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Festival Biblico, tutti gli appuntamenti del 27 e del 28 maggio a Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 26 Maggio 2016 alle 10:18 | 0 commenti

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Festival Biblico
Dopo l’evento inaugurale del giovedì sera, venerdì 27 maggio il Festival Biblico a Vicenza entra nel vivo per raccontare il matrimonio possibile tra “Giustizia e Pace”. La giornata si apre alle 9.00 con la meditazione “Il Signore ti dia la pace!” in programma presso la Chiesa di San Stefano con padre Andrea Vaona, francescano conventuale, docente di Storia della Chiesa alla FTTR. La meditazione sarà seguita dal laboratorio sulla Bibbia francescana dal titolo “Andiamo a chiedere consiglio al Signore!”, che richiama i passi biblici presenti nelle fonti francescane. Sarà un viaggio attraverso le parole e la biografia di Francesco e Chiara, una storia sempre viva dopo molti secoli.

Alle 9.30 i bambini delle scuole dell’infanzia della FISM Vicenza, delle scuole comunali e statali di molti Comuni parteciperanno con le loro insegnanti, i loro genitori e i loro nonni alla Marcia dei Bambini per la Pace lungo la Salita di Monte Berico che si concluderà in piazzale della Vittoria. La pace non è infatti un’idea astratta, ma un cammino da costruire personalmente e comunitariamente. La marcia di bambini, insegnanti, famiglie e non solo, sta a significare concretamente un cammino fatto di silenzio, parole, canti, cammino e gesti per lanciare un messaggio forte e proporre azioni di pace per tutti.
La mattinata del Festival continuerà alle 11.00 al Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo, con la conversazione sul tema “Dialoghi sul lavoro” in compagnia del sociologo ed economista Mauro Magatti e del pedagogista e imprenditore Johnny Dotti. Entrambi cercheranno di rispondere alle domande che emergono dalle sfide di giustizia e di pace sul mondo del lavoro di oggi. Come costruire armonia tra i lavoratori in un’epoca di erosione dei diritti? Come conciliare le sfide familiari e i tempi lavorativi? È possibile fare del lavoro un luogo personale e sociale di generazione e benessere? Al termine della conversazione i partecipanti si riuniranno in tavoli di lavoro per elaborare strategie e opportunità, dal Festival oltre il Festival.
La rassegna riprenderà nel pomeriggio. Alle 16.00, sempre presso il Palazzo delle Opere Sociali, si terrà la Lectio Magistralis del biblista Federico Giuntoli. Giuntoli, introdotto dal biblista Aldo Martin, rifletterà sull’idea di giustizia secondo i primi testi della Bibbia, segnati spesso da violenza e vendetta. Come conciliare la violenza presente nella Bibbia con la giustizia e la pace? Come mettere insieme il Dio dell’ira e il Signore delle misericordie? Una guida, non senza richiami all’attualità, per la comprensione delle dinamiche religiose di oggi.
Alle 16.30 primo appuntamento sotto la tenda del Festival in Piazza Duomo. Padre Francesco Occhetta presenterà il suo ultimo libro “La giustizia capovolta”, edito dalle Paoline. “La giustizia capovolta” si domanda se una visione puramente retributiva di giustizia risponda alla domanda di bene per tutti e osa capovolgere i concetti odierni di giustizia per osservarli in una prospettiva di riconciliazione in funzione di un dialogo autentico.
Alle 17.00 all’Oratorio del Gonfalone in Piazza Duomo avrà luogo la conversazione “Il cuore dell’uomo assetato di Shalom (Is 9,5) – Il suo nome sarà Principe della Pace” con lo storico della Chiesa Francesco Gasparini e il biblista Alberto Vela. I relatori si confronteranno soprattutto con due riferimenti fondamentali: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14). L’uomo è in pace se amato da Dio. "Il suo nome sarà: Principe della Pace” (Is 9,5) mostra il riferimento personale della pace, che non è un’astrazione ma un incontro personale.
