Opinioni | Quotidiano |

Il grido di dolore dei rom, dal campo di concentramento

Di Edoardo Andrein Domenica 26 Gennaio 2014 alle 13:06 | 2 commenti

ArticleImage

Figuriamoci se i giornali di centrodestra non coglievano la palla al balzo. La vicenda delle bollette pagate dal Comune di Vicenza al campo Rom e Sinti di via Cricoli finisce sul quotidiano nazionale Libero, diretto da Maurizio Belpietro, con un articolo a tutta pagina nel quale si riprendono le dichiarazioni rilasciate da Davide Casadio Presidente “Federazione Rom e Sinti insieme” alla cacciatrice di dichiarazioni ad effetto de Il Giornale di Vicenza Chiara Roverotto che bissa la recente mazza nella macchina contro i tifosi veronesi del neo Prefetto di Vicenza.

“Grido di dolore dei rom: non potete farci lavorare” è la sintesi utilizzata da Libero nel titolo dell’articolo (foto) di Alessandro Gonzato nel quale si spiega che:

“Insomma, i rom come al solito hanno soltanto diritti e nessun dovere. Vivono negli accampamenti per una scelta di vita, devono essere serviti e riveriti dalle amministrazioni locali e, si capisce, devono anche essere equiparati a quelle migliaia di famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e che per riuscire a pagare le bollette di casa - quando ci riescono - fanno i salti mortali.”

Ora non vogliamo di certo riaprire il perenne dibattito sugli zingari (li chiamiamo in questo modo e non “nomadi” non certo per spregio, ma perché è un termine che identifica e raggruppa in modo corretto le etnie principali Rom e Sinti che da decenni oramai sono per la maggior parte divenute stanziali), sul loro modo di vivere o se rubano tutto e fanno i furbi come ... quei furbetti degli evasori che, pur non avendone alcun diritto, usufruiscono di sconti su asili nido, mense scolastiche e libri di testo, servizi socio-sanitari a domicilio, agevolazioni su luce, gas, trasporti, senza che si aprano pagine e pagine di polemiche sui giornali e senza monti l’indignazione tra i cittadini.

Quello che invece ci teniamo a evidenziare, visto che domani 27 gennaio come ogni anno ricorre in tutto il mondo la Giornata della Memoria, sono le iniziative adottate dalla Regione Toscana per ricordare le persecuzioni e i massacri dei rom e dei sinti sotto il nazismo: per gli storici 500 mila vittime durante la seconda guerra mondiale. Iniziative che prevedono un convegno in più giorni all’Auditorium di Santa Apollonia a Firenze per fare seguito all’istituzione del “Tavolo per l’inclusione e l’integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti”, un’esperienza finora unica in Italia che rappresenta il punto di incontro con enti locali, istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore attivi nel territorio regionale nella promozione dei processi di inclusione e integrazione sociale e che, tra le altre cose, punta a raccogliere atti normativi, verbali delle riunioni, iniziative e materiali di approfondimento.

Magari l’assessore Isabella Sala, invece di passare gli ultimi giorni a giustificare sui giornali il pagamento delle bollette del campo zingari, avrebbe potuto pensare a organizzare iniziative come quelle di Firenze, visto che tra tanto ciarlare nessuno mai di centrodestra o centrosinistra ha indicato una soluzione per risolvere l’annoso problema dei campi zingari in tutte le città italiane.

A meno che non si voglia tornare al metodo nazista, che, magari, non dispiacerebbe a più di qualche vicentino, magari frequentatore assiduo di funzioni in cui si predica l'amore cristiano.

A proposito, la chiesa vicentina dov'è?


Commenti

Inviato Lunedi 27 Gennaio 2014 alle 23:52

Gentile Edoardo Andrein, condivido il significato di fondo del suo articolo. Certo è più facile fare della politica-spettacolo che studiare seriamente i problemi, chiedere consulenza ad esperti disponibili a farla gratuitamente, avviare delle soluzioni serie e condivise dai diretti interessati (in questo caso i sinti e i rom dei campi "per" sinti e per rom). Ma ritorno sulla questione della definizione delle minoranze in questione: non è una banale formale, ma usare un corretto linguaggio per definire la realtà di cui si parla è un primo passo per conoscerla e farla conoscere. Intanto le propongo una domanda: perchè la regione Toscana non ha intitolato la sua iniziativa "Tavolo per l'inclusione degli Zingari"? Passo ad una seconda: su quali basi lei giudica "corretta" la definizione di "zingari" per denominare le minoranze dei Sinti e dei Rom? Ha mai letto qualcosa a riguardo nei lavori di Santino Spinelli o di Leonardo Piasere? Le posso anticipare che si tratta di una definizione che ha un significato solamente storico e che, nell'oggi, è gravemente connotato in senso dispregiativo. Troverebbe giusto usare il termine "terroni" per definire i pugliesi e i siciliani? Si ricorda come venivano definite le persone diversamente abili solo qualche decennio fa? Minorati, invalidi, handicappati, portatori di handicap... tutte denominazioni che via via sono state deformate dal disprezzo e dall'esclusione di cui erano (e sono) oggetto e che oggi nessuno più accetta. Quindi, gentile Andrein, sapendo che lei è in buona fede, non sostituisca il falsamente politicamente corretto "nomadi" con l'apertamente dispregiativo "zingari" ma, suvvia!, scriva sinti e rom: farà un servizio ai suoi lettori e anche a quelle persone che così si autodefiniscono e desiderano essere riconosciuti. Con simpatia. Francesco Paruta
Inviato Mercoledi 29 Gennaio 2014 alle 18:15

Gentile Francesco Paruta, ho risposto al link sottostante
grazie per la sua riflessione
EA
http://www.vicenzapiu.com/leggi/zingari-froci-negri-e-terroni-quando-le-parole-a-vicenza-e-ovunque-contano-piu-dei-diritti
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network