Dopo-giunta, Zaia a 360 gradi tra scandalo Mantovani, equilibri di Lega e Macro-regione
Martedi 12 Marzo 2013 alle 20:16 | 0 commenti
Parla pure l'assessore al bilancio Ciambetti: "Obiettivo è destinare risorse ad emergenza sociale e disoccupazione"
Forse il cinese gli scatena un irresistibile sentimento di "patriottismo". Perché subito dopo aver ricevuto il console con gli occhi a mandorla Luca Zaia sfoggia, in conferenza stampa, un invidiabile (ed incomprensibile per chi non è del posto) dialetto veneto.  "Chiedo scusa per il ritardo - la traduzione in italiano - ma ho scambiato due parole con console cinese: abbiamo parlato dei rapporti con il Veneto con la loro comunità . Gli ho chiesto di dare una bella regolata sulla contraffazione".
Un po' di aneddoti per ricordare il suo passato da ministro ed un blitz che ordinò a Napoli con le guardie forestali del Veneto. Poi s'entra nelle questioni davvero complicate. Prima tra tutte lo scandalo Mantovani che ha alimentato dubbi anche sulle partecipate della Regione. I più grossi su Veneto Strade. Zaia ordina ad un dipendente di recarsi nel suo ufficio per raccogliere un cofanetto di colore blu, poi lo mostra pubblicamente: dentro ci son fatture che confermano la collaborazione tra Veneto Strade e la Bmc di Colombelli, società di San Marino con ruolo centrale nell'inchiesta per frode fiscale. "L'ingegner Vernizzi, ad di Veneto Strade, mi ha portato questa documentazione con annessa relazione. È uno schedario - spiega il governatore - con cinque o sei fatture annuali che certificano spese e modalità utilizzate per l'aggiudicazione di alcune gare. Il fascicolo è stato già trasmesso al dottor Baggio, responsabile del nucleo ispettivo interno che ha il compito di valutare se si sono stati rapporti con società estere di tutte le partecipate della Regione. Bene però ricordare - sottolinea Zaia - che le fatture sono relative al periodo 2005-2010: io ancora non c'ero". Poi il presidente della Regione Veneto viene incalzato sul consiglio federale della Lega: "Si è discusso delle dimissioni di Maroni che sono state respinte all'unanimità ". E la questione veneta? "Non era all'ordine del giorno, di quella abbiamo discusso in maniera approfondita lo scorso venerdì con Maroni e Tosi". Col sindaco di Verona, segretario della Liga Veneta, i rapporti si sono un po' scongelati: "C'è un rapporto normale, sono stato sempre abituato a distinguere l'ambito politico da quello personale. E poi sono una persona costruttiva che rispetta le gerarchie". Il discorso si sposta, poi, sulla Macro-Regione e su un argomento in particolare, il patto di stabilità . L'intenzione della Lega è quella d'accorpare Veneto, Lombardia e Piemonte - regioni, provincie e comuni - per arrivare allo sfondamento: "Da soli andremmo al massacro, assieme si fa molta più strada. Il patto di stabilità è soltanto una equa divisione del malessere ed il buco degli altri è costretta a parificarlo sempre la comunità del nord. Se fosse esistita una legga per i bilanci non in perdita la metà delle amministrazioni pubbliche italiane sarebbe già fallita". C'è una relazione, secondo Zaia, tra patto di stabilità e suicidi: "Abbiamo soldi a disposizione, ma non possiamo muoverli. E così molti creditori devono attendere più di 400 giorni per il pagamento di fatture. Molte attività falliscono vantando crediti. Le istanze di fallimento un tempo avevano la media di una al mese, ora ne vengono presentate due al giorno. Ma - è la conclusione di Zaia - condanno fermamente chi fa della crisi il proprio alibi e per questo motivo non paga". Il testimone, in chiusura, viene raccolto dall'assessore Roberto Ciambetti: "Oggi riprende la maratona del bilancio. Tra oggi e domani contiamo di chiudere, possibilmente in maniera elegante. Già individuati capitoli per risparmiare. L'obiettivo è destinare risorse importanti per emergenza sociale e disoccupazione. Come Regione Veneto vogliamo dare un messaggio chiaro a chi è in difficoltà nel Veneto".
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