Dove potrà arrivare Maistrello?
Lunedi 4 Novembre 2013 alle 19:55 | 2 commenti
Se lo chiedono in tanti, forse nemmeno lui, ragazzo di 20 anni ha una precisa idea di cosa gli riserverà il futuro. Una cosa però la sapeva fin da quando, in quel di Legnago, Stefano Pietribiasi si è fatto cacciare per un lieve fallo di reazione. Doveva cogliere l’attimo, dall’inizio dell’anno mister Petrone aveva stabilito delle precise gerarchie che individuavano in Pietribiasi, uno dei pochi giocatori d’esperienza in rosa, il terminale offensivo della sua squadra. Ma adesso, a tutti gli effetti, c’è un’alternativa che si può giocare il posto alla pari.
L’ex Cuneo, Mantova e Sambonifacese può mettere a disposizione della squadra tutta una serie di movimenti senza palla che contribuiscono ad allungare la difesa avversaria senza dare un preciso riferimento ai centrali di turno. Berrettoni sembrava essere l’ideale trampolino di lancio per gli scatti al limite del fuorigioco di Pietribiasi. Ed in effetti le cose sono sembrate funzionare per alcune settimane. Pietribiasi è celermente arrivato a quota tre gol e tutti decisivi. Improvvisamente, tuttavia, la sua vena realizzativa si è improvvisamente interrotta. Già a Porto Tolle sono squillati i primi campanelli d’allarme ma è stato da Cuneo in avanti che i campanelli sono diventati vere e proprie campane. Il puntero, da persona equilibrata com’è, ha cercato di non perdere la serenità però la scarsa autostima con cui si è presentato a tu per tu con i portieri di Mantova e Alessandria, in mezzo c’è stata una performance buona contro la Virtusvecomp, è stata abbastanza lampante. In una piazza che è sprovvista di un bomber serio e affidabile– da doppia cifra assicurata –  dai tempi di Lorenzini, Giacomo Lorenzini evidentemente, e che ha visto scialacquare una salvezza a pochi metri dalla riga di porta (Longobardi contro Salò e Portogruaro) certi errori non potevano essere presi bene anche se l’appoggio nei confronti di Pietribiasi durante e dopo le partite, ed in tutte le sedi possibili, non è venuto meno. Questo perchè tutti sanno quanto potrà dare la punta non appena avrà superato un periodo un po' balordo.
Carpe diem. Dal latino, letteralmente «cogli il giorno», normalmente tradotta in «cogli l'attimo». Sullo sfondo degli errori e di certe prestazioni pietribiasine non brillanti si stagliava la sagoma di un ragazzone che supera il metro e novanta e, all’incirca, i novanta chili di peso. Tommy Maistrello, giudicando dall’esterno, meritava una chance dal 1’ ma chi è pagato per fare le scelte, che la sa lunga e può giudicare i ragazzi giorno per giorno in allenamento non gliel’ha data almeno fino al giorno in cui è stato costretto dalle due giornate di squalifica inflitte al suo centravanti titolare. Per un elemento con il fisico pesante come Maistrello è indispensabile giocare per entrare davvero in forma eppure, nonostante questo fatto oggettivo, al debutto da titolare contro il Bellaria ha trovato tempo e spazio per siglare un gol che gli ha permesso di rompere il ghiaccio. In sequenza sono arrivate le maglie da titolare contro Real Vicenza, con gol decisivo al 94’ e una traversa colpita nel primo tempo, e Alessandria, con annesso gol che ha spezzato l’equilibrio. Tre partite dal 1’ possono anche essere sufficienti per un primo, parziale bilancio. Bene, Maistrello ha evidenziato una dote che non si impara: l’istinto del gol. Tanta roba, tanta roba davvero. Però ha anche mostrato alcuni limiti come il controllo di palla, la capacità di fare la giocata giusta (ad esempio evitando di cercare di saltare l’uomo puntando sulla velocità ), difendere meglio la palla per far salire la squadra, ecc. Limiti, questi si, eliminabili attraverso un duro lavoro settimanale. Giocando sulle analogie, fisiche e di ruolo, sarebbe cosa interessante far studiare al giovane Tommy il modo d’interpretare le partite di Luca Toni, campione del mondo 2006 ed ancora in auge con la maglia dell’Hellas Verona.
Parola ai protagonisti. Petrone non è uso sbilanciarsi sui singoli, tutt’altro. Però con Maistrello ha sempre avuto un atteggiamento duro, da genitore che pretende che il figlio non si accontenti della sufficienza tirata quando potrebbe tranquillamente ambire all’otto pieno. Dopo tre partite da titolare, anche da fuori si sono capite e condivise le ragioni dell’allenatore: «Non posso che rallegrarmi per la terza rete consecutiva di Tommy – argomenta Petrone – ma soprattutto perché rispetto alle prime due uscite gli ho visto fare dei progressi. Eppure non basta, io reputo che lui stia giocando a non più del 30% delle sue possibilità . Che può essere sufficiente per essere titolare in serie D, viste le qualità importanti che ha la fortuna di avere. Ma che non bastano per fare il professionista ad alti livelli. Noi abbiamo bisogno del suo massimo apporto, sta a lui darci dentro per cogliere al volo questa opportunità ». Ammirevole il commento del diretto interessato: «Intanto fatemi dire che sono contento per la squadra e per i tifosi. So che devo migliorare tanto sotto tutti i punti di vista – ammette Maistrello – mi sto impegnando giorno dopo giorno per questo. I gol innegabilmente mi aiutano perché mi danno maggiore fiducia nei miei mezzi». Infine Petrone difende a spada tratta Pietribiasi: «Si parla sempre dei suoi errori quando in realtà anche gli altri ne commettono. Io sono contento del suo rendimento e sicuro che segnerà tanto da qui alla fine, magari già alla prossima partita quando andremo a Bra per ottenere i nostri primi tre punti in trasferta».
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In copertina il momento della sostituzione tra Maistrello e Pietribiasi (foto RobertoBosca)Â
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