Quotidiano | Categorie: Politica

Bando scuole d'infanzia, Cub: Comune colpisce in modo ignobile i precari

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 7 Maggio 2013 alle 23:41 | 0 commenti

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Maria Teresa Turetta, Patrizia Cammarata, Cub Vicenza -  Con l'approvazione del Bando di reclutamento di personale insegnante di scuole d'infanzia comunali a tempo determinato che scade il prossimo 10 maggio, il Comune ha deliberato un documento che contiene una regola che colpisce in modo ignobile i lavoratori precari, già in grave difficoltà.

In assenza di uno specifico regolamento (quello delle Scuole d'infanzia Comunali risale al 1986) il Comune di Vicenza, probabilmente unico Comune in Italia, ha previsto pesanti sanzioni per chi non accetta l'incarico a tempo determinato in quanto tale scelta comporterà, in pratica, la decadenza dalla graduatoria comunale per tre anni. Evidenziamo da subito che questa regola, che noi consideriamo una vera e propria punizione, non c'è nelle medesime graduatorie previste presso lo Stato, e in molti altri enti locali.

Inoltre risulta evidente una disparità di trattamento tra chi rifiuta l'incarico annuale (e viene messo in fondo alla graduatoria per tre anni) e chi invece rifiuta la supplenza breve per più volte nel corso dell'anno, che perderà il diritto di lavorare ma solo per l'anno scolastico corrente.

Vale la pena di ricordare che un lavoratore precario può rifiutare un incarico per vari motivi: perché già lavora in quel periodo presso le scuole statali dove gli incarichi durano fino al 31 agosto e non fino al 30 giugno, quindi con due mensilità in più pagate, a differenza di quanto succede nel Comune di Vicenza, oppure perché l'incarico offerto dal Comune è part time e il lavoratore non può accettare per ragioni economiche, oppure perché un incarico è offerto in un periodo di particolari problemi familiari. Il rifiuto di un incarico, anche alla presenza di queste valide motivazioni, è, dal Comune di Vicenza, punito in modo esemplare.

Il bando dell'amministrazione Variati punisce ma non premia; infatti un precario "fedele" al Comune non viene in alcun modo avvantaggiato come punteggio per il servizio reso, rispetto a quanto succede nello Stato e nello stesso settore privato o rispetto a quanto succede in altri Comuni che invece assegnano un punteggio maggiore per le supplenze svolte nell'Ente medesimo.

Il personale precario, inoltre, ci segnala che la domanda di ammissione al Bando in questione è presentabile solo via web, ma al lavoratore non è rilasciata alcuna ricevuta, né numero di protocollo. In pratica, chi risponde al Bando non ha alcun riscontro che i dati immessi siano effettivamente andati a buon fine.

Per concludere: le scuole d'infanzia comunali sono prive di un regolamento moderno e in linea con le scuole statali. In mancanza di normativa regolamentare cui fare riferimento, la direzione Risorse Umane del Comune di Vicenza si sente libera di inventarsi bandi fantasiosi e discriminatori nei confronti dei precari. La sanzione di tre anni prevista per chi rifiuta l'incarico è un attacco grave nei confronti del personale precario oramai storicizzato, che è già duramente provato da una situazione lavorativa precaria, da concorsi, anche recenti, che non hanno tutelato in alcun modo chi da anni continua a svolgere servizio a tempo determinato a copertura di