Cub, in presidio «contro i licenziamenti voluti da Valbruna»
Mercoledi 15 Maggio 2013 alle 16:35 | 0 commenti
Un presidio davanti alla Valbruna per denunciare che «quei licenziamenti ventilati sono frutto di una azione discriminatoria e non della crisi». Sono questi i motivi che oggi alle 13 hanno portato una ventina tra lavoratori e sindacalisti sotto le bandiere della Cub davanti all'ingresso della nota acciaieria vicentina. durante l'iniziativa, durata una quarantina di minuti è stato ritardato l'ingresso dei camion in fabbrica con una azione di volantinaggio.
Il sindacato Cub quest'oggi era rappresentato dai membri del direttivo provinciale, ovvero Maria Teresa Turetta, Patrizia Cammarata e Riccardo Bocchese. Questi ultimi due affondano subito la lama: «L'azienda ha dichiarato la mobilità per 52 con la scusa di levarsi di torno i dieci compomenti della squadra di mantenimento minuto. Persone evidentemente sgradite». Ma è Camamrata ad entrare più nel dettaglio: «È chiaro che questo è un esperimento in base al quale le imprese cercano di capire come liberarsi dalla manodopera sgradita anche in mancanza dei requisiti dettati dallo stato di crisi visto che recentemnte Valbruna ha assunto personale. La compagnia torni sui suoi passi. Sarà meglio per tutti».
Il j'accuse è rivolto direttamente al direttore delle risorse umane Marco Milocco: «Quest'ultimo - rimarca Franco Fedele, sessantacinque anni, invalido, uno dei dieci lavoratori a rischio - non può permettersi di offendere in modo diffamatorio affermando per esempio che siamo carichi di procedimenti disciplinari. Non è vero, io ne ho avuto solo uno perché un giorno non ho messo la mascherina. Qui si sta usando la scusa della crisi per fare piazza pulita di chi non è gradito ad alcuni dirigenti». Cammarata per di più si dice soddisfatta delle due ore di sciopero annunciate anche da Cgil-Fiom che a suo dire però «sono poche perché l'azienda se prosegue su questo binario va contrastata con ben altri mezzi».
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