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Fondi UE, Ciambetti: le risorse per sviluppo e occupazione servono a tutto il paese

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 24 Giugno 2013 alle 15:51 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Manteniamo le nostre perplessità, che già abbiamo avuto modo di esprimere al  ministro per la coesione territoriale, Carlo Trigilia, sulla previsione di provvedimenti governativi che incidano solo sulle aree del Mezzogiorno. La promozione dell’occupazione giovanile e la lotta alla povertà non possono essere considerate priorità solo per una parte del nostro Paese”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti.

Aprendo stamane a Venezia i lavori del tavolo di partenariato per la redazione del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (POR FESR), finalizzato a illustrare il quadro normativo e finanziario relativo alla programmazione comunitaria 2014-2020.

L’assessore ha parlato di “incertezza del quadro normativo entro il quale dovranno essere redatti i Programmi Operativi Regionali” in quanto le procedure per definire le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi strutturali sono ancora in corso e i testi normativi non saranno pronti prima del prossimo autunno. “Dalle proposte di regolamento a oggi disponibili – ha precisato Ciambetti – è possibile anticipare che le novità più rilevanti del prossimo periodo di programmazione riguardano la necessità di una forte integrazione tra i diversi fondi strutturali, un legame stretto e dimostrato tra obiettivi, risultati attesi e azioni, pena la loro non ammissibilità e la garanzia di realizzabilità in breve delle azioni proposte”.

 

“A oggi – ha proseguito l’assessore – non è ancora nota l’entità delle risorse che verranno assegnate all’Italia ed è aperta la discussione sui criteri di riparto tra le Regioni dell’attuale obiettivo Convergenza e quelle dell’Obiettivo Competitività. A tal proposito il Ministero dello Sviluppo Economico ha ipotizzato una modifica dei parametri utilizzati nella scorsa Programmazione, per tenere conto delle mutate condizioni economico – sociali che vedono, purtroppo un peggioramento degli indici di riferimento anche per le Regioni del Nord”.

Per quanto riguarda il FESR, nelle regioni più sviluppate come il Veneto, almeno l’80% delle risorse comunitarie dovranno essere assegnate ad almeno due dei seguenti obiettivi: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime; promuovere la competitività delle PMI; sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

“La Regione del Veneto – ha concluso Ciambetti – è conscia del fatto che le risorse derivanti dai fondi strutturali rappresentano le principali, se non le uniche, risorse aggiuntive per lo sviluppo del proprio territorio, ed è pertanto impegnata ad adottare tutte le misure necessarie per una loro efficiente attribuzione”.


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