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Gazebi chiusi, sconti aperti

Di Edoardo Andrein Giovedi 24 Ottobre 2013 alle 23:38 | 0 commenti

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Questa volta sembrava l’occasione giusta. Il ciclico riaffiorare della proposta di riapertura delle case chiuse, meglio conosciute come bordelli o case di tolleranza, questa volta aveva investito di entusiasmo il rampante sindaco di Mogliano Veneto Giovanni Azzolini promotore di un referendum. Una campagna referendaria massiccia, finita su tutti i media e alla quale hanno aderito amministratori pubblici e comitati di cittadini, organizzando incontri e cortei per togliere dalla strada le prostitute. Sembrava proprio la volta buona. E invece è stato un altro flop.

Pagamento delle tasse sulle prestazioni, controlli sanitari, strade libere e stop allo sfruttamento: queste e altre lodevoli ragioni addotte dai promotori referendari come possono non aver fatto raggiungere le cinquecento mila firme in tutta Italia?

Mentre il sindaco di Mogliano se la prende con la burocrazia italiana, nonostante sia stata concessa anche una proroga fino al 16 ottobre per firmare, anche a Vicenza non è stato un grande successo, nonostante la discesa nei gazebo a raccogliere le firme della sindachessa di ferro Milena Cecchetto di Montecchio Maggiore, e l'apporto del sostenitore numero del capoluogo berico, il vulcanico consigliere comunale Claudio Cicero che l’altro ieri ha convocato una conferenza stampa all’ultimo minuto, neanche fosse in corso un rischio di alluvione, per comunicare il risultato delle mille firme raccolte a Vicenza, impreziosite dalle griffe di vip come Dario Rotondi, in buona compagnia di Enrico Hullweck e Manuela Dal Lago.  

Ma la domanda di fondo rimane: com’è possibile che ancora una volta non si riesca a eliminare le prostitute dalle strade?

Qualcuno sostiene che l’offerta “stradale” continua ad esserci perché c’è la domanda, clienti per i quali le escort che pullulano di annunci su siti web hanno tariffe irraggiungibili per un impiegato qualunque. E chissà quanto costerebbe entrare in un bordello legale con le tasse che ci sono in Italia. Non resta perciò che rivolgersi a quelle “scontate” di strada, donne straniere emarginate costrette il più delle volte a prostituirsi dalla malavita.

In Italia secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, 9 milioni di italiani vanno ancora oggi a prostitute.

Alla manifestazione lungo la statale 11 a Creazzo l’eurodeputata Mara Bizzotto illuminò i giornalisti presenti che la incalzavano sulla bassa partecipazione di persone al corteo spiegando che:

“Facendo finta che un problema non esista non vuole dire che non ci sia. Chi non è qui stasera rappresenta una massa silenziosa che preferisce delegare chi va in piazza, mentre essa è a casa a guardare la televisione”.

Magari a vedere un bel film porno, dopo una splendida scopata economica in strada.


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