Bulgarini: lo smemoratino e il gelato
Sabato 14 Giugno 2014 alle 05:34 | 1 commenti
Jacopo Bulgarini d'Elci, assurto alla prima notorietà come collaboratore del sempre "poltronato", anche se un po' poltrone, Arrigo Abalti, il destrorso maestro di titolo e di fatto (almeno nell'insegnare come navigare sempre tra un incarico e l'altro) è poi salito alla ribalta da gestore della comunicazione per la campagna elettorale del 2008 di Achille Variati vittorioso da "centrosinistro" su una Lia Sartori troppo impegnata su altri fronti, come oggi suggerisce l'inchiesta sul Mose che la vorrebbe agli arrresti non appena l'Europarlamento, di cui ancora far parte, darà l'ok.
Sull'onda del successo del 2008 Jacopo è divenuto portavoce oltre che capo di gabinetto del sindaco, che, spinto nuovamemte alla vittoria nel 2013 da un'altra candidata assente del centrodestra, Manuela Dal Lago, lo ha elevato al rango di vice sindaco e delfino, affiancandogli, con la sua solita intelligenza strategica, da capo di gabinetto Maurizio Franzina, l'unico che potrebbe, ad oggi, per esperienza amministrativa e "democristiana" contendergli consensi nel centro avvolgente di Matteo Renzi, di cui Bulgarini è concittadino, in vista delle prossime amministrative.
In cotanta ascesa un uomo come Bulgarini d'Elci, sia pure solo trentaquattenne, ha diritto a qualche amnesia dopo quella sulle sue origini politiche.
E infatti il nostro tempo fa prima dimenticò di pagare la quota di iscrizione all'albo dei giornalisti da cui venne sospeso e poi trascurò di cessare, contro ogni regola, di firmare da direttore responsabile il mensile del comune.
Non passa molto e l'attuale vice sindaco dimentica le regole che fissano i limiti alcolici e perde temporaneamente, dopo l'iscrizione all'ordine, anche la patente in quel di Malo.
Le tre dimenticanze in sequenza non fanno passare in second'ordine quella di avere un ruolo pubblico in comune e di essere contemporaneamente socio di un'agenzia che lavorava per enti pubblici. Il nostro, quindi, si "dimette" da socio dimenticando forse che per il conflitto di interessi le dimisssioni dovevano arrivare proprio per il suo ruolo pubblico.
Ma Jacopo, lo leggiamo venerdì sui media, continua a dimenticare. Questa volta di apporre il contrassegno dell'assicurazione sulla sua auto, cosa da lui ritenuta superflua. Come la coerenza politica di chi sculaccia per la sua assenza gli oppositori, la sobrietà alcolica al volante, l'iscrizione all'albo dei giornalisti se si firma un giornale e la separazione netta tra attività pubblica e interessi privati.
Chissà se, al momento delle prossime elezioni, Bulgarini (al momento un vice sindaco smemorato che non è il massimo managerialmente parlando) ricorderà che una cosa è l'essere scelto per un ruolo dal sindaco Variati, ben altra è l'essere "eletto" dai cittadini?
P.S. Tra le varie dimenticanze del vice sindaco una ci "tocca" personalmente: vincemmo la scommessa di un gelato per il da noi preventivato avvicinamento di Variati a Renzi ma ad oggi di quel gelato, più volte allegramente preteso, non abbiamo notizia.
Piccola cosa, certo, ma i grandi uomini si riconoscono dai dettagli. Come i buoni gelati dagi ingredienti, prima che si sciolgano.
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