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Hibripost e i "facili" provvedimenti contro i lavoratori. Domani su VicenzaPiù n. 264 la faccenda Tares Aim

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 20 Dicembre 2013 alle 12:53 | 0 commenti

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Dopo la nostra segnalazione di una non corretta consegna di almeno parte delle missive Tares di Aim da parte della ditta di "consegne postali certificate" col brand Hibripost (vedremo a breve cosa c'è dietro quel brand e in parte anticiperemo ... qualcosa già domani, sabato, su VicenzaPiù n. 264 in distribuzione in edicola), l'azienda ha reagito non dando risposte alle nostre domande sulla sua dirigenza e sulle modalità e sulle condizioni di assegnazione dell'appalto da parte di Aim, anche essa silente dopo qualche iniziale mormorio.

Ma ha urlato contro «gogne mediatiche ..., lesive della  consolidata professionalità che i nostri collaboratori testimoniano  quotidianamente» e, comunque, promettendo non verifiche delle condizioni contrattuali dei lavoratori ma «i giusti provvedimenti previsti da contratto».

Ora parrebbe che l'errore del lavoratore, uno dei tanti che ha accettato pur di lavorare (per mangiare) il "fantastico" contratto Hibripost, di cui accenneremo già domani su VicenzaPiù n. 264, non sia stato ammucchiare le lettere ma affidarle a una vicina dei destinatari assenti e privi di cassette esterne, vicina che gli aveva assicurato la buona volontà di consegnarle lei, salvo poi ammucchiarle come documenta la nostra foto.

Il lavoratore ora verrà forse colpito dai «giusti provvedimenti previsti da contratto» ma, cari signori (eufemismo) del brand Hibripost, che tante (troppe?) commesse avete con aziende pubbliche, quei provvedimenti non adottatteli perchè non basterebbero certo a nascondere le vostre mancanze e aggiungerebbero ingiustizia a quello che appare un sistema di sfruttamento.

Sarebbero giusti i provvedimenti se giusto fosse il vostro contratto che obbliga, invece, i lavoratori (dove sono gli altri assenti eccellenti, i sindacati, e i partiti, Prc a parte che di qualcosa si era accorto?) a condizioni di lavoro tali da accettare, certamente sbagliando ma per qualche centesimo a cottimo da intascare di corsa, di affidare a terzi volenterosi la consegna ... certificata.

Quella che Aim si fida (come e perchè?) che venga ben fatta da chi abbassa i suoi costi così tanto da non far nascere dubbi ma fornire certezze su un dumping che vede premiato il guadagno della ditta che riceve l'appalto, che danneggia le società che operano nel mercato a condizioni meno criticabili a dir poco, che punisce già in partenza in partenza i lavoratori col loro sfruttamento. E che penalizza l'appaltante con l'inaffidabilità del servizio che sottopaga e i cittadini questa volta costretti, probabilmente anche per l'inefficacia della catena Aim Hibripost, a fare file e, forse, a pagere penali per il ritardato pagamento della Tares.

Ma di cose da dire e scrivere ce ne sono ancora varie.

Vere e non ibride, come certi comportamenti

A domani su VicenzaPiù n. 264, intanto.

Leggi tutti gli articoli su: Aim, Acque Vicentine, Bollette, Poste, HibriPost, posta

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