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Berlato aderisce alla manifestazione per la famiglia e attacca sugli stipendi insegnanti

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 9 Gennaio 2014 alle 14:45 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, FI - Anche il deputato al Parlamento Europeo Sergio Berlato ha deciso di aderire alla manifestazione promossa da “La Manif Pour Tous Italia” l’11 gennaio prossimo a Roma per difendere il valore della famiglia e la libertà d’espressione. “La mia è un’adesione convinta e coerente con le battaglie che ho sostenuto in questi anni per evidenziare quei valori che sono alla base della nostra tradizione culturale” - spiega Berlato.

"Valori che rappresentano i fondamenti della nostra civiltà e che negli ultimi tempi sono fortemente minacciati da una deriva culturale minoritaria nel Paese ma che indubbiamente gode di appoggi rilevanti dal punto di vista mediatico”.

L’europarlamentare vicentino ritiene che per discutere di famiglia tradizionale come cellula fondante della società sia “necessario contrastare il processo di demolizione in atto che è culturale prima che giuridico”.

“Questa non è una battaglia di retroguardia – conclude Sergio Berlato - come taluni progressisti vorrebbero far credere, ma una necessità vitale per il futuro del nostro popolo e dei suoi figli”.

 

Da giorni assistiamo al goffo tentativo di risolvere il problema creato dalla richiesta di rimborso presentata ad insegnanti ed ausiliari scolastici per gli scatti di anzianità da loro incassati nel 2013. Si tratta di un prelievo di circa 700 euro lordi per dipendente, da riscuotersi in rate da 150 euro circa.

Il Ministro dell’Economia Saccomanni, che con una nota aveva diramato il provvedimento, ne ha successivamente preso le distanze, definendosi come “ mero esecutore dei pagamenti del personale scolastico, per conto del ministero dell’Istruzione” rinviando così la responsabilità a quest’ultimo. Dal canto suo, il Ministro dell’Istruzione Carrozza ha scaricato la responsabilità sul suo apparato ministeriale, reo di procedere per “inerzia amministrativa” e di non averle comunicato in tempi utili i termini di questo “impiccio burocratico”.

Purtroppo non è la prima volta che il Governo deve correre ai ripari per eliminare qualche figuraccia amministrativa, ma il siparietto messo in scena dai ministri responsabili rende tutta la faccenda ancora più surreale. Alla luce di simili ed emblematici episodi, viene naturale chiedersi come questo Governo possa avviare le necessarie riforme utili a traghettare il Paese fuori dall’empasse in cui sta ristagnando. Nostro malgrado, dobbiamo prendere atto che questo esecutivo non perde occasione per dimostrare evidenti lacune nella capacità di risoluzione dei problemi ed una sempre maggiore confusione riguardo la direzione in cui muoversi.

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