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Famiglie gay, la dura presa di posizione del Comitato Difesa Famiglia di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 24 Settembre 2013 alle 21:52 | 0 commenti

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Comitato Difesa Famiglia Vicenza - Non passa giorno che le lobby gay, lesbiche, trans  inventino qualcosa per demolire uno degli Istituti più antichi e sacri che l'umanità si è data nei secoli: La Famiglia, per la nostra Costituzione composta da un uomo e una donna, uniti in matrimonio.

La consigliera al Comune di Venezia Camilla Seibezzi, ottenuta dal Sindaco la delega per i diritti civili e alla cultura gay, ha proposto di cancellare dai moduli d'iscrizione alle scuole materne, la dicitura “padre e madre” per sostituirla con genitore 1 e genitore 2, il tutto per non offendere i nuclei composti da coppie dello stesso sesso.

Da non credere! La consigliera ha una compagna ed ha avuto una figlia per inseminazione eterologa a Bruxelles, è in conflitto d'interessi? Mettere in discussione la famiglia, prevista dalla Carta Costituzionale, cancellare la maternità, la paternità, fondamento sociale del nostro paese, per indire una lotta discriminante, tra minori, è perverso! Non si tutelano in questo modo i diritti delle minoranze, si rende invece più ossessiva la differenza tra bambini, per cui  tutti hanno il Diritto di nascere con un padre e una madre, e non deve affatto vergognarsi di chiamare mamma e papà chi lo ha concepito; altre scritte non sono ammesse nei nostri certificati di nascita. Ma la battaglia ideologica dei “Diritti Sociali” pagata dai contribuenti, è arrivata all'anagrafe, all'omofobia, alla transfobia, alla lotta sul genere, ai colori rosa per le femmine e azzurro per i maschi, mi chiedo, ma chi sono gli omofobi?

Il tutto mi ricorda il ricorso alla Corte Europea di un islamico che, chiedeva di  togliere dalle aule delle scuole della Repubblica il Crocefisso, perchè disturbava il suo credo. Si direbbe, tanto rumore per nulla? Ma queste boutade continue della sinistra,  intrappolata nei Diritti teorico/filosifici, ma  poco nei Doveri, stanno distruggendo, non solo la famiglia che, ha consolidati rapporti di sangue e parentela, ma  distrugge l'identità di una intera nazione. Imporre determinate idee, magari per legge, per rispettare tutti, cosa impossibile, si corre il rischio di mettere gli uni contro gli altri. Io credo, si stia esagerando, insistendo sulle apparenze, sulle definizioni, anzichè discutere sulla sostanza, visto che nessuno impedisce alle coppie gay, lesbiche, trans di convivere e registrarsi in Municipio. Ma qui il problema è un altro, per far piacere a pochi, bisogna cancellare la famiglia tradizionale,  così i nonni, cugini, cognati, diventano roba da rottamare! Nel tempo avremo una Società senza volto, senza cultura, senza identità. Un popolo, una nazione senza storia, che non prepara un futuro per i  figli.

Comitato Difesa Famiglia     

Luciano Parolin

Andrea Pittarello

Luisa Grandi

Enrico Morellato

Alberto Comes

Augusto Nicoli

Leonardo Bano

Fabio  Gasparini

Guaiti Alessandro


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