All’Istituto Culturale di Scienze Sociali Niccolò Rezzara, in Contrà delle Grazie 14, alle 17.00 si svolgerà la conversazione con il docente Antonio Zulato e l’economista Giuliano Petrovich su “Economia, motore di guerra e di pace”. L’economia è sì spesso causa di guerre, ma può anche essere un luogo di incontro e di pace tra le religioni: su questo assunto il confronto, moderato dal giornalista Pietro Erle, cercherà di aprire scenari e buone prassi in un mondo in cui l’economia è diventata fattore principale.
Alle 18.00 Piazza dei Signori sarà teatro di una performance di danza, a partire dal tema del Festival Biblico 2016, dal titolo “Oro d’ore”. Il momento, curato dalla Compagnia Naturalis Labor, con la coreografia e la regia di Silvia Bertoncelli e con la collaborazione di Arco Danza, si concretizzerà nel componimento di affreschi simbolici dei tempi e degli uomini tra la colonna del leone di San Marco e quella del Redentore nel cuore di Vicenza. Uno spazio tra cielo e terra per mostrare la speranza di un altro presente, dove la citazione "La giustizia e la pace si baceranno” da promessa diventa realtà. La performance sarà replicata venerdì 27 maggio alle 20.30, sabato 28 alle 12.30, 16.30 e 20.30 e domenica alle 11, alle 16 e alle 20.
In contemporanea, alle 18.00, al Palazzo delle Opere Sociali la biblista Ombretta Pettigiani terrà la Lectio Magistralis “Dopo questo sarai chiamata Città della giustizia, Città fedele”. Introdotta dal giornalista Paolo Pegoraro, Ombretta Pettigiani delineerà il contributo della profezia al tema “Giustizia e Pace” a partire da Isaia: la pace vissuta per un periodo di tempo dalla città di Gerusalemme diventano tesoro per tutti i popoli. Proprio per questo nel testo di Isaia il monte Sion diviene meta di un grande pellegrinaggio dove si apprendono i precetti del Signore e si conformano a essi la propria esistenza: è in questo che si realizza per tutti una nuova e più profonda pace, fondata sulla giustizia di cui Dio stesso si fa garante.
Alle 18.30 sotto la Tenda del Festival in Piazza Duomo si terrà il confronto ”Le radici profonde di quanto stiamo vivendo”. Un focus sul Medioriente con Gianfranco Cattai della Focsiv, il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni, il vescovo ausiliario di Baghdad Basilio Yaldo e moderato dal giornalista Fulvio Scaglione. Dopo aver ascoltato la testimonianza del vescovo iracheno caldeo Yaldo, il dialogo si concentrerà su ciò che sta accadendo soprattutto tra Siria e Iraq, attraverso le testimonianze di chi opera sul campo e attraverso alcuni collegamenti dal Kurdistan e dalla Siria. La persecuzione dei cristiani diventa monito a superare l'indifferenza e a costruire fin da subito un mondo diverso, a partire dai luoghi della Bibbia.  Seguirà un'altra testimonianza sul Medioriente di giovani vicentini del gruppo "Non dalla guerra", che stanno piantando concretamente un seme di speranza e costruendo un ponte tra i nostri luoghi e quei territori martoriati.
Alle 20.45 al Cinema Araceli in Borgo Scroffa 20 si andrà alla scoperta del mondo delle Guardie Svizzere con la proiezione del film “L’esercito più piccolo del mondo”. Sarà presente il regista Gianfranco Pannone, introdotto, in questo evento curato da Acec Sale della Comunità, dalla giornalista Paola Sartore.
Alle 21.00, sotto la tenda del Festival in Piazza Duomo, dialogheranno la filosofa Ágnes Heller e l’editor Riccardo Mazzeo a partire dal libro “Il vento e il vortice” su utopie e distopie nella storia e nel XXI secolo. Sulle macerie del ventesimo secolo, alla ricerca di unna pace vera tra profezie di pace e catastrofi. Ágnes Heller, considerata una delle più grandi filosofe diverse, insegna tra New York e Budapest.
A concludere il cartellone del primo giorno il concerto “Credo” in programma alle 21.30 in Piazza dei Signori con l’Orchestra di Piazza Vittorio, per vivere nella musica il dialogo tra culture e religioni.
