Donato Carrisi presenta, a Vicenza, "La ragazza della nebbia"
Lunedi 30 Novembre 2015 alle 10:35 | 0 commenti
Galla Caffè Vicenza
Giovedì 3 dicembre alle ore 18.00 al Galla Caffè appuntamento imperdibile per gli amanti del grande thriller: Donato Carrisi torna a Vicenza per presentare il suo nuovo libro “La ragazza nella nebbiaâ€. Il romanzo, da pochi giorni in libreria, è pubblicato, come tutti i lavori precedenti dello scrittore pugliese, dalle edizioni Longanesi. In soli sei anni, dalla comparsa nel 2009 del suo primo folgorante romanzo “Il suggeritore†Donato Carrisi si è imposto come una delle voci più originali della nostra letteratura ed è, non a caso, tra gli autori italiani più tradotti nel mondo.
Con questo suo sesto romanzo Donato Carrisi esplora nuove dimensioni di un genere letterario molto amato dai lettori e praticato da tanti autori. In effetti, le librerie sono piene di romanzi apparentemente simili a quelli di questo giovane talento. Certo, per scrivere un buon thriller bisogna concepire trame avvincenti con protagonisti affascinanti, si deve essere dotati di una scrittura precisa ed efficace (tutte cose in cui, per altro, Donato Carrisi eccelle), ma non basta la tecnica per trasformare un buon libro di intrattenimento, simile a tanti altri, in un grande romanzo che trascende i confini del genere come quelli dell’autore de “Il suggeritoreâ€.
Quello che contraddistingue la letteratura di Carrisi, e che probabilmente ne ha decretato il successo internazionale, è la conoscenza dei meccanismi psicologici e delle implicazioni morali che stanno alla base dei fenomeni criminali e delle dinamiche sociali che innescano. Laureato in giurisprudenza, specializzato in criminologia e scienza del comportamento, Carrisi è un attento lettore della nostra realtà in cui ogni storia, grande o piccola, deve per esistere diventare un fenomeno mediatico. Con questo romanzo Carrisi analizza proprio le dinamiche scatenate dalla presenza pervasiva dei media e racconta le modificazioni, e spesso le distorsioni, che questa presenza introduce nella nostra percezione dei fenomeni criminali, trasformati in spettacoli a cui si applicano le aride leggi dell’audience.
“La ragazza nella nebbia†è un libro avvincente, una vera delizia per gli appassionati del genere, ma è anche un’occasione per riflettere davvero su come ci poniamo davanti a un crimine, su cosa ci appassiona di più, se la giustizia, la verità o più semplicemente lo spettacolo.
Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca. Si è laureato in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, il “Mostro di Folignoâ€, per poi seguire i corsi di specializzazione in criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 ha iniziato l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Fra le altre, ha scritto la sceneggiatura di “Nassirya - Prima della fine†per Canale 5 ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller “Era mio fratello†per Raiuno. Nel 2009 pubblica con Longanesi il suo primo romanzo Il suggeritore, con il quale vince il Premio Bancarella; a seguire Il tribunale delle anime (Longanesi, 2011), La donna dei fiori di carta (Longanesi, 2012), L’ipotesi del male (Longanesi, 2013), Il cacciatore del buio (Longanesi, 2014).
Il libro: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, piccolo paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience.
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