Ellero: "Napolitano, F35 sono truffa. Variati, fare sindaco non è farmaco. Diritto naturale vince"
Lunedi 8 Luglio 2013 alle 21:43 | 0 commenti
Parlare col prof. Renato Ellero (lui, avvocato penalista di grido ed ex senatore, è a questo titolo accademico che tiene di più visto che gli dà il diritto di insegnare ...) potrà essere valutato da ognuno come vuole, ma una caratteristica univoca ce l'ha per tutti: lui dice sempre quel che pensa, mai manda a dire. Che poi dica molte cose condivisibili (prof, calma! Molte, ci perdoni, non proprio tutte!) è il motivo che ci spinge, oltre che ad averlo scelto come nostro avvocato, anche a sentirlo spesso quando i temi si fanno caldi.
E allora se in tanti dicono, e disdicono, su Imu e Iva da eliminare ed abbassare magari grazie ai soldi da non spendere con gli F 35 ecco la sua più larga lettura: «Detto che le tasse sulla casa sono troppo alte, come si fa a risolvere da ragionieri il problema dell'Iva pensando che basti aumentarla di un punto per aumentarne il gettito? Niente di più falso: già portarla dal 20% al 21% ha fatto contrarre i consumi così tanto ridurre gli introiti per lo Stato e ora si vogliono strangolare ancora di più i consumi innalzandola di un altro punto, che nei vari passaggi dal produttore al consumatore avrebbe un effetto dirompente sui costi finali frenando la spesa e, quindi, l'incasso di Iva? E come fa Giorgio Napolitano, come presidente del Consiglio della Difesa, non solo a "sponsorizzare" di fatto l'acquisto degli F 35, una truffa così grossa dell'industria militare Usa, per l'inefficienza di quei caccia, che gli stessi inglesi, amici storici degli statunitensi, ci hanno ripensato, ma anche ad affermare, contro la Costituzione, che sarebbe il Governo e non il Parlamento a poter decidere al riguardo? Detto che l'Italia è senza soldi e che i provvedimenti attuali si limitano a raschiare il barile sottraendo a progetti futuri, come la Tav della Val di Susa, pochi soldi da rendere poi quando sarà realmente da realizzare, il Govero può decidere cosa comprare ma è il Parlamento a decidere sempre se dargli o togliergli in qualunque momento i soldi necessari!»
Sul perché i politici oggi non riescano più a dare risposte concrete ai cittadini il prof. Ellero ha le idee chiare: «stare in politica e vivere nei suoi fasti pubblici come Napolitano fa da 60 anni o fare il politico anche da neo deputato con l'immediata percezione di godere di privilegi porta, e lo dice chi senatore lo è stato, a vivere in un mondo virtuale, lontano dalla vita di tutti i giorni e trattati con deferenza anche dal macellaio o dall'edicolante...».
Una deferenza tipica del servilismo italico ma che non può far trascurare che la crisi avanza e che «al di sopra di ogni diritto c'è il diritto naturale, quello per il quale alla fine, di fronte alla disperazione, è lecito sbranare per difendere i propri figli ...»
Ma la parola edicolante fa ricordare a Renato Ellero anche uno scambio di battute col (tri)neo sindaco Achille Variati: «Mi ha incontrato proprio in un'edicola e, pur parlando in generale ma rivolgendosi chiaramente a me, si è lamentato perché sarebbe più facile criticare che fare il sindaco. Allora, usando la sua stessa tecnica di comunicazione, mi è stato facile rispondergli che fare il sindaco non è una prescrizione medica, per cui chi lo fa deve anche caricarsi dei relativi oneri e non aspettarsi solo applausi. E interessati e servili plausi».
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