"Doppio libretto", oggi la delibera del Senato Accademico Università di Padova
Lunedi 6 Maggio 2013 alle 13:12 | 0 commenti
Sindacato degli Studenti - Oggi lunedì 6 maggio Il Senato Accademico dell'Università di Padova voterà una delibera per l'introduzione del "doppio libretto" per gli studenti e le studentesse transgender e transessuali. Si tratta di una misura in grado di consentire il cambio del proprio nome nel libretto e nei documenti universitari adeguandolo alla propria identità psico-fisica.
Un modo per limitare l'abbandono universitario di troppe persone che vengono violate nella propria privacy e che sono spesso soggette a discriminazioni all'interno della comunità accademica. La proposta verrà presentata dal Rettore Giuseppe Zaccaria a seguito di mesi di confronto con l'Ateneo portato avanti dall'associazione LGBTI Anteros con il supporto de Il Sindacato degli Studenti. "E' un'importante segno di civiltà e di rispetto della dignità umana e di valorizzazione delle rispettive differenze quello che l'università di Padova darà con il voto di oggi" afferma Chiara de Notaris, rappresentante degli studenti in Senato Accademico per Il Sindacato degli Studenti, "in un momento in cui le istituzioni del nostro Paese non allargano, ma anzi restringono i diritti delle persone quello di oggi sarà una dato in controtendenza". Nello stesso Senato l'Ateneo di Padova porterà una mozione sul tema del Diritto allo Studio, e in particolare si esprimerà in merito all'applicazione del Decreto Ministeriale 47/2013 (Decreto AVA): "Tale Decreto si va ad inserire in un sistema, quello dell'Università pubblica italiana, che da anni è legato a vincoli sull'assunzione del personale, a riduzioni delle risorse umane, e non ultimo a tagli ai finanziamenti che rendono difficilmente raggiungibile l'obiettivo posto dall'Articolo 34 della Costituzione Italiana." dichiara Sara Ghezzo, rappresentante degli studenti in Senato Accademico per Il Sindacato degli Studenti. "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi", afferma tale Articolo, ma le rilevazioni OCSE parlano per l'Italia di un 19% di laureati nella fascia di età 30-34 anni, a fronte di una media europea del 30%, per non parlare poi dell'aumento del numero degli idonei non beneficiari di borsa di studio, fattore non indifferente. La soluzione che il Governo ha trovato per mettersi in linea con gli standard europei appare del tutto inappropriata, la riduzione del numero degli studenti che inevitabilmente si verrebbe a creare spinge l'Ateneo di Padova a chiedere che i criteri previsti dal Decreto AVA siano rivisti per garantire, il prima possibile, un reale investimento nel mondo della formazione e dell'istruzione. Infine, ma non meno importante, un tema cruciale che il Senato affronterà oggi pomeriggio riguarderà la deroga ai 5 appelli d'esami per gli studenti iscritti ai Corsi di Laurea di Ingegneria, Statistica ed Economia: ed è proprio su questo argomento che i nostri rappresentanti degli studenti in Senato porteranno un documento sottoscritto da tutti i rappresentanti di Ingegneria de Il Sindacato degli Studenti (vedi allegato): tale delibera è arrivata nonostante la ferma opposizione dei nostri rappresentanti degli studenti fin da gennaio, quando invece rappresentanti di altre liste si erano mostrate favorevoli a questa decisione (http://www.sindacatodeglistudenti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=427:rappresentanti-contro-gli-studenti&catid=40:comunicati&Itemid=55). Per questi motivi oggi ci opporremo all'approvazione della delibera, per aprire invece un dialogo che porti al ripristino del numero minimo di 5 appelli d'esame: "Riteniamo che aumentare la rosa di possibilità significhi non solo avere una chance in più di superare un esame - e quindi di rientrare nelle temutissime soglie -, ma anche e soprattutto di poter migliorare la votazione conseguita, in un'ottica di sviluppo qualitativo della nostra istruzione; vorremmo evitare le corse contro il tempo, vorremmo un sistema che coniughi sia quantità che qualità , e che ci renda i futuri Ingegneri più preparati d'Italia, fieri e orgogliosi del proprio percorso." È quanto si può leggere nella parte conclusiva dell'appello dei rappresentanti de Il Sindacato di Ingegneria.
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