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Emergenza carceri e giustizia: sit-in Radicali alle carceri di Vicenza, Padova e Verona

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 29 Marzo 2013 alle 22:34 | 0 commenti

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Impresa radicale  - I Radicali in Veneto hanno aderito all'appello affinchè venerdì 29 marzo, al culmine dei 5 giorni di digiuno e nonviolenza lanciati da Marco Pannella, fossero organizzati degli eventi e delle iniziative su tutto il territorio nazionale. Insieme a centinaia di cittadini e detenuti hanno aderito al Grande Satyagraha digiunando ed organizzando dei sit in davanti alle carceri di Padova, Vicenza e Verona.

Tutti idealmente uniti al messaggio collettivo contro le aberrazioni del sistema giudiziario italiano e per la riconquista della legalità e di uno stato di diritto. I 5 giorni iniziati dalla mezzanotte di domenica 24 marzo si concluderanno alla mezzanotte di venerdì 29 marzo così da essere uniti, nell'ultimo giorno, a tutta la comunità cristiana che prevede proprio il digiuno nella ritualità del giorno che ricorda la passione di Gesù. "Stiamo lottando per fare verità sulle carceri - ha detto Maria Grazia Lucchiari, della direzionale nazionale di Radicali Italiani - per sopperire ai silenzi dell'informazione pubblica che ha l'obbligo di fornire alla popolazione strumenti di valutazione consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale come lo stato delle carceri e della giustizia nel nostro Paese". La comunità penitenziaria soffre del sovraffollamento e le condizioni di disumanità dei detenuti non assolvono al principio di rieducazione della pena, condizione necessaria per poter ritornare nella società. "Le carceri sono al pari degli ospedali e delle scuole un servizio che lo Stato deve fornire nel rispetto della legge, della costituzione, dei diritti umani - ha aggiunto Lucchiari -. L'iniziativa si inserisce in un Grande Satyagraha volto a far recepire l'ultimatum imposto allo Stato Italiano dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo l'8 gennaio scorso, affinché siano rimosse le cause strutturali che generano trattamenti inumani e degradanti nelle carceri italiane". I Radicali conducono un'antica e costante lotta per fornire un contenuto di urgenza e di obiettivi a tutte le altre forze politiche, sociali, religiose, istituzionali, che se non intervengono radicalmente agiscono contro la legge, contro la democrazia, contro la giustizia, la libertà e l'amnistia. Tali posizioni coincidono con analisi e giudizi della Corte europea dei diritti dell'uomo, della Corte di giustizia dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa, il quale, ancora nel 2005, denunciava il fatto che circa il 30% della popolazione italiana è in attesa di una decisione giudiziaria. Il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa aggiungeva che i ritardi della giustizia italiana sono causa di numerose violazioni della convenzione europea dei diritti dell'uomo sin dal 1980 e che tali ritardi costituiscono un pericolo effettivo per il rispetto dello stato di diritto in Italia. Nel 2012 il commissario per i diritti del Consiglio d'Europa in un rapporto basato sui dati raccolti nel corso di una sua visitata in Italia ha detto che l'eccessiva lunghezza dei processi è un problema di lunga durata in Italia che si ripercuote sull'economia nazionale; è tempo di trovare soluzioni durevoli che siano sostenute da tutti i soggetti interessati, in tempo di crisi economica questo dato dovrebbe essere un incentivo per trovare delle soluzioni atte ad invertire la rotta.

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