Fusioni Comuni, Toniolo: necessario aggregare in entità di almeno 10mila abitanti
Giovedi 28 Novembre 2013 alle 17:39 | 0 commenti
Costantino Toniolo, consigliere regionale NCD - "Anche con questa sessione del Consiglio regionale del Veneto abbiamo votato per ulteriori fusioni di comuni. I nostri amministratori veneti insieme ai loro concittadini stanno cominciando a capire che è necessario unire le forze per mettere in atto economie di scala, senza perdere la propria identità ".
Lo afferma il presidente della Prima Commissione del Consiglio regionale del Veneto (attività istituzionali e bilancio) Costantino Toniolo (Pdl-Ncd), che esprime la massima soddisfazione per l'applicazione delle norme regionali e nazionali in materia di fusione dei comuni. Anche questa settimana nella sessione di Consiglio regionale sono nate altre tre realtà nuove "in territori particolarmente sensibili come quello della montagna bellunese e quelli polesani, dove la crisi si fa sentire più che in altre province per vari motivi", prosegue Toniolo. "Sta di fatto che prima gli amministratori locali e poi i loro concittadini capiscono che per far fronte alla diminuzione delle entrate delle casse comunali e mantenere intatti e migliorare i servizi bisogna fare sistema: è il nostro contributo alla riduzione della spesa pubblica finalizzato a dare un futuro alle nuove generazioni".
"Già le unioni tra comuni portano a dei risparmi nelle funzioni e nei servizi", sottolinea Toniolo, "ma le fusioni portano ad un drastico taglio delle spese generali e di rappresentanza politica".
Il Presidente Toniolo pertanto sostiene quest'idea: "in territori omogenei, come nel Vicentino possono essere l'Altopiano di Asiago e i Colli Berici, i comuni potrebbero immediatamente lavorare per una unione 'spinta' e in tempi successivi passare ad un'eventuale fusione. La dimensione per recuperare l'efficienza dei servizi (ci dicono alcuni studi sulla materia) è quella superiore ai 10mila abitanti, mentre quella ottimale tra i 20 e 30 mila abitanti (IRPET, www.irpet.it)".
"In contemporanea va studiato il modo migliore per mantenere l'identità degli ex 'capoluoghi' comunali magari mantenendo la proprietà pubblica degli ex municipi come centri di aggregazione civica e sedi per le associazioni e per un presidio di polizia locale e anagrafe anche su appuntamento".
"Lancio un appello ai Sindaci dei comuni più piccoli", conclude Toniolo: "sono tempi difficili, per uscire da questa crisi e da queste ristrettezze sono utilissime e da valutare e auspicabili economie di scala attraverso unioni e fusioni!"
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