L'evento di maggior rilievo nel programma di spettacolo è nel segno del dialogo interculturale: il Festival Biblico ha il piacere infatti di ospitare – ritornando in Piazza dei Signori dopo alcuni anni di assenza - l'Orchestra di Piazza Vittorio, venerdì 27 maggio alle 21.30, con una delle prime date italiane dell'oratorio interreligioso “Credo”. Il concerto-evento è a ingresso gratuito e si terrà anche in caso di pioggia.
In tempi di estremismi religiosi e conflitti culturali, ma anche di crisi d'identità collettive e individuali, il Festival ha trovato perfetta assonanza nella proposta dell'Orchestra di Piazza Vittorio per fare della musica un messaggio semplice ma forte e capace di parlare a tutti. Interculturalità concreta grazie ai nove eccellenti musicisti di diversa estrazione e credo religioso, e grazie a musiche e strumenti di tradizioni lontane tra loro: un concerto di piazza che diventa quindi partecipazione e integrazione.
"Il confronto con le altre religioni del mondo in vista della pace mondiale è addirittura una questione di sopravvivenza”, ha detto il teologo Hans Küng qualche decennio fa, ma la sua attualità è sotto gli occhi di tutti. Confrontarsi con impostazioni culturali e religiose diverse è diventato ora più che mai una necessità assoluta, e sempre più artisti stanno riflettendo su questo aspetto della convivenza umana. Trovare un significato musicale all’espressione "dialogo interculturale” è quello che si propone Credo, oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, musiche di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, ma anche canti sufi e canti religiosi elaborati.
Si tratta di un lavoro per nove interpreti di estrazioni completamente diverse che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di strumenti particolari come la kora, un’arpa-liuto diffusa in buona parte dell’Africa occidentale, o l’oud, strumento arabo della famiglia dei liuti, accanto a "voci” più familiari come il violoncello, il basso elettrico, o l’organo, punto fermo della produzione sacra occidentale, senza negarsi il gusto di qualche intervento elettronico.
Ne scaturisce una preghiera confidenziale, certamente non rituale. Il lavoro, infatti, non fornisce un riferimento specifico a forme codificate come messe ed oratori, ma nasce dalla successione di brani basati su dei testi, in buona parte originali di José Tolentino Mendonça, che vengono restituiti dalla musica con estrema libertà stilistica.  Sul palco saliranno Houcine Ataa, voce; Viviana Cangiano voce; Tati Valle, voce; Kyung  Mi Lee, violoncello; Kaw Dialy Madi Sissoko, voce e kora; Pino Pecorelli, bassi ed electronics; Duilio Galioto, organo e tastiere, Raffaele Schiavo, voce; Ziad Trabelsi voce, oud, dulcimer e w’tar. Per questo evento si ringrazia il Comune di Vicenza - Assessorato alla Crescita per la collaborazione.
Il sabato del Festival Biblico prevede ben 22 appuntamenti, 22 incontri con la Bibbia tra conversazioni, arte, musica e spettacoli. Tutti con unico scopo: pensare alla Pace come un obiettivo possibile. L’evento principale sarà la grande “Giornata di Pace” nelle piazze del centro storico di Vicenza. Tra gli ospiti più attesi Bahat, don Ciotti, Andreoli e Olivero. Ma vediamo nello specifico  l’agenda di questo sabato “biblico”.
La mattina inizierà alle 9.00 nella chiesa di Santo Stefano con la meditazione “Come canterò le tue misericordie!” a cura della teologa Antonella Fraccaro. Dopo la preghiera e la meditazione incentrata sulla figura di Charles de Foucauld e la misericordia, prenderà il via il laboratorio sul tema della schiavitù secondo l’esperienza del Beato e a proposito di alcune forme odierne di schiavitù, a riguardo della lotta di de Foucauld contro la schiavitù nei suoi primi anni nel Sahara.
