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Ci dovevano stupire

Di Giorgio Langella Venerdi 29 Agosto 2014 alle 09:00 | 0 commenti

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Neanche una settimana fa il presidente del consiglio Matteo Renzi ci ha avvisato che, oggi, ci avrebbe stupito con la norma complessiva sulla scuola. Ieri, dopo un incontro con Giorgio Napolitano (ma perché, poi, il presidente della repubblica interviene in ogni decisione del governo?), ci hanno fatto sapere che nel consiglio dei ministri di oggi il tema della scuola non sarà all'ordine del giorno. Ci dicono che è per non "ingolfare" i lavori, per non mettere troppa "carne al fuoco".

E allora? Tutto rinviato a "non si sa quando" come, ormai, è consuetudine per questo governo (e anche il precedente, ci ricordiamo?).
Non siamo rimasti stupiti.
Il governo "del fare", quello che aveva preannunciato una riforma al mese, è diventato il governo "del dire". Annunci, promesse, propaganda, marketing. Di veloce ci sono solo le controriforme istituzionali, quelle che limitano la rappresentanza dei cittadini, quelle che stravolgono la costituzione, quelle che rendono il lavoro sempre più precario e insicuro. Ci sono provvedimenti di chiaro stampo elettorale come la "regalia" degli ottanta euro che, come era ampiamente prevedibile, non ha portato a nessun beneficio per la famigerata "crescita" del paese.
L'unica cosa di stabile è, ormai, il peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini onesti che stanno pagando una crisi devastante.
Intanto i salari sono sostanzialmente bloccati o aumentano in una maniera effimera e insufficiente per garantire a chi vive del proprio lavoro un minimo di tranquillità. L'Istat ha rilevato a luglio che la crescita salariale dell'ultimo anno è la più bassa da 32 anni. . La disoccupazione è aumentata arrivando al 12,6% (+0,3% rispetto a giugno). Questo vuol dire che, in un mese, i disoccupati sono aumentati di 69.000 unità (l'aumento, in un anno, è di 143.000 unità) e che sono, a luglio, 3.220.000. I giovani disoccupati sono 705.000 (+3.000 rispetto a giugno e +64.000 rispetto a luglio 2013). Sempre peggio. Da gennaio a luglio di quest'anno sono state autorizzate circa 650 milioni di ore di cassa integrazione. In pratica è come se ci fossero 530 mila lavoratori a zero ore, con un taglio del reddito di circa 4.700 euro pro capite. I contratti non vengono rinnovati (ce ne sono 40 in attesa che coinvolgono circa 8 milioni di lavoratori). Una situazione molto preoccupante che, chi dovrebbe governare non sa, non può o non vuole affrontare seriamente. Renzi e ministri vari sono troppo impegnati ad annunciare che "ci stupiranno", a fare una propaganda di bassa lega sempre più simile alla réclame di prodotti scadenti, alla ricerca spasmodica di apparire in qualsiasi prima pagina di qualsiasi giornale e per qualsiasi cosa. Nell'alzare questa cortina fumogena di propaganda mista a pettegolezzo sono, decisamente ben supportati da un sistema di informazione nazionale allineato e compiacente.
È sempre la solita vecchia storia di un potere oligarchico che fa i propri interessi e di figure di scarsa levature che vengono messe nei posti di governo perché nulla cambi se non in peggio. Un potere che ottiene e mantiene il consenso grazie a promesse che quasi mai vengono mantenute. La stessa situazione che, con qualche rara pausa, stiamo subendo da oltre vent'anni.
No, proprio non ci stupiscono.

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