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Barbarano, interrogazione di Fracasso: no alla cava di Monticello

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Marzo 2013 alle 19:00 | 0 commenti

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Stefano Fracasso, consigliere regionale Pd - Il vice capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Regionale Stefano Fracasso ha presentato oggi un'interrogazione a risposta immediata alla giunta regionale in merito al progetto di coltivazione di una cava di calcare nella collina di "Monticello" a Barbarano Vicentino. "Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il pregio paesaggistico e ambientale della collina di Monticello a Barbarano.

La Regione deve ora tutelarla dagli sfregi - spiega Stefano Fracasso - Parliamo di una questione che va avanti da oltre 15 anni e verso la quale il territorio ha sempre avuto una posizione chiara e ferma di contrarietà. L'Amministrazione comunale, i cittadini, le associazioni e i comitati: il no alla cava è sempre stato unanime. La Regione deve farsi carico di queste voci e difendere questo pezzo del nostro paesaggio ponendo uno stop definitivo all'ennesimo progetto di coltivazione della cava ed ogni altro eventuale progetto di escavazione".

Ecco il testo integrale dell'interrogazione

Premesso che:

- il Comune Barbarano Vicentino, i suoi cittadini, i comitati e le associazioni ambientaliste locali conducono dal lontano 1997 una dura battaglia contro il progetto di coltivazione di una cava di calcare denominata "Monticello" (dall'omonima collina su cui la cava insiste); 
- a livello giudiziario, tra l'Amministrazione comunale di Barbarano e la ditta proprietaria del terreno ove sorge la cava si sono susseguiti negli anni numerosi confronti e scontri, nei vari gradi di giudizio;
- lo stop definitivo alle richieste di coltivazione della cava Monticello è stato dato dal Consiglio di Stato con sentenza n. 2534/2005, depositata il 20 maggio 2005;
- la decisione del C.d.S. ha accolto i ricorsi in appello proposti dal Comune di Barbarano e da Italia Nostra ed altre associazioni locali contro la Giunta regionale del Veneto;
- la sentenza n. 2534/2005 ha "sposato" la tesi degli appellanti che evidenziavano "la contraddittorietà ed illogicità manifesta della delibera di Giunta regionale n. 618/2003 che ha autorizzato l'apertura della cava in relazione al Piano d'area dei Monti Berici adottato con delibera di Giunta regionale n. 710/2000 ed alla variante al P.R.G. del Comune di Barbarano Vicentino approvata dalla stessa Regione con delibera di Giunta n. 276/2003. In effetti il Piano d'area individuava sulla collina di Monticello una "icona di paesaggio" che l'art. 27 N.T.A. definisce come <>, dettando per tale ambito <>, tra le quali specificamente il divieto di apertura di nuove cave. Il pregio ambientale della collina di Monticello era stata poi ribadita dalla Regione in sede di approvazione della variante al P.R.G. comunale (con la delibera n. 276/2003,), ove l'ambito in parola era stato classificato come <>, ed in quanto tale interdetta ad ogni <>";
- la sentenza rilevava inoltre che "anche a non voler ritenere vincolanti le indicazioni provenienti dal Piano d'area e dal P.R.G., è indubbio che la valutazione espressa dalla Regione in ordine alla apertura della cava in loc. Monticello, sulla base di due pareri della Commissione tecnica regionale, sia in palese contraddizione con l'orientamento assunto e ribadito in sede di pianificazione urbanistica del territorio. Negli anzidetti pareri della C.T.R.A.E. (recepiti nella delibera di Giunta regionale) si è infatti ritenuto che la collina di Monticello sarebbe <> (così a pag. 19 del verbale della C.T.R.A.E. del 15.5.2000, in atti), in tal modo contraddicendo la ripetuta volontà della stessa Regione di sottrarre la collina di Monticello alla attività estrattiva sulla base del riconoscimento del suo pregio paesistico e ambientale." .

Considerato che:
- nonostante il netto pronunciamento del Consiglio di Stato, negli anni successivi la ditta interessata ha presentato alla Regione ulteriori progetti di escavazione della cava Monticello; 
- l'Amministrazione comunale di Barbarano Vicentino ha dovuto quindi affrontare nuovamente ogni grado di giudizio, pur di salvaguardare la sua pregevole collina.

Rilevato che: 
- si apprende dalla stampa che il 19 marzo 2013 la Commissione Tecnica Provinciale, deputata ad esprimere un parere sul progetto di escavazione del colle, ha approvato a maggioranza "l'aspetto tecnico" del progetto, rinviando alla Regione le decisioni concernenti gli aspetti urbanistici ed amministrativi.
- il Comune e i cittadini di Barbarano si dicono scandalizzati dalla posizione assunta dalla Provincia di Vicenza e increduli di fronte al mancato rispetto di una sentenza del Consiglio di Stato. Infatti, per quanto il progetto possa essere stato modificato, si tratta sempre di attività estrattiva che va a sfregiare un territorio dal riconosciuto "pregio paesistico e ambientale".

Tutto ciò premesso,
il sottoscritto consigliere regionale interroga la Giunta regionale e l'Assessore regionale all'Ambiente per sapere:

- se l'Assessore regionale all'Ambiente, nel rispetto della sentenza n. 2534/2005 del Consiglio di Stato, intenda tutelare l'integrità del territorio collinare di Barbarano Vicentino, ponendo uno stop definitivo all'ennesimo progetto di coltivazione della cava ed ogni altro eventuale progetto di escavazione che riguardi il suddetto colle.

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