Sempre alle 9.00, nell’Aula Magna del liceo scientifico Quadri in Viale Carducci 17, il pedagogista Italo Fiorin terrà la conferenza “Service Learning – Bambini esploratori, alla ricerca di verità, di giustizia e di pace”. L’appuntamento, curato dalla FISM, racconterà il progetto svolto in tutte le Province della Regione Veneto in un campione di Scuole dell’Infanzia paritarie. All’incontro sono invitati docenti, genitori e rappresentanti delle istituzioni. Alle 10.00, sotto la tenda del Festival in Piazza Duomo, si terrà il confronto “Spazi di perdono – La società interrogata dal carcere” con il biblista Fabrizio Valletti, il medico Stefano Tolio e gli operatori Giuseppe Chemello e Morena Rotini. L’evento prende il via a partire dalle tante storie quotidiane, per raccontare la prospettiva biblica di chi opera tra la Sanità Penitenziaria e chi invece lavora nei Servizi per le Dipendenze e del privato sociale tra le misure alternative e i percorsi di inclusione. Al termine lo spettacolo-animazione guidato dal Progetto Jonathan dal titolo “La giustizia aggiustata”, che coinvolgerà anche il gruppo giovani del Festival. Viaggio nell’iconografia della Crocifissione in programma alle 10.00, presso le Gallerie d’Italia del Palazzo Leoni Montanari, con l’evento “Il bacio della morte: Con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo? (Lc 22,48)". L'ascolto della pagina biblica, attraverso la riflessione di Lidia Maggi, si trasformerà in visione, con il commento teologico dell'icona di Dario Vivian. Sempre Maggi e Vivian saranno protagonisti, alle 11.30, al Tempio di Santa Corona, dell’animazione “Esaù e Giacobbe: il bacio che riconcilia”, con gli interventi musicali a cura degli studenti del Conservatorio di Musica "A. Pedrollo" di Vicenza. La narrazione orale di Lidia Maggi farà gustare il sapore dei racconti, mentre il commento di Dario Vivian alle immagini aggiunge colore alle parole. Il tutto per favorire l'appetito biblico e indurre a nutrirsi delle Scritture. Ai partecipanti verrà consegnato un buono per un aperitivo al Dabar, il café del Festival.
Quale ruolo possono avere le donne nella costruzione della pace? Come conciliare la profezia che spinge all’utopia con la realtà quotidiana della storia? È questa la domanda che guiderà, alle 10.00, nella Sala Sette Santi del Santuario di Monte Berico, la conversazione con la storica Adriana Valerio “Donne e religioni”, uno sguardo tra storia e profezia. Sempre alle 10.00, all’Oratorio del Gonfalone in Piazza Duomo, l’incontro con Sergio Paronetto e don Maurizio Mazzetto su “Misericordia è profezia e politica”, per diventare più umani con Papa Francesco. "La pace non si gode, si crea", diceva Paolo VI. Alla luce del V Convegno ecclesiale di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” è importante ribadire come non ci sia umanesimo senza pace e non ci sia pace senza la cura della nostra ferita umanità. Paronetto e don Mazzetto illustreranno la teologia-pratica nonviolenta di Papa Francesco, come enunciata nell’Evangelii Gaudium. Ancora alle 10.00 presso il Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo il primo dei tre eventi dell’edizione 2016 della “Linfa dell’Ulivo”. Protagonista l’archeologo Dan Bahat con la conferenza “Il re Davide conquista Gesrusalemme?” tra storia, Bibbia e nuove scoperte archeologiche. Guardare alla città di Gerusalemme, città della pace, significa interrogarsi non solo sul suo significato archeologico ma su ciò che l’archeologia rivela dei millenni di storia di questa città unica, descritta dai testi biblici e crocevia di culture e religioni. L’appuntamento è a cura dell’Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Vicenza.
