Fabrizio Barca tra le tre anime del Pd "riscopre" quella liberale. E Moretti risponde a Valentini
Sabato 6 Luglio 2013 alle 21:42 | 0 commenti
«Viaggio in Italia e nel futuro del Pd», è il titolo del libro ma anche il tema dell'incontro con uno dei papabili alla segreteria democratica, Fabrizio Barca, promosso dal Partito Democratico della città di Vicenza che, sotto lo sguardo attento del suo responsabile organizzativo cittadini, Giovanni Rolando, ha richiamato così tante persone da doverle traslocare dalla sala al cortile con l'uso di un romantico megafono d'emergenza invece che del previsto e classico impianto di amplificazione.
A fare da spalla all'ex ministro al neo onorevole ed ex vicesindaco di Vicenza, Alessandra Moretti, che con lui ha risposto alle "provocazioni" dell'editorialista di Repubblica Giovanni Valentini e alle domande del pubblico, a cominciare da quelle di Giacomo Bez, segretario cittadino dei giovani democratici. Tra i presenti notati Claudio Rizzato, il segretario del Psi Provinciale Luca Fantò con l'ex assessore di area socialista Ennio Tosetto seduto invece accanto a Francesca Lazzari, anche lei ex alla Cultura e all'edilizia urbana, oltre, fra gli ex come incarichi ma ancora politicamente attivi, a Pierangelo Cangini.
Salvo errori e omissioni, spiccavano la presenza di Isabella Sala come unica tra gli attuali assessori della giunta Variati e l'attenzione dell'ex consigliere comunale Veltroni, di Niccolò Della Lucilla di Sel e ...
Presentiamo qui uno degli interventi clou di Fabrizio Barca, quello in cui il politico e autore evidenzia l'esistenza nel Pd non solo delle native anime cristiano sociali e social comuniste ma anche di quella, minoritaria, ma portatrice per il relatore di contributi vitali a quello che lui definisce «l'amalgama del Partito democratico».
E Giovanni Valentini chiama in causa anche Alessandra Moretti, appena eletta al parlamento «in un momento difficile e di odio verso i politici» sottolinea lei, su un paio di argomenti spinosi: l'apporto dei giovani parlamentari all'evoluzione del Pd e della gestione della cosa pubblica (lei sottolinea che «bisogna fare piccoli passi concreti piuttosto che inseguire le chimere delle grandi riforme, come suggerisce anche l'esperienza fatta da me e da altri nuovi parlamentari nell'amministrazioni cittadine») e la loro esperienza di dialogo con i colleghi del Movimento 5 Stelle (qui la risposta è o sembra sfuggente ...).
Ecco il suo intervento.
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