatico, si accontenti di un presidente che per sette anni, sotto la definizione di moderato, lo tuteli da scontate condanne come ha fatto negli ultimi mesi Napolitano salvandolo dai processi.

E faccia operare, sull'altro binario, quello che serve agli italiani senza soldi e senza sogni, un governo che affronti i problemi dell'economia e del lavoro. Per evitare la fame.

Altrimenti Bersani e i suoi, dimenticando per una volta la ricerca assoluta di una correttezza che oggi, in Italia, non paga e che, per giunta, sa tanto di vecchi compromessi, abbiano il coraggio, imposto dal dovere, di scegliere un presidente che non guardi in faccia a nessuno. Neanche a Berlusconi.

Insomma più che un presidente il Pd scelga un re, un tipo che a Vicenza ha un prototipo che ha tutte le iniziali maiuscole. Un RE, cioè un Renato Ellero. O un suo simile. Sono pochi? Ci sono, ci sono. Cara Alessandra Moretti tu lo hai conosciuto. Fai un salto di qualità e, per una volta, non fare solo la portavoce, carina, di Bersani ma portagli la voce di chi non ne può più degli insulti all'intelligenza e dagli il numero di telefono... Ce l'ha anche il dinosauro Dalema che gli offrì un seggio sicuro che lui rifiutò dopo aver mandato a quel paese Berlusconi e Bossi. Quale migliore garanzia di indipendenza di pensiero e di azione? E tu Liliana Zaltron dimostra di essere donna e non una componente supina dell'harem mediatico di Beppe Grillo: digli che così non farà più ridere nessuno e farà piangere tanti. Troppi. Meno chi l'Italia la vuole mantenere in quella melma morale che Beppe dice, a parole, di voler spalare. 

Leggi tutti gli articoli su: Pierluigi Bersani, Beppe Grillo, Renato Ellero

Commenti

giordano lain
Inviato Giovedi 28 Marzo 2013 alle 09:08

DAL BLOG BEPPEGRILLO.IT la realtà che tutti dovrebbero avere ben presente...

(link:http://www.beppegrillo.it/2013/03/i_figli_di_nn.html#commenti)

Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino "Nomen nescio : nome non conosco". Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce "figlio di" risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent'anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent'anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla. I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell'altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi.
Alberto Rigon
Inviato Giovedi 28 Marzo 2013 alle 09:54

Caro Direttore, condivido il tuo fondo. Non conosco Ellero...ma penso che non serva avere fatto il Presidente di una Regione Come l'Emilia Romagna, il Ministro dell'Industria e il segretario del Principale Partito d'Italia per capire che l'idea che aveva in testa Bersani di fare un governo.....ce l'aveva solo lui e qualche altro "leccaculo" che aveva intorno...che saranno pronti a scaricarlo come nulla fosse domani...venerdì Santo quando salirà sul "Golgota Quirinale" e rimetterà il suo incarico nelle mani di Napolitano. Se l'Italia che naviga in acque peggiori di quelle dell'oceano indiano infestate da pescatori travestiti da pirati si trova a dover sperare in un ex Comunista ottantenne per venirne fuori....la dice lunga su questa classe politica, tutta, che ci rappresenta....: sorda ai rantoli delle imprese, cieca alla disperazione dei disoccupati, ammutolita di fronte agli interrogativi posti dai giovani.....Ma dopo il calvario....viene la Pasqua di Resurrezione....e io, magari a modo mio, sono cattolico....e ci credo! Buona Pasqua!
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