Quotidiano | Categorie: Politica

Fondi Ue, Fracasso: sviluppo passa per cultura, turismo ed efficienza energetica

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Luglio 2014 alle 18:12 | 0 commenti

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Stefano Fracasso, PD - “Con i fondi comunitari l’Europa ci dà un’opportunità che è anche una sfida. Una sfida che dobbiamo giocare da protagonisti. Per questo serve un piano generale e una visione chiara della strada che la nostra Regione deve percorrere per lo sviluppo. Per noi il Veneto del 2020 deve avere più fondi per la cultura, il turismo e l’efficienza energetica. Perché da qui passano sviluppo, crescita, reddito e occupazione”.

Così Stefano Fracasso, vice capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, introduce le linee guida delle proposte che il Partito Democratico porta nella discussione per la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, che valgono oltre 3 miliari di euro.

“Anche l'ultimo rapporto statistico conferma che cultura e turismo sono volano di sviluppo, reddito e occupazione. Chiediamo quindi che diventino priorità di finanziamento nei documenti dei fondi europei – spiega Fracasso - La proposta della giunta non ci soddisfa perché è fatta per compartimenti stagni. Natura, cultura, turismo, industria creativa sono invece nodi di un sistema fatto di impresa privata, ma anche di istituzioni culturali, fondazioni, Comuni che fanno rete. Gli 80 milioni di euro per la competitività del FESR vanno finalizzati meglio se no rischiano di perdersi in mille rivoli, senza produrre risultati importanti di sistema”.

“Lo stesso – aggiunge Fracasso - vale per il commercio nei centri storici. Non è con qualche contributo ai negozianti che si rilancia la rete commerciale nei centri urbani: serve creare un contesto attraente, fatto di offerta culturale, di rigenerazione degli spazi dismessi, di mobilità sostenibile. Anche qui è indispensabile fare sistema e allargare la platea dei beneficiari dalle città capoluogo ai centri medi come Bassano o Schio, Castelfranco o Montebelluna, sfidandoli a fare rete nel territorio”.

“Altra necessità è poi aumentare le risorse per l'efficienza energetica degli edifici pubblici – conclude Fracasso - Abbiamo bisogno di risparmiare in bolletta, di emettere meno CO2 e dare una scossa al settore delle costruzioni, che ha pagato la crisi più di tutti. Un euro speso in edilizia genera 3 euro di indotto. La sfida è quindi smettere di consumare suolo e investire nel recupero e nella riqualificazione dell’esistente. Salire da 30 a 45 milioni di euro vuol dire generare più di cento milioni di euro di volano per il settore”.


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