Berlato al Pd: colpa loro se si ritornerà alle elezioni
Giovedi 11 Aprile 2013 alle 14:14 | 0 commenti
Onorevole Sergio Berlato, Pdl - Sarebbe da irresponsabili costringere gli italiani a tornare a votare per l'incaponimento del Partito Democratico che sembra voler continuare a privilegiare le alchimie della politica alle esigenze del Paese. La nomenclatura del Partito Democratico sembra non volere o sapere ascoltare il grido di disperazione che ogni giorno arriva dalle imprese e dalle famiglie italiane.
Che supplicano le forze politiche affinchè diano urgentemente un governo forte al Paese per scongiurare il pericolo che vada in definitivamente in rovina. Con il Parlamento diviso sostanzialmente in tre parti di analoga entità , sarebbe utopistico pensare ad un governo di legislatura ma è possibile e doveroso pensare ad un governo che responsabilmente si impegni a fare poche cose indispensabili in un periodo ben definito.
Tra le cose indifferibili che un governo forte ed a tempo determinato deve urgentemente fare c'è la piena applicazione della Direttiva comunitaria, approvata oramai due anni fa dal Parlamento europeo, contro il ritardo di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti dei fornitori.
Questa Direttiva, che non è un provvedimento di indirizzo ma è un atto vincolante a tutti gli effetti che deve essere necessariamente recepito da tutti gli stati membri dell'Unione europea, prevede l'obbligo per la Pubblica Amministrazione di pagare i fornitori entro massimo trenta giorni, prevedendo che solo in alcuni casi eccezionali questo termine possa essere prorogato a 60 giorni.
Con l'applicazione di questa Direttiva comunitaria il Governo italiano, contestualmente al graduale pagamento dei debiti pregressi, libererà importanti risorse a favore delle imprese che, a loro volta, garantiranno l'occupazione e la dignità di numerosissimi lavoratori e delle loro famiglie.
Altro intervento indifferibile è la distinzione ed il diverso trattamento tra gli istituti di credito e gli istituti di pura speculazione finanziaria. Non è più tollerabile che le imprese e le famiglie continuino a fare da banca per lo Stato e che alcune banche continuino a scaricare il rischio sulle spalle delle imprese e delle famiglie. Se molti istituti di credito si sono arricchiti smisuratamente quando le cose andavano economicamente bene per merito dei risparmiatori e delle imprese, adesso è giunto il momento che restituiscano una parte dei loro guadagni a coloro che li hanno fatti arricchire, dimostrando concreta solidarietà nei loro confronti.
Ci auguriamo poi che non si torni a votare prima che il Parlamento abbia approvato una nuova legge elettorale che ridia ai cittadini il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare.
L'attuale legge elettorale, che ha trasformato il Parlamento in una aggregazione di nominati anziché nell'assemblea degli eletti dal popolo, deve essere immediatamente cambiata.
Fatto queste e poche altre cose indifferibili per il bene del Paese, si torni pure a votare, ridando ai cittadini il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare e da chi farsi governare.
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