Quotidiano | Categorie: Politica

Berlato a Letta: "organizzi a Vicenza gli Stati generali del Made in Italy". E attacca Napolitano

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 11 Febbraio 2014 alle 14:37 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, FI - "Quasi settimanalmente giungono notizie di acquisizioni di importanti marchi italiani da parte di investitori stranieri. Inoltre, diversi gruppi industriali multinazionali hanno già deciso di chiudere i propri stabilimenti produttivi in Italia per andare all'estero. Per questo motivo scriverò al Presidente del Consiglio Enrico Letta, proponendogli di organizzare a Vicenza gli stati generali del "Made in Italy".

Ad affermarlo è l'On. Sergio Berlato, deputato italiano al Parlamento europeo.  

"E' tempo di mettere attorno ad uno stesso tavolo tutti i protagonisti del "Made in Italy", serve un'azione decisa per tutelare il manifatturiero e i nostri distretti produttivi dall'avanzata di modelli economici basati esclusivamente sulla finanza e l'assenza di legami con il territorio. Per realizzare questo obiettivo - sottolinea Sergio Berlato - dobbiamo effettuare un'attenta analisi dello stato di salute del "Made in Italy," evitando soluzioni semplicistiche e ideologiche. A mio avviso sono due i principali nodi da sciogliere per liberare tutte le potenzialità finora inespresse: fare squadra in tutte le principali sedi decisionali, a partire dall'Unione europea, e promuovere un modello più incisivo di distribuzione e promozione dei nostri prodotti all'estero. L'intento degli stati generali del "Made in Italy dovrà essere quello di proporre un grande piano d'azione pluriennale, concertato tra tutti gli attori interessati, con l'obiettivo di dotare l'Italia di una chiara strategia da perseguire a partire dalla presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea e dall'Expo 2015.

Vicenza - conclude Sergio Berlato - sarebbe la sede ideale per lanciare una nuova strategia per il "Made in Italy". La città del Palladio è il simbolo del connubio ideale tra creatività e imprenditorialità.

 

Il Financial Times ha dedicato una pagina alle anticipazioni sui contenuti del libro di Friedman “Ammazziamo il gattopardo”, apparse anche sulla stampa italiana, dove si fa riferimento dei colloqui di Napolitano nell'estate 2011 con Mario Monti durante la fase precedente la nomina dell'allora presidente della Bocconi a premier dopo l'uscita di scena “forzata” di Silvio Berlusconi nel novembre 2011.

“Queste sono notizie che non possono che suscitare forti dubbi sul modo di interpretare il ruolo di Presidente della Repubblica da parte di Giorgio Napolitano” – spiega l’on. Sergio Berlato.

“Le rivelazioni di queste ore rafforzano i dubbi che già avevamo in quei giorni – precisa l’eurodeputato – dal momento che i segnali che giungevano, dal famigerato spread fino agli attacchi dei mercati finanziari contro l’Italia, parevano indicare una precisa volontà di sostituire il Capo del governo, legittimato dal voto di milioni di italiani, con una figura etero diretta dalle lobby finanziarie”.

Berlato interviene polemicamente anche con il Movimento 5 Stelle che oggi attacca il Presidente della Repubblica pretendendone la messa in stato d’accusa per il ruolo svolto nella nascita del governo Monti,  eppure – ricorda l’europarlamentare vicentino – “in quell’estate del 2011 era stato  proprio Beppe Grillo a chiedere a Napolitano di intervenire affinché congedasse Berlusconi per sostituirlo con una figura di profilo istituzionale e svincolata dai partiti”.


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