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Continua il botta e risposta tra Cgil e Usb, Di Maria replica alle "accuse infondate" di Raniero

Di Edoardo Andrein Giovedi 27 Marzo 2014 alle 16:58 | 0 commenti

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Prosegue il botta e risposta tra Agostino Di Maria (foto) della Fp Cgil e Germano Raniero del sindacato Usb sulla vicenda delle aziende per i rifiuti dell’Alto vicentino Ava e Greta e la mancata convocazione del sindacato “non firmatario” Usb all’incontro “informativo” sulla proposta di "fusione per incorporazione" delle due società. Dopo la risposta di Raniero nella quale accusava il sindacalista Cgil di aver detto falsità, arriva la replica di Di Maria alle “accuse infondate di Usb”

“Non siamo inclini a rispondere a provocazioni di sorta né di alimentarle – esordisce Di Maria - ma le gravi accuse mosse dal segretario di Usb Raniero Germano nei confronti della Fp-Cgil e la strumentalizzazione dei fatti compiuta da Luc Thibault, meritano una replica documentata”.

(Pubblichiamo di seguito le lettere esposte nella bacheca aziendale di Greta Altovicentino che, secondo Di Maria, confermano quanto da lui sostenuto: lettera dimissioni da membro RSU Greta, lettera USB violazione art.19 regolamento FISE, lettera RSU Greta su dimissioni, lettera componenti RSU di diffida a Greta)

“Le bugie hanno le gambe corte - accusa Di Maria - e la tutela dei lavoratori la si fa con i fatti e non difendendo posizioni di maggioranza o minoranza. I lavoratori e i cittadini sono in grado di capire chi li difende davvero e chi invece difende solo i propri interessi”.

E fa presente che: “La nota di boicottare l'assemblea informativa sull'esito della riunione con il cda di Ava e Greta, falsamente attribuita a tutte le Rsu, ha visto comunque la partecipazione numerosa dei lavoratori.”

Poi l’esponente della Cgil entra nel merito delle questioni rispondendo all’allarme lanciato da Usb sull'uscita dall' “in house” delle due società Ava e Greta:

“Usb ha timore che i servizi pubblici gestiti da Greta siano in pericolo di esternalizzazione, ma solo i Comuni soci hanno il potere di deliberare l'uscita dall' “in house” della società e non il cda che ha solo il compito di gestire e di eseguire le “direttive” dei 31 comuni dell’Alto Vicentino – spiega Di Maria - L'operazione di fusione va verso la direzione opposta, di conseguenza l'uscita dall' “in house” della società non sarà più possibile in quanto Ava detentrice dell'impianto, facendo la fusione con Greta, mette al riparo la stessa Greta da questa evenienza, perché per gli impianti, le norme vigenti, non ne permettono l'esternalizzazione”.

E in conclusione conferma il suo giudizio positivo sull’operazione intrapresa dalle due società:

“Ad oggi l'unico atto concreto sono le “Concessioni” di affidamento del servizio di raccolta e trasporto a Greta e di smaltimento ad AVA dei 31 comuni dell’Alto Vicentino, fino all'anno 2029. Confermiamo, pertanto, il nostro giudizio positivo sull'operazione, che in ogni caso ci siamo impegnati a monitorare nelle varie fasi dell'operazione, a partire dal primo incontro del 17 marzo 2014.”

Leggi tutti gli articoli su: cgil, Germano Raniero, Agostino Di Maria, Usb, Luc Thibault, Greta, Ava

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