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Costi della politica, Toniolo presenta proposta di riforma per le società partecipate

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Agosto 2013 alle 11:51 | 0 commenti

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Costantino Toniolo, consigliere regionale PDL - Ridurre i costi del sistema delle partecipazioni, aumentarne la trasparenza, favorire la concorrenza e il ricorso al mercato, introdurre rigorosi metodi di selezione del personale e trattamenti economici in linea con le retribuzioni dei dipendenti interni. Sono questi alcuni dei principi contenuti nel progetto di legge “Norme in materia di società regionali”, presentato oggi dal presidente della I Commissione Bilancio Costantino Toniolo (Pdl).

Che si inserisce all’interno del progetto complessivo di riduzione dei costi della politica già avviato dal Consiglio regionale del Veneto.

Il progetto di legge segue di due settimane un’altra iniziativa dello stesso Toniolo volta a sopprimere cinque società come Ferrovie Venete Srl, Immobiliare Marco Polo Srl, Rocca di Monselice Srl, Società Veneziana Edilizia Canalgrande Srl, Terme di Recoaro Spa. “Questo secondo progetto detta principi più generali, avviando un ridisegno complessivo della galassia delle società regionali”, sottolinea Toniolo. “L’impostazione è innovativa e profondamente liberale perché segna uno scarto rispetto al passato in cui c’è stata una evidente proliferazione di tali soggetti. Con questo progetto si vuole affermare che se le Regione intende produrre beni, servizi, lavori o opere ha due scelte: o lo fa tramite la propria organizzazione attualmente esistente, oppure li acquisisce sul mercato mediante procedure a evidenza pubblica. Se il ricorso alle partecipate rimane l’unica via possibile, allora la Regione è tenuta a fare una seria analisi economica sull’efficacia e sul risparmio del conferimento”.

In questa valutazione, determinante sarà il ruolo del Consiglio e delle Commissioni competenti, e questo in linea con quanto previsto in materia di società dal nuovo Statuto regionale. “L’assemblea regionale dovrà riappropriarsi del proprio ruolo di controllo. Anche per questo si prevede un monitoraggio semestrale: ogni sei mesi le società partecipate dovranno trasmettere una relazione corredata delle delibere amministrative interne. Allo stesso tempo - e sempre all’insegna della massima trasparenza - questi soggetti dovranno pubblicare sul loro sito internet sia i bilanci che le spese sostenute per il personale e l’affidamento di incarichi. A tutt’oggi l’ottanta per cento dei siti istituzionali delle società non contiene questi dati, spesso sconosciuti anche al Consiglio”.

Tra le mosse individuate dalla proposta di Toniolo vi è anche quella di uniformare il trattamento del personale delle società partecipate a quello della Regione, ovvero dell’ente titolare della funzione delegata: “Anche qui il principio è chiaro”, ribadisce Toniolo, “se si conferiscono funzioni a un soggetto esterno all’insegna dell’efficacia e del risparmio la forza-lavoro non può costare di più”.

Sempre sul fronte delle risorse umane, si prevedono metodi di selezione più trasparenti e aperti davvero a tutti. “Anche questo è un passo imprescindibile se davvero si vogliono cambiare le cose”, sottolinea il presidente della I Commissione, convinto che la Regione debba muoversi nella direzione della semplificazione e dell’efficienza senza attendere impulsi, o peggio diktat, dall’esterno, magari da Roma: “Poche settimane fa la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la norma statale che sopprimeva direttamente gli enti strumentali regionali ritenendola giustamente lesiva delle prerogative delle singole Regioni. Questo però non risolve il problema: è davvero necessario che sia lo Stato a costringerci a fare qualcosa che dovremmo fare noi da soli per migliorare il nostro apparato?”, si chiede Toniolo.

I risparmi derivanti dalla riforma saranno destinati al capitolo dedicato allo “Sviluppo del sistema produttivo e delle piccole medie imprese” del bilancio pluriennale 2013-2015.

“Mi auguro che questa proposta possa essere licenziata in tempi brevi. Se davvero si vogliono tagliare i costi della politica non bastano operazioni di facciata. Serve andare a fondo e avere il coraggio di riformare l’intero sistema”, conclude Toniolo.


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