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Emergenza carceri, i Radicali: il presidente Zaia intervenga con urgenza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Marzo 2013 alle 14:20 | 0 commenti

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Impresa Radicale  -  “Gli italiani pagano già ora più del dovuto per mantenere carceri sovraffollate in cui si vive in condizioni disumane e fuori dalla legalità, come accade nelle carceri venete in cui 12 detenuti vivono in celle di 24 metri quadrati, vale a dire 0,5 mq per persona”. Così replica Maria Grazia Lucchiari, della direzione nazionale di Radicali Italiani, alle dichiarazioni del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, secondo il quale gli italiani sarebbero contenti di pagare altre tasse per costruire nuove carceri.

Che non servano nuove carceri lo dimostra il fatto che molti padiglioni negli istituti penitenziari, anche veneti, sono chiusi perché non ci sono agenti e strutture in grado di farli funzionare. “Se circa il 40% dei detenuti sono in attesa di giudizio significa che il sistema giustizia in Italia è al collasso – prosegue Lucchiari – tanto che il vertice della magistratura veneta sollecita i colleghi al rispetto della Costituzione e li invita a ridurre le misure cautelari”. Ogni anno 150 mila processi si annullano con la prescrizione. Ogni giorno nei tribunali italiani si consuma quella che si può ben definire un’amnistia strisciante, clandestina e di classe: l’amnistia delle prescrizioni, di cui beneficia solo chi si può permettere un buon avvocato e ha “buone amicizie”. Milioni di procedimenti civili e penali stazionano sui tavoli dei magistrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha nuovamente condannato l'Italia per perché viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati, spesso senza acqua calda e in alcuni casi privi di illuminazione, con servizi igienici e di riscaldamento insufficienti. Nella sentenza la Corte invita l'Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario e dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi a tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti. L’insufficiente assistenza sanitaria nei penitenziari rivela casi drammatici di abbandono come testimonia l’ultimo caso al carcere di Vicenza in cui un detenuto si trova in condizioni così gravi che il suo avvocato ha chiesto provocatoriamente di essere carcerato al suo posto. Il detenuto ha una seria forma di neoplasia alla lingua e da una settimana non riesce più a nutrirsi oltre a provare dolori lancinanti all’orecchio, alla testa, al collo. In un mese è dimagrito 12 chili. L’assistenza sanitaria è competenza della sanità veneta. Il presidente del Veneto afferma che è necessario ricordare il ruolo rieducativo che una pena detentiva deve avere, la nostra Costituzione, infatti, all’art 27 sancisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità ma soprattutto devono tendere alla rieducazione del condannato. “Chiediamo a Zaia quale rieducazione si può ottenere in queste condizioni - chiude Lucchiari – per questo lo invitiamo ad intervenire con urgenza affinchè cessi lo stato di degrado e disumanità in cui sono costretti i reclusi nelle carceri venete”.


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