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Inquinamento atmosferico, nuovi inquinanti osservati speciali dalla Regione

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 10 Dicembre 2013 alle 11:43 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Non è vero che l’emergenza smog è colpevolmente sottovalutata. Le Regioni del Bacino Padano (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna; Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento) hanno chiesto al Governo l’approvazione di un pacchetto di Misure Nazionali per la Qualità dell’Aria, che contenga misure specifiche, alcune delle quali prioritarie e di breve termine.

L’assegnazione di risorse specifiche per la qualità dell’aria e il riconoscimento della specificità del bacino padano al fine di una sua corretta e matura rappresentazione in sede europea allo scopo di ottenere un contributo straordinario in termini di risorse per interventi infrastrutturali nei diversi settori emissivi che vanno dal riscaldamento, ai trasporti, al settore energetico e all’agricoltura”.

L’assessore regionale alle politiche ambientali del Veneto Maurizio Conte replica alle affermazioni di Legambiente, in merito all’allarme dello studio Escape pubblicato sulla rivista Lancet.

“In Veneto, l’azione portata avanti per contrastare le polveri sottili, le cosiddette PM 10 – fa presente Conte - ha consentito negli ultimi anni una stabilizzazione dei valori. Infatti, nonostante gli sforamenti dei limiti di legge, per il PM 10 nell’ultimo decennio si è osservato un trend in diminuzione, segno che le azioni intraprese hanno avuto effetto. Purtroppo però va detto anche che alle polveri sottili PM 10, alle polveri fini PM 2,5 e all’ozono da qualche anno si sono aggiunti altri inquinanti che ora sono “osservati speciali”, come il benzo(a)pirene generato dalla combustione di biomasse, vale a dire legna e pellet”.

“Proprio su questa problematica – aggiunge - la Regione del Veneto, con il nuovo Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per ridurre l’inquinamento da combustione da biomassa, senza penalizzare il ricorso a questa importante fonte di energia alternativa, così importante per il protocollo di Kyoto e per gli aspetti sociali ed economici della nostra regione. Le azioni riguardano la materia prima, che deve essere di qualità e a filiera più corta possibile, favorendo quindi le imprese del nostro territorio; i sistemi di combustione, che devono essere tecnologicamente avanzati, di taglia opportuna, con alti rendimenti e basse emissioni, Anche qui la scelta di impianti tecnologicamente avanzati favorirà in primis i produttori locali, che già si pongono al top del settore in ambito non solo nazionale ma europeo L’ultima azione, non meno importante è la necessità di un’adeguata manutenzione degli impianti e delle canne fumarie, per ridurre al minimo le emissioni e il rischio di gravissimi incidenti”.

“Come si vede – conclude Conte - non si tratta di emergenze o di novità: la Regione del Veneto con il nuovo Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, si fa trovare preparata anche a questa sfida per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Anche per questo si sta agendo con una linea comune tra Regioni e i Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dei Trasporti”.

Leggi tutti gli articoli su: inquinamento, Regione Veneto, Maurizio Conte

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