Basi Usa, Berlato: alla luce del datagate, sono pericolo per autodeterminazione popoli?
Giovedi 31 Ottobre 2013 alle 14:20 | 0 commenti
On. Sergio Berlato, PDL-PPE - “La Commissione è a conoscenza di attività illegali di raccolta dati effettuate da personale militare ospitato nelle basi dell'esercito americano presenti in Europa e ritiene che la presenza  delle stesse basi, alla luce dello scandalo "datagate", possa rappresentare un pericolo per la piena espressione dell'autodeterminazione dei cittadini dell'Unione europea, così come sancito dal Trattato di Lisbona?â€.
Lo chiede Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e coordinatore per la Provincia di Vicenza del Popolo della Libertà , in un’interrogazione alla Commissione europea sulla presenza di basi delle forze armate degli Stati Uniti d'America in Europa e sulle attività di spionaggio dei servizi di sicurezza americani a danno dei cittadini europei, con possibile minaccia all'effettiva libertà degli stessi popoli e alla reale sovranità dei loro governi.
Il deputato europeo, domanda altresì se la Commissione “Sia intenzionata a proporre agli stati membri interessati di rivedere i trattati internazionali che definiscono la presenza delle basi militari americane in Europa, al fine di tutelare l'esercizio della loro piena sovranità e se , ritiene utile, nel quadro della politica estera e di sicurezza comune, l'installazione di contingenti militari europei in territorio americano come frutto della reciprocità in campo militare nei rapporti bilaterali Usa-Ueâ€.
Nell’interrogazione, Berlato motiva infatti: “Le notizie riportate recentemente dalla stampa internazionale hanno messo in evidenza la volontà degli Stati Uniti d'America di controllare nei minimi dettagli l'azione politica dei principali stati membri dell'Unione europea, e per perseguire i propri obiettivi di natura strategico-militare gli americani possono avvalersi di una formidabile capacità tecnologica nonché di una estesa rete di strutture militari presenti sul territorio europeoâ€. “Si tratta- precisa il deputato europeo- di strutture militari destinate a un uso esclusivo da parte dell'esercito statunitense, seppur formalmente sotto comando dello stato ospitante, nate in seguito ad accordi internazionali siglati al termine della Seconda guerra mondiale, sulla base dell'amicizia reciproca e del reciproco interesse di carattere militare e la sola Italia, ad esempio, ospita 6 basi delle forze armate americane, tra le quali le sole due strutture presenti nella città di Vicenza che contano circa 5.000 soldati
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