Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

Il suicidio di un partito in diretta. E in replica

Di Giorgio Langella Venerdi 19 Aprile 2013 alle 23:48 | 0 commenti

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Anche la candidatura di Prodi al Quirinale fallisce. La sensazione è che il PD non sia più partito di sinistra, anzi neppure un partito. Forse è solo partito, ma non si sa per dove. I dirigenti del PD, per settimane, cercano un accordo con il M5S e poi, quando il M5S propone il nome di Rodotà (personaggio integerrimo, competente, serio, forse severo e la cosa non guasta, anche di sinistra e la cosa, per chi si sente di sinistra, non guasta), già fatto in precedenza da settori della sinistra, che potrebbe aprire le porte a un accordo per il governo dicono di no.

Presentano Marini con un evidente patteggiamento infame (per la sinistra) con il PDL, poi Prodi ... e non hanno i numeri. Che cosa stanno facendo? Vogliono a tutti i costi suicidarsi? Si può essere più miopi di così? Che votino Rodotà compatti! Forse, però, la compattezza non è nelle loro caratteristiche, forse non esistono più, forse sono una riunione di comitati e comitatini (non chiamiamole neppure correnti, quelle della DC erano ben altro) elettorali e/o di interesse che si fanno la guerra l'un l'altro. Intanto tutto è fermo e l'impressione è che sia il PD ha bloccare tutto (a questo punto il sospetto diventa certezza). Lo fa per reconditi fini o solo per mediocrità e incompetenza? Difficile dirlo. Certo che collocare questo PD nell'area della sinistra è molto difficile perché è cosa sbagliata, ingiusta e falsa. Ha seguito un percorso che lo ha portato altrove. Nei metodi e nella politica (sic) di infimo profilo che persegue, il PD ormai è da un'altra parte. Dove? Non si sa. Certo è che, a sinistra, risulta "non pervenuto".
PS: arrivano le notizie che Prodi si ritira, che la Bindi si dimette da presidente dell'assemblea nazionale del PD, che Vendola esclude che i "franchi tiratori" siano di SEL e che adesso si tornerà a votare per Rodotà ... che Bersani si dimette ... la confusione più totale. Il risultato del fallimento di una politica basata sui tatticismi, sulle convenienze, sui sotterfugi, sull'assoluta mancanza di coerenza. Povera Patria.

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