Quotidiano | Categorie: Politica

Ciambetti a Tajani (Ue): ai Comuni virtuosi no patto di stabilità

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 10 Giugno 2013 alle 21:21 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Valore al lavoro, valore alle imprese e non alla speculazione, difesa dell’economia reale e non dell’economia di carta:  dobbiamo ripristinare la divisione tra chi raccoglie il risparmio e lo investe destinandolo alle imprese e al consumo, cioè le banche tradizionali, e chi invece raccoglie fondi da usare nella speculazione finanziaria. 

Aziende e consumatori hanno bisogno dell’accesso al credito. Se non ripristiniamo il circuito virtuoso tra risparmio privato e finanziamento alle imprese, difficilmente si riuscirà a superare l’attuale scenario”. Lo ha detto l’assessore al bilancio della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, intervenendo oggi a Marghera (Ve) a un incontro con il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, promosso da Unioncamere – Eurosportello Veneto, durante il quale sono state approfondite tematiche relative ai ritardi dei pagamenti alle imprese, garanzie dei consumatori, sviluppo e crescita economica, accesso al credito.

Ciambetti, dopo aver ricordato che l’agenzia Fitch ritiene che, se la Regione del Veneto fosse in Svizzera sarebbe da ‘Tripla A’, cioè più solida dell’Austria, invece del rating ‘BBB +’ attribuitole, ha sottolineato che l’accesso al credito è essenziale per il nostro tessuto socio-economico, “che ha fatto e fa del lavoro la propria forza”.

“Inutilmente ho più volte sollecitato le autorità statali italiane a rivedere i parametri del meccanismo del Patto di stabilità interno – ha ribadito l’assessore –. Alcune regioni sono chiamate a sopportare vincoli ben superiori a quelli medi nazionali: ricalibrando gli obiettivi e mantenendo inalterato il saldo nazionale, si permetterebbe a quelle  virtuose nella gestione dei conti, con disponibilità di cassa concreta, di immettere nel mercato capitali freschi. Se il Veneto potesse avere un tetto di spesa pari a quello medio, potrebbe immettere nel mercato circa 760 milioni di euro che ha già a sua disposizione, visto che in cassa sono bloccati circa 1 miliardo e 380 milioni”.
“Anche alla Commissione europea – ha concluso Ciambetti – chiediamo di distinguere tra Regioni virtuose, come il Veneto, che hanno una base economica salda anche nei conti pubblici, dai territori più problematici: non si può usare la stessa medicina per affrontare i mali diversi di economie e società profondamente diverse tra loro”.


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