Il Power Trio inaugura al Teatro Comunale l'intensa settimana di Vicenza Jazz, il 9 maggio alle 21
Mercoledi 4 Maggio 2016 alle 15:51 | 0 commenti
New Conversations - Vicenza Jazz
Passato il weekend inaugurale, l'edizione 2016 del festival New Conversations Vicenza Jazz si prepara a vivere una nuova intensa settimana. Ad aprirla, lunedì 9 maggio al Teatro Comunale (ore 21), ci penserà il Power Trio, band che allinea sul palco David Murray (sax), Geri Allen (pianoforte) e Terri Lyne Carrington (batteria). Davvero un trittico di rara potenza, una all star che pone sotto i riflettori l'aspetto più dinamico del jazz afro-americano.
Tre 'forze della natura' jazzistica: non per nulla David Murray, Geri Allen e Terri Lyne Carrington per questo loro recente progetto si sono battezzati Power Trio, nome che richiama alla memoria la potenza d'impatto di formazioni rock dall'alto virtuosismo strumentale. Di rock qui non c'è traccia, ma di fughe solistiche spericolate, di temi percorsi a velocità mozzafiato, di telepatia ritmica sì, eccome, pur muovendosi su un terreno musicale dove ancora si sente la tradizione sassofonistica della trinità formata da Lester Young, Coleman Hawkins e Ben Webster. Classe 1955, nato e cresciuto in California, David Murray nel 1975 si trasferisce a New York, dove nel giro di pochi anni diventa uno dei personaggi simbolo del jazz più creativo. Iniziando da Cecil Taylor e Dewey Redman e continuando con Anthony Braxton, Don Cherry e Lester Bowie, Max Roach ed Elvin Jones, Murray accumula un impressionante numero di collaborazioni. Nel 1976 crea il World Saxophone Quartet, un gruppo per il quale l'aggettivo mitico è quasi riduttivo e che segna l'inizio dell'inarrestabile ascesa di Murray come leader. Nella sua musica si incrociano le vampate di Albert Ayler e gli ideali coltraniani, mentre l'estetica free entra in contatto con le musiche africane e, più di recente, con altri fermenti etnici.
Geri Allen si è affacciata sulla scena musicale newyorkese verso la metà degli anni Ottanta. Il movimento M-Base che ruotava attorno a Steve Coleman (col quale la Allen ha registrato diversi dischi) fu il suo trampolino. Iniziò quindi a proporsi come leader, incidendo anche in una formazione paritetica con Charlie Haden e Paul Motian. Le sue collaborazioni, che spaziano da Ron Carter a Tony Williams, Jack DeJohnette, Ornette Coleman, Betty Carter e Charles Lloyd, le hanno permesso di affermarsi definitivamente nel corso degli anni Novanta, imponendola come una delle principali esponenti del mainstream del decennio. Posizione di primato che la Allen ha conservato sino a oggi, coltivando sia uno stile più sperimentale e aggressivo che una vena lirica di insuperabile cantabilità .
L'assegnazione del Top Jazz 2013 come miglior nuovo talento dell'anno ha definitivamente consacrato Alessandro Lanzoni tra le giovani leve del jazz italiano. Ma il musicista fiorentino, classe 1992, è stato sin dall'adolescenza un piccolo prodigio del pianoforte: se ne sono accorti anche all'estero, visto che ha strappato gli elogi di un decano della critica jazz come Ira Gitler e che nel 2010 a Parigi si è aggiudicato il concorso internazionale "Martial Solal" come "Best Young Soloist". Guardano al di là dei confini italiani anche le sue collaborazioni (Lee Konitz, Ralph Alessi, Aldo Romano, Kurt Rosenwinkel, Aaron Goldberg), mentre nel panorama nazionale lo si è ascoltato assieme a Roberto Gatto, Fabrizio Bosso, Renato Sellani, Francesco CafisoÂ
Dai suoi promettenti inizi, quando nel 2006 vinse il concorso "Massimo Urbani", Alessandro ha fatto parecchia strada, documentata da una serie di registrazioni discografiche prima per l'etichetta Philology e ora per la CAM Jazz.
In questo contesto ben si inquadra la collaborazione col sassofonista canadese (ma cresciuto in California) Ben Wendel, che a Vicenza si aggiungerà alla line up stabile del trio di Lanzoni. Wendel è noto soprattutto come membro fondatore dei Kneebody, ma ha suonato anche con Snoop Dogg, Taylor Eigsti e Tigran Hamasyan.
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