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Caccia in Veneto, approvato ddl con profonde novità sulla gestione faunistico venatoria

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 29 Maggio 2014 alle 15:31 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Questo è un intervento non estemporaneo sulla legge regionale in materia di gestione faunistico-venatoria. E, cosa particolarmente gratificante, nel segno di un’attenzione rivolta non solo alla sostenibilità ambientale ma anche alle sacrosante aspettative del mondo venatorio, con un approccio perfettamente allineato all’ordinamento nazionale e comunitario, che non rinuncia ad introdurre elementi di modernità in un settore così complesso. Non possiamo che essere molto soddisfatti del lavoro svolto”.

Lo sottolinea l’Assessore Regionale alla Caccia Daniele Stival nel commentare l’approvazione in Giunta di un importante disegno di legge in materia faunistico-venatoria che modifica la legge regionale 50 del 1993 che detta norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio e la legge regionale 6 del 2013 “Iniziative per la gestione della fauna selvatica nel territorio regionale precluso all’esercizio venatorio”..

“E’ un intervento normativo che in parte supporta quello che sarà il nuovo Piano faunistico-venatorio regionale e in parte interviene su istituti strettamente legati all’esercizio venatorio con risvolti positivi che potrebbero operare già dalla prossima stagione venatoria. Per rendere la cosa possibile Auspico che il disegno di legge possa essere approvato velocemente dal Consiglio regionale”.

“Gli interventi più significativi - precisa Stival - sono quelli legati all’esercizio venatorio. Vengono infatti finalmente introdotte opzioni venatorie “integrative” concernenti i prelievi alla fauna cacciabile migratoria, già altrove positivamente sperimentate”.

Si tratta innanzitutto della possibilità, riconosciuta in capo a coloro che hanno optato per la forma di caccia da appostamento fisso, di esercitare un numero limitato di giornate di caccia vagantiva alla migratoria esclusivamente negli Ambiti territoriali di caccia e Comprensori alpini di iscrizione, nonché della possibilità, per coloro che non hanno optato per la forma di caccia da appostamento fisso, di usufruire di un numero limitato di giornate di caccia da appostamento fisso alla migratoria previo consenso del titolare dell’autorizzazione dell’appostamento fisso. E’ inoltre riconosciuta, a fronte dell’introduzione di un numero massimo stagionale di giornate di caccia, da applicarsi indipendentemente dal tipo di caccia esercitato, la possibilità, per ogni cacciatore iscritto ad un Ambito territoriale di caccia del Veneto, di disporre di un pacchetto di dieci giornate venatorie fruibili in tutti gli ATC del Veneto (con esclusione del territorio lagunare vallivo e del territorio deltizio) limitatamente alla caccia da appostamento temporaneo alla migratoria, sulla base di specifici criteri approvati dalla Giunta regionale.

“Particolarmente importanti - continua Stival - sono poi la possibilità di svolgere durante tutto l’anno, nelle apposite zone istituite dalle Province, attività di allenamento, addestramento e gare dei cani da caccia con abbattimento di fauna di allevamento appartenente alle specie cacciabili, le disposizioni volte a contrastare le immissioni abusive di cinghiali e le disposizioni che chiariscono l’ambito di applicazione della legge regionale n.6 del 2013 in materia di gestione della fauna selvatica nel territorio regionale precluso all’esercizio dell’attività venatoria.”

“Le disposizioni di carattere pianificatorio - conclude Stival - a differenza di quelle squisitamente venatorie, non entreranno in vigore subito, ma si applicheranno alla nuova Pianificazione faunistico-venatoria”.

Leggi tutti gli articoli su: caccia, Regione Veneto, Daniele Stival

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