Berlusconi assolto su concussione e prostituzione minorile, lo sfogo di Donazzan
Venerdi 18 Luglio 2014 alle 17:46 | 0 commenti
Elena Donazzan, Assessore Regione Veneto - “Dopo aver appreso dagli organi di informazione della piena assoluzione in Appello di Silvio Berlusconi dai reati di concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby non posso esimermi da una serie di riflessioni personaliâ€, esordisce l’Assessore regionale del Veneto, ed esponente di Forza Italia, Elena Donazzan.
“Dopo quattro anni di polemiche, pettegolezzi, calunnie, di screditamento non solo di un uomo ma dell’Italia intera a livello internazionale, dopo che un’intera nazione è stata privata della democrazia con un Presidente del Consiglio votato dal popolo costretto alle dimissioni, e dopo l’imposizione di ben tre governi senza che nessuno li abbia eletti, oggi il tempo si è rivelato galantuomo. Sono felice per Berlusconi ma da cittadina italiana non posso stare serenaâ€, afferma Donazzan.
“Sono assolutamente convinta che la maggioranza della magistratura sia equilibrata e seria – sottolinea Donazzan – ma non posso stare serena fino a quando alcuni giudici, indubitabilmente politicizzati, non la smetteranno di avere il potere di condizionare la vita democratica del Paese con provvedimenti basati su ipotesi giudiziarie pressoché distanti dalla realtà dei fatti. Non posso stare serena fino a quando alcuni giudici non la smetteranno di giocare con la vita delle persone per perseguire scopi che esulano dalla giustizia. Berlusconi, inteso come cittadino, dopo anni di veleni e gogna mediatica si è rivelato completamente estraneo ad accuse infamanti. Mi chiedo: chi “risarcisce†la sua reputazione andata calpestata per anni? Chi paga le ingentissime risorse pubbliche sprecate in intercettazioni, spiegamento di uomini, indagini rivelatesi rocambolesche? Il silenzio a queste risposte appare oggi più che mai assordanteâ€, dice l’Assessore regionale del Veneto ed esponente di Forza Italia.
“Al netto della vicenda odierna riguardante Berlusconi, emerge con forza l’esigenza di un’autentica riforma della giustizia che, tra le innovazioni che andrebbero apportate all’ordine giudiziario dello Stato, dovrebbe prevedere la responsabilità civile dei magistrati.
Un magistrato che con dolo o colpa grave “annienta†la vita di una persona attraverso un procedimento giudiziario in un vero Stato di diritto deve rispondere delle proprie responsabilità . Perché con la dignità e la libertà dei cittadini nessuno può giocare, nemmeno chi indossa una togaâ€, conclude Donazzan.
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