VicenzaPiùCool - Spettacoli, cultura, eventi, gossip di Vicenza, Bassano, Thiene, Schio, Montecchio, Arzignano e del Vicentino.

Vi chiederete, già alla lettura del titolo, il perché della nostra ricerca di dati così pressante sulla galassia intorno al Vicenza Calcio e alla sua catena (anche in senso... metallico) di controllo, a dir poco difficile da decifrare oltre che, di fatto, restia a mollare la presa a dispetto dei mega debiti, noti e meno noti che siano, e delle mille trattative che anche Massimo Manduzio, dopo il nostro appello al suo Giornale di Vicenza, ad aprire gli occhi, ha definito "bugie" invitando di fatto ad andare via i proprietari raccolti e/o nascosti in due finanziarie, Fiduciaria Vicentina e, soprattutto, Pannorica.

È nel voler capire, per noi e, soprattutto, per i tifosi biancorossi, i troppi e spesso poco comprensibili intrecci che hanno condizionato e condizionano la storia del club di Via Schio, il perché del nostro "accanimento conoscitivo" su proprietari, amministratori e sindaci oltre che della galassia che direttamente ha a che fare col Vicenza Calcio anche di società in cui sono presenti gli interessi, e gli uomini, di Tiziano Cunico, Sergio Cassingena e Danilo Preto, i personaggi più in vista della triste vicenda del club ma che non escludono la presenza dietro di loro e delle fiduciarie varie di altri attori di peso.

I tre hanno spesso giocato al gioco a loro più assimilabile, quello delle tre carte: Cassingena contro Cunico anni fa, Preto contro Cassi, il suo referente di sempre anche in River, durante la sua presidenza, il presidente attuale Cunico ora irridente verso il presidente di Finalfa, che controlla il Vicenza e che è controllata da Pannorica, oltre che di Sisa e del Cedi Centro nord, e che il re dei Byngo pretende di "controllare" tramite Fincedi Padana, il cui socio di riferimento è Gestioni Commerciali Spa, societá insieme alla quale Fincedi controlla di fatto il Cedi Centro nord.

Intrecci da mal di testa e che ancora proveremo a dipanare visto che passo dopo passo li stiamo scoprendo da semplici, anche se faticose da leggere e interpretare, visure camerali, 

E da queste oggi si accentua la presenza e il probabile ruolo chiave nell'architettura dell'alveare di società di Antonio Segalla, il professionista che con la sua presenza presso la sede della River accanto a Danilo Preto nella trattativa, svelata da Manduzio, con l'avvocato Atzeni, che operava per Antonio Rosati, ha fatto trasalire (?)  Tiziano Cunico che ne aveva dichiarato l'inesistenza prima di doverne prendere atto e ... indagare sui  "cattivoni" che avrebbero scavalcato lui e Gallovich, i due delegati ufficialmente a trattare la sempre più improbabile cessione.

Delegati da chi?

Da Finalfa di cui è presidente Cassingena e il cui collegio dei sindaci è presieduto proprio dal fido Antonio Segalla, che, però, dovrebbe essere uomo di fiducia anche di Cunico visto che è presidente anche del collegio sindacale del Vicenza Calcio e sindaco supplente di Fincedi Padana, due società entrambe presiedute da Cunico.

Ma non finisce qui perché Antonio Segalla, da molti del suo ambiente dato per presente anche in molti interessi di Cassingena, è anche socio e amministratore unico di Gestioni Commerciali, socia di riferimento di Fincedi, di cui, ripetiamo, Segalla è sindaco supplente, e insieme alla quale la società da lui amministrata di fatto controlla Un ganglio vitale di Sisa, Cedi Centro nord.

Di cui Segalla è anche procuratore... 

Ce ne sarebbe abbastanza per chiedersi se in tutto questo alveare di proprietari, amministratori, sindaci non possa nascondersi un qualche conflitto di interessi.

Magari con effetti a cascata sul Vicenza Calcio, pieno di buchi ma tanto amato dalle api dell'alveare che sembrano non volerlo lasciare visto che continuano a gestirne trattative di cessione improbabili con molti acquirenti impresentabili seguendo metodi fortemente in contrasto con le enormi ed appena da noi documentate capacità professionali della star (per i detrattori il buco nero) della galassia Cassingena - Cunico - Preto: Antonio Segalla.