Alle 10 prenderà il via in Piazza dei Signori, con i comici “Marco e Pippo” “Una Giornata di Pace”:  Animazioni, laboratori, pic-nic e spettacoli per le famiglie e... per tutti. Piatto forte il “Marco e Pippo time”, brevi show allo scoccare di ogni ora (10, 11, 12, 15, 16 e 17) con protagonista l’ “unico duo che è un trio”: il sabato in piazza vedrà l’entusiasmante ricerca di un tesoro chiamato Pace anche attraverso laboratori aperti a tutti per raccontare la Pace (in programma continuativamente dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17): “dìSegni dìPace” in Piazza dei Signori per dipingere la pace e contribuire alla composizione di una grande scritta in Piazza dei Signori, “Fiori di Pace” in Piazza Duomo per decorare l’aiuola della Piazza, “Iconografia” in Piazza delle Erbe per giocare con il legno e infine il “Corner scuole” in Loggia Capitaniato per declamare e cantare quanto composto sul tema del Festival.  Accanto a questi laboratori, anche le “5 tappe per la Pace” a numero chiuso, che si terranno alle 10.30, 11.15, 12, 15 e 15.45: sarà possibile scegliere tra “Scopriamoci - La forza interiore” in Piazza delle Erbe, attività esperienziale, individuale e guidata sul tema delle nostre emozioni, necessità e priorità, “Incontriamoci - La consapevolezza nelle relazioni”, in Piazza Castello, dinamiche e giochi di ruolo per andare oltre la propria "zona di comfort”, ”Trasformiamoci - La scelta della nonviolenza”, in Piazza De Gasperi,  esercizi per stimolare e allenare la creatività della nonviolenza, “Pachmama - L’amore per la madre terra” in Piazza Duomo, fronte Gonfalone, con macroconflitti e gessetti colorati per individuare piste di lavoro "glocal” e infine “Raccontiamoci - Storie di vita da un mondo con troppe frontiere” in Piazza delle Poste: Diari di viaggi, i protagonisti raccontano… La “Giornata di Pace” proseguirà, dalle 13 alle 15, con un “Pic-nic di pace” nel Giardino del Vescovo in piazza Duomo. Ognuno può portare il proprio cibo oppure può prenotare il “pranzo” a questo link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-pic-nic-una-giornata-di-pace-prenotazione-cesto-25571604357.
Durante il pic-nic saranno proposti "giochi dal mondo” a cura delle associazioni di cittadini stranieri presenti nel territorio. Alle 17.00, infine, ci sarà un FlashMob per la PACE in Piazza dei Signori.
Verrà consegnata alla città la grande scritta “Pace” colorata con i disegni realizzati nel corso della giornata. Chiude la “Giornata di pace”, alle 18.00, al Teatro San Marco di Vicenza, in Contrà S. Francesco 76, lo spettacolo “Brundibar - Il suonatore di organetto” del compositore ceco ebreo Hans Krása su libretto di Adolf Hoffmeister, originariamente rappresentata nel 1943 dai bambini del Campo di concentramento di Theresienstadt nella Cecoslovacchia occupata. Protagonisti l’orchestra, i solisti e il coro di voci bianche delle scuole musicali "Novák” e "Zandonai”, con la direzione di Klaus Manfrini, la guida del coro di Veronica Pederzolli e per la regia di Michele Comite.
Dopo la mattinata, in concomitanza con gli eventi nelle Piazze della “Giornata di Pace”, il Festival riprenderà nel pomeriggio, alle 15.30, sotto la tenda di Piazza Duomo con la conversazione tra don Luigi Ciotti, il sociologo Nando Dalla Chiesa e il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino dal titolo “Dialoghi di giustizia”. Nel ricordo della figura del giudice siciliano, l’attualità delle sfide di giustizia e legalità di fronte a un malaffare sempre più subdolo e nascosto nelle pieghe di economia e politica. La storia dell’Italia sarà tratteggiata attraverso la lettura di Nando Dalla Chiesa - autore de "Il giudice ragazzino" - e la testimonianza civile ed ecclesiale di don Luigi Ciotti, un testimone sempre presente nella sfida della legalità e della giustizia. L’appuntamento sarà trasmesso in TV in differita su Telechiara domenica 5 giugno alle 21.
Alle 16.00, al Palazzo delle Opere Sociali, la lectio magistralis della biblista Nuria Calduch-Benages su “Donna Sapienza e la Giustizia”, ad ingresso libero ma con accesso prioritario per i possessori della card del Festival sino alle 15.45. Donna Sapienza è la personificazione più straordinaria della Bibbia. Nei libri sapienziali della Bibbia essa si presenta con molti e diversi volti: come bambina, sorella, giovane, anfitrione, madre e maestra; guida e compagna di viaggio, fidanzata e moglie accogliente. Volti diversi, ma pur sempre femminili, tutti complementari che saranno descritti con passione dalla studiosa e religiosa spagnola, con l’introduzione del biblista Andrea Varliero. Seguirà il laboratorio esperienziale sulla Bibbia, Bibliodramma, a cura dell’Associazione Nazionale Bibliodramma, presso la Sala dell’Arco al terzo piano del Palazzo delle Opere Sociali. Il Bibliodramma è una proposta esperienziale di incontro delle persone e della loro vita concreta con la Parola di Dio. L'approccio bibliodrammatico permette di rendere "profondamente vissuta" la lettura di un brano biblico, favorendone una comprensione profonda e ancorata alla dimensione interiore dei partecipanti. È un’esperienza di gruppo in cui si utilizzano varie modalità espressive e diversi linguaggi: corporeità e sensorialità, linguaggio verbale, emozionale, grafico-pittorico e foto-linguaggio. Coinvolge tutte le dimensioni della persona, armonizzando i linguaggi della fede con le capacità di apprendimento e comunicazione dei soggetti a cui si rivolge. Particolarmente adatto per impostare uno stile catechistico attivo e per percorsi spirituali del profondo.
Alle 16.00, nella chiesa di San Gaetano, la conversazione con il sociologo Enzo Pace su “Religioni in guerra e religioni per la pace”: l’appuntamento è ad ingresso libero, ma con accesso prioritario per i possessori della card del Festival sino alle 15:45. Il sociologo dell’Università di Padova traccia un quadro appassionato dei motivi della guerra religiosa, tra pretesti e motivi identitari.
Alle 16.30, all’Oratorio del Gonfalone in Piazza Duomo, l’incontro “Misericordia all’opera” con Cristina Simonelli, teologa, presidente del Coordinamento teologhe italiane e autrice di Pregare Dio per i vivi e per i morti (EMI), Christian Albini, coordinatore del Centro di Spiritualità di Crema e autore di Sopportare pazientemente le persone moleste e  don Giovanni Nicolini, fondatore delle Famiglie della Visitazione, cappellano dell’Ospedale S. Orsola di Bologna e autore di Visitare i carcerati.
Incalzati dalle domande del giornalista Lorenzo Fazzini, gli autori illustreranno i gesti, concreti e spirituali, con cui la secolare sapienza del cristianesimo ha riassunto l’invito di Gesù ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro». Come vivere oggi le opere di misericordia? Piccoli suggerimenti per praticare un cristianesimo semplice.
Alle 17.30, sotto la tenda del Festival di Piazza Duomo il confronto con lo scrittore e saggista Paolo Curtaz “Ritorno. Incontrare il Dio della misericordia”. Tutta la conversazione ruoterà attorno a questa domanda: Qual è stata la prima volta che ho incontrato Dio?  Una nuova serie di letture bibliche intorno al tema giubilare della misericordia. Alle 18.00 al Palazzo delle Opere Sociali, il biblista Antonio Pitta, introdotto dal biblista Aldo Martin, terrà la lectio magistralis “Giustificati per la fede, in pace con Dio”, un’analisi delle prospettive e delle tensioni su giustizia e pace nel pensiero di Paolo. I testi paolini delineano la giustizia di Dio e la pace come identificate in Cristo stesso, autentica giustizia e autentica pace dell'uomo. Alcuni testi permetteranno di entrare nel senso concreto indicato dalle Scritture, non come astratta affermazione di una presenza di Cristo tra gli uomini ma come costruzione concreta di una giustizia e una pace rinnovate dal messaggio di salvezza.
Il celebre psichiatra Vittorino Andreoli, alle 18.30, al Tempio di Santa Corona traccerà il profilo de “La pace interiore”. Come sappiamo la pace si costruisce a partire dalle piccole cose. Lo ha ricordato recentemente papa Francesco: «Nel piccolo c’è tutto». Lo stile di Dio che agisce nelle piccole cose ma che ci apre grandi orizzonti è stato al centro della meditazione del Pontefice. Partendo da queste parole lo psichiatra Vittorino Andreoli scandaglierà l'animo di alcuni personaggi che nella storia hanno deciso i destini dell'umanità aiutandoci a scoprire le fragilità umane che tanto peso possono avere sullo scenario mondiale complessivo. Si tratta di creare un collegamento tra le piccole cose e i grandi eventi, pace o guerra compresi. Questo appuntamento sarà trasmesso in differita su Telechiara martedì 31 maggio alle 20.50.
“Dialoghi di pace”, alle 19.00, sotto la tenda del Festival di Piazza Duomo. Ernesto Olivero, fondatore del Sermig – Arsenale della Pace di Torino, interpellato dalle domande del giornalista Fabio Zavattaro, tra musiche e domande, a partire dalla sua biografia, si domanderà come sia possibile costruire cammini e tempi di pace.
Il sabato sera del Festival prenderà il via alle 20.30 con lo spettacolo “Oro d'ore”, in Piazza dei Signori, perfomance di danza con Silvia Bertoncelli, Valentina Dal Mas, Jessica D’Angelo, Paolo Ottoboni, Francesco Pacelli della Compagnia Naturalis Labor. "La giustizia e la pace si baceranno” è insieme una supplica e una promessa per un tempo a venire, senza alcuna assicurazione su quando, se e come quel tempo diventerà mai presente. Eppure la nostra attesa non sarà vana se saprà tenere aperto in qualche momento uno spiraglio per una luce che viene da un presente a venire. Questi momenti preziosi sono l’oro delle ore, il valore non ponderabile della nostra presenza nel tempo, la dismisura di cui avere cura come il pellegrino del Libro d’ore di Rilke, da cui prende spunto il titolo di questa performance. Tra la colonna del leone di San Marco e quella del Redentore, tra la terra e il cielo, la danza comporrà in Piazza dei Signori degli affreschi simbolici dei tempi e degli uomini in cui per un momento possa brillare, come oro, la speranza per un altro presente. Seguirà alle 21.30, sempre in Piazza dei Signori, lo spettacolo “Mille papaveri rossi”, un lungo viaggio nella canzone italiana alla scoperta delle canzoni che hanno raccontato la pace. "Mille papaveri rossi”, evidente riferimento a un popolarissimo brano di Fabrizio De André, è un percorso in parole e musica tra alcune canzoni italiane che trattano egregiamente, da diverse angolature, il tema della pace. Dieci voci tutte femminili le interpretano, intervallate da commenti e racconti di Enrico de Angelis. Canteranno Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani e Terry Veronesi. Agli strumenti Enrico Breanza, Marco Pasetto, Luca Pighi e Luca Zoccatelli, letture di Sandra Ceriani.
“Quale futuro per l’Africa? – Storie e scenari dal continente dimenticato” è il titolo del dialogo che si svolgerà sotto la tenda del Festival in Piazza Duomo alle 21.00 e che vedrà intervenire il mediatore internazionale Mauro Garofalo e la giornalista Anna Pozzi con la moderazione di Giandomenico Cortese. Quale futuro per l’Africa e quale futuro per noi? Il continente più dimenticato e sfruttato non chiede solo giustizia e pace per sé ma diviene costruttore di nuovi scenari a livello globale.
In contemporanea, sempre a partire dalle 21.00, al Palazzo delle Opere Sociali si terrà il confronto tra il filosofo Silvano Petrosino e il teologo Maurizio Chiodi su “Reciprocità, giustizia e pace”. Moderato dal filosofo Leopoldo Sandonà, l’incontro sarà incentrato sulla regola d’oro sintetizzata in Mt 7, 12: "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti”. Una regola di scambio, potenzialmente egoistico, o regola di giustizia che permette di aprire gli spazi della sovrabbondanza, del dono che si fa perdono e misericordia? Tutto il programma è consultabile su www.festivalbiblico.it.


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