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Governo, Berlato: il decreto del fare sia il decreto del fare subito

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 12 Giugno 2013 alle 15:02 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, Pdl-Ppe - “Fare subito e fare bene. L’impressionante astensione alle scorse amministrative è il segnale che gli italiani sono stanchi di chiacchiere e della continua ricerca di equilibri utili alla sopravvivenza dei partiti. Il tessuto produttivo di questo Paese sta morendo”. Questo il commento dell’on. Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo e Coordinatore del Pdl per la Provincia di Vicenza, sulla discussione in atto nel Governo riguardo a quella serie di misure urgenti in campo economico che ha preso il nome di decreto del fare.

“Se questo Governo rimane in vita è perché la sua missione è quella di offrire una prospettiva di cambiamento. Non c’è più spazio per balletti improvvisati di numeri e cifre, marce indietro e giravolte. Ora è il momento di chiarire una volta per tutte quale è la strada che si intende intraprendere per evitare il tracollo”.

“Il Governo deve spiegare chiaramente ai cittadini se è nella possibilità di varare misure drastiche per il rilancio economico e se ha la forza per opporsi a questo tipo di Europa basata sui pilastri di un’insensata politica del rigore, applicata ciecamente sulla pelle dei cittadini”.

“Ci aspettiamo – parlando del prossimo Consiglio europeo – una presa di posizione forte del nostro Paese. Occorre chiarire che l’Italia non è disposta a morire di Europa e tantomeno a causa della miopia e dell’immobilismo politico di pochi burocrati che non si rendono conto della situazione che centinaia di milioni di cittadini stanno vivendo. Se queste sono le conseguenze del rigore, dobbiamo essere gli artefici di un cambio di rotta, ed è questo il momento di tirare fuori la voce”.

“Se questo non avverrà – afferma l’europarlamentare – faremmo meglio a smettere di chiederci perché la politica in questo paese sta inesorabilmente morendo per consunzione”.

“Scopo nobile della politica è la tutela dei diritti e dei bisogni della collettività, la capacità di immaginare un futuro e renderlo possibile, di intercettare i bisogni e tradurli in azioni concrete. In democrazia significa anche offrire un’adeguata rappresentatività al Popolo e la netta percezione che si operi in difesa di quest’ultimo. Senza questi elementi – conclude Berlato - non ci sarà solo l’astensionismo alle urne, ma una vera e propria disgregazione sociale. I partiti, compreso il mio, operino un cambiamento che riparta dalle idee e non dalle strategie, si organizzino al loro interno con criteri che premino merito, capacità e radicamento territoriale. Non è cercando di sopravvivere  per mantenere uno scranno che si riguadagna la fiducia dei cittadini ed il rispetto per questa Nazione”.

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