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Il Veneto trema

Di Filippo Zenna Domenica 24 Marzo 2013 alle 22:06 | 0 commenti

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Fondi neri, in manette il guru delle infrastrutture Baita e l'ex segretaria di Galan: si profila una tangentopoli-bis. Sotto vigilanza le posizioni delle compartecipate regionali
Un ufficio piccolo piccolo, un patrimonio immenso. In 50 metri quadri, senza neppure una stampante e con un solo dipendente (che era pure il titolare e dichiarava introiti per 12mila euro l'anno), dentro il paradiso fiscale di San Marino, William Colombelli s'era costruito pure un paradiso economico. 

Attraverso la BmcBroker, una delle "cartiere" privilegiate utilizzate da Piergiorgio Baita, ad della Mantovani, per un losco giro di fatture false che ha portato all'emersione di 10 milioni di euro di soldi "sporchi", presumibilmente destinati per pagare tangenti ed assumere una sorta di monopolio negli appalti delle grandi opere del Veneto. La Guardia di Finanza di Venezia, già attiva su un filone per tangenti, ha accorpato la propria indagine a quella della Guardia di Finanza di Padova che, da una semplice verifica fiscale, è riuscita a scoprire un maxi cartello dedicato alla frode fiscale. In manette, oltre al 49enne Colombelli, titolare della BmcBroker, ci sono finiti Piergiorgio Baita, amministratore delegato della Mantovani ed uomo-fulcro dei movimenti loschi, Nicolò Buson, responsabile amministrativo della stessa Mantovani, e Claudia Minutillo, ad della società Adria Infrastrutture (altra società cartiera) ed ex segretaria di Giancarlo Galan, governatore del Veneto fino al 2010. Baita e Minutilloerano già nel mirino degli inquirenti per un filone d'indagine che nel 2011 portò all'arresto per tangenti di Lino Brentan, ex ad dell'autostrada Venezia-Padova. Ma è stato l'accertamento fiscale alla Mantovani che ha aperto un nuovo fronte: nel 2005 la Bmcaveva emesso fatture indicando nell'oggetto attività tecniche che in realtà venivano svolte da altre società e in altri casi mai fatte. Le fatture false sono state pagate tramite bonifico bancario su conti bancari di San Marino e, a stretto giro, gli importi sarebbero stati prelevati in contanti per la quasi totalità (esclusa la 'commissionè) da Colombelli e poi ridati a Baita e alla Minutillo. Il sostituito procuratore Ancillottoha interrogato tutti gli arrestati: Baita s'è avvalso della facoltà di non rispondere, Claudia Minutilloinvece ha parlato ed è stata sottoposta ad arresti domiciliari (verbale secretato, sensazione che abbia vuotato il sacco sui giri illeciti delle cartiere). L'impressione è che la frode fiscale sia solo la punta di un grandissimo iceberg che intreccia politica e malaffare per giri di centinaia di milioni di euro. Le società cartiere sarebbero state in corrispondenza frequente - secondo la documentazione della Finanza - con diverse società partecipate della Regione, su tutte Veneto Strade. E di qui s'è scatenato pure il polverone politico. Il governatore Zaiaha prima istituito un nucleo ispettivo interno, poi firmato la proposta partita dalla minoranza di creare un'apposita commissione d'inchiesta. In tanti han manifestato l'esigenza di fare chiarezza sulla vicenda: da Pettenò(Fds) a Pipitone (Idv), passando per Fracasso e Ruzzante (Pd). Il più duro è stato, però, Andrea Zanoni, eurodeputato dell'Italia dei valori, che ha scritto a Zaiadopo aver già portato in Parlamento Europeo lo scorso dicembre - quando la bomba doveva ancora esplodere - la questione Veneto Strade. Con riferimento particolare a Silvano Vernizzi, amministratore delegato della compartecipata con diversi ruoli pubblici (tra i quali quello di presidente della Commissione regionale Vas, acronimo per valutazioni ambientale strategica), reo d'essere in evidentissimo stato di conflitto d'interessi. "Controllore e controllato allo stesso tempo" spiega Zanoni, aprendo ad un ulteriore fronte di riflessionee possibilmente d'indagine. L'arresto di Baita potrebbe essere stato soltanto la miccia per creare un'esplosione pazzesca portando all'emersione di una Tangentopoli 2 che finirebbe per inghiottire tutto il Veneto. Tra cemento, fatture false, fondi neri ed intrecci tra politica ed affari che rischiano di rivelarsi malsani.


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