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Botta e risposta: OUT

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 9 Settembre 2013 alle 23:58 | 0 commenti

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Il nostro Edoardo Andrein riceve un comunicato da "ambienti vicini" ad OUT (l'Osservatorio Urbano Territoriale di Vicenza ) e ci imbastisce un "benevolo e solidale" commento dal titolo esplicativo "Festival dell'architettura, critiche di OUT al Comune per gli inviti a Byrne e Nunes".  Non capiamo perché ma riceviamo le rimostranze di Romana Caoduro  e Paolo Crestanello.

Rimostranze di che tipo? Nel merito? No, solo per averlo pubblicato e commentato (per giunta, ripeto, favorevolmente), ma forse prima di qualche benedizione o in anticipo su qualcun altro, come proviamo a spiegare alla signora Caoduro e, soprattutto, all'amico Crestanello così: «Silenzi "Out" e rumori "In" ».

Il famoso comunicato oggi arriva e  lo pubblichiamo di sotto* nella versione "autorizzata", non certo per la paura instillataci dalla frase vergata da Romana Caoduro («in quanto portavoce dell'Osservatorio, diffido gli organi di stampa dal pubblicare comunicazioni attribuendole all'Osservatorio stesso, qualora tali comunicazioni non siano da me sottoscritte») ma per chiedere a Romana (che però non si firma Portavoce di OUT ma ...  per Associazione Civiltà del Verde, Vicenza), a Paolo e, soprattutto, ai nostri lettori in cosa sia nei fatti diverso da quello da noi anticipato. Anzi forse lo è, ancora più "aggressivo", come mi sottolinea il buon Andrein, colpevole di aver dato una notizia ... prima e non a  comando e di averla addirittura supportata per farla conoscere: doverosamente, signori protestatari del Comitato, perché le notizie e i commenti si fanno quando li si vogliono fare sulla stampa indipendente!

Per chiudere la querelle e lasciare a chi legge, se arriveranno fino in fondo a questo caso che caso non ci sembra, ogni valutazione pubblichiamo di seguito la nota di Paolo Crestanello a me indirizzata (e la mia risposta a lui) anche se Paolo fa ancora confusione: le minacce e blandizie nella mia nota non le riferivo a me stesso, ma ai membri ondivaghi, ora sì e ora no, del comitato che parla solo con ... le asseverazioni notarili.

Comunque, cari amici di OUT lavorate per difendere il territorio e non piccatevi se qualcuno la pensa come voi, prima che voi lo abbiate detto...

 

Caro direttore,
In data odierna il suo giornale ha pubblicato un servizio firmato da Edoardo Andrein con il titolo «Festival dell'architettura, critiche di OUT al Comune per gli inviti a Byrne e Nunes». Le chiedo di pubblicare la seguente replica.
Romana Caoduro e Giovanna Dalla Pozza sono le portavoci del neonato osservatorio OUT e quindi sono le uniche titolate ad inviare comunicati a nome di questa associazione. Ora solo a loro, il nostro Comitato rappresentato da Fulvio Rebesani e dal sottoscritto, ha dato l'adesione ad un comunicato che non è quello pubblicato stamattina dal suo giornale. Lei direttore ha ricevuto, e non si capisce da chi e a che titolo, un comunicato diverso rispetto a quello sottoscritto dal nostro Comitato che verrà reso pubblico a breve.
Nessuno mette in dubbio la sua buona fede. Lei ha pubblicato il comunicato ritenendo che la persona che l'ha inviato fosse realmente portavoce dell'Osservatorio Out. Ma dato che ora Lei sa che le cose non stanno in questo modo, le chiedo formalmente di ritirare quel comunicato o di togliere il riferimento al nostro Comitato riportato in calce al testo.
Quando si manda un comunicato ufficiale, la persona che lo invia deve qualificarsi con nome e cognome e dichiarare che è il portavoce dell'associazione proponente. Quindi, o si tratta di un documento ricevuto sottobanco e allora lo si dichiara esplicitamente nel presentarlo, oppure è lecito chiedere, come ho cercato inutilmente nella mia telefonata, di sapere pubblicamente chi ha inviato e a quale titolo quel comunicato. E chiedere troppo? C'è forse la tutela del segreto delle fonti giornalistiche? Non si tratta di sapere chi è il postino, ma il nome di chi si è qualificato, falsamente come portavoce dell'Osservatorio. Se questa persona le ha chiesto di mantenere l'anonimato, allora per definizione non poteva trattarsi di un portavoce ufficiale. Nessuna minaccia o blandizia usata nei suoi confronti. Non è nel mio costume, né in mio potere.
Paolo Crestanello
  

 

Caro Poalo, il comunicato che ci è arrivato non è uguale a quello pubblicato? Sai cosa vuol dire fonti?
Se nulla è diverso, dov'è il nostro non aver lavorato bene per l'informazione? O si pubblica solo rispettando gerarchie di priorità locale? La nostra, ti invito a rileggerla, era una nota di commento su una presa di posizione che non mi sembra diversa da quella inviataci da chi sarebbe titolato a farlo.
E chi ce l'ha inviata, solo questo posso dirti, fa parte dei firmatari. ergo ... Poi dobbiamo sempre chiedere una pec? O una visura camerale per i comitati che non ce l'hanno? Anche quando facciamo scoop e inchieste? La tua smentita mi preoccupa: non smentisce nulla. se accoppiata al comunicato, se non una qualche sudditanza a chi sai tu e a chi io posso immaginare.
Sempre a tua disposizione

Giovanni Coviello

 

Il comunicato doc e ... post

FESTIVAL "LA CITTA' DELL'ARCHITETTURA": UN'OFFESA A VICENZA INVITARE GLI ARCHITETTI JOAO NUNES E GONCALO BYRNE CHE HANNO FIRMATO IL PROGETTO DEL MOSTRO EDILIZIO CHE STA SORGENDO A BORGO BERGA
Siamo cittadini impegnati a vari livelli e in diversi modi nella difesa del paesaggio, del diritto alla
città e contro ogni forma di speculazione edilizia.
Nei mesi scorsi abbiamo dato vita ad un tavolo di discussione aperto a tutti coloro che si dicono
interessati a dare il proprio contributo sul tema delle politiche urbane, un tavolo che abbiamo
denominato OUT, Osservatorio Urbano-Territoriale di Vicenza.
La seconda edizione del festival "La città dell'architettura", dedicata al tema accattivante, quanto
consumato ed ambiguo, di "Ri-generazione" che si è aperto venerdì 6 settembre, vede come
protagonisti i due architetti portoghesi Joao Nunes e Goncalo Byrne, che hanno firmato il progetto
più devastante che la città ricordi negli ultimi decenni, nota ai più come l'operazione immobiliare
che ha riguardato l' area dell'ex Cotorossi.
Ci riferiamo al complesso edilizio che sta sorgendo a Borgo Berga lungo i fiumi Bacchiglione e
Retrone e che comprende, oltre al nuovo tribunale, numerosi edifici a carattere commerciale e
residenziale. Una colata di cemento di centinaia di migliaia di metri cubi a pochi passi dal centro
storico e da Villa La Rotonda (simbolo del patrimonio palladiano tutelato dall'Unesco) che ha
deturpato uno dei più antichi quartieri di Vicenza.
Molti di noi, in questi mesi, si sono mossi per far conoscere lo spessore e la gravità di questo
scandalo e le conseguenze dell'immenso danno causato alla città e al paesaggio palladiano. Uno
degli ultimi atti in questa direzione è costituito dall'esposto presentato congiuntamente
dall'associazione Legambiente - sede regionale - e dal Comitato contro gli abusi edilizi di Vicenza
il 17 luglio 2013 al Corpo Forestale dello Stato per denunciare la violazione del Testo Unico sulle
opere idrauliche in quanto alcuni edifici costruiti a Borgo Berga, tra cui il nuovo tribunale, non
rispettano le distanze dai fiumi Retrone e Bacchiglione così come richiesto dalla norma statale. La
denuncia ha assunto anche un carattere nazionale grazie ad una interrogazione parlamentare del
Movimento5Stelle ai Ministri dell'Ambiente e della Giustizia.
Ci indigna profondamente sapere che il Comune ha affidato gli spazi del monumento pubblico più
prestigioso di Vicenza, la Basilica palladiana, a due architetti che si sono prestati a dare la loro firma
per nobilitare (senza esito alcuno, ovviamente) una colata di cemento devastante per il contesto
urbano e paesaggistico-ambientale. È grave per noi cittadini sapere che l'Amministrazione
comunale si offre come facilitatore di operazioni dall'inconfondibile marchio speculativo: si
chiamano gli stessi nomi che hanno sfregiato la città a Borgo Berga per progettare (e forse
realizzare) la nuova urbanizzazione dell'area pubblica del Mercato nuovo, sulla quale si stanno
concentrando i nuovi appetiti e gli interessi dei costruttori.
Nunes sarà docente in un workshop intitolato "Laboratorio di paesaggismo sulle nuove centralità",
incentrato proprio sul sito del Mercato Nuovo, area pubblica che si appresta ad essere ceduta ai
privati per nuove edificazioni e per ripianare il buco di bilancio accumulatosi in questi anni. Come
si legge dalle informazioni rese note dal Comune il workshop «ha per obiettivo la verifica delle
potenzialità di sviluppo strategico» e ciò che ci indigna e preoccupa è che il Comune afferma terrà
conto dei risultati che emergeranno da questo workshop per progettare su quelle aree.
In più Nunes il 14 settembre terrà anche un discorso pubblico dal titolo "Rigenerare il paesaggio":
materia sulla quale il nostro evidentemente si esercita dopo averlo con cura distrutto.
Byrne il 5 ottobre parlerà de "Lo spessore del tempo": titolo ironico se pensiamo al mostro edilizio
che per Vicenza rimarrà segno di un danno irreparabile e indelebile nel tempo.
Vogliamo si sappia, al contrario di quanto si vuole far credere, che le alternative di qualità vera
esistono, così come altri modelli urbanistici e altre modalità di gestione amministrativa. Da parte
nostra ci impegniamo a far conoscere queste alternative, a portare qui i protagonisti perché
raccontino le loro esperienze, le difficoltà affrontate, le soluzioni sperimentate e attuate.
Vicenza, 9 settembre 2013
OUT Osservatorio Urbano-Territoriale di Vicenza
Romana Caoduro, per Associazione Civiltà del Verde, Vicenza
Giovanna Dalla Pozza, per Italia Nostra sezione di Vicenza
Gaetano Callegaro, per Legambiente sezione di Vicenza
Paolo Crestanello e Fulvio Rebesani, per Comitato contro gli abusi edilizi, Vicenza
Gianluigi Bellin, per Comitato Borgo Berga, Vicenza
Ciro Asproso, per Comitato Laghetto, Vicenza
Francesca Leder, docente di Urbanistica, Università degli studi di Ferrara
Roberto Rech, geologo
Antonio De Luca, architetto
Giovanna Boatta
Beatrice Longo
Maria Franca Rosin
Mariagrazia Pegoraro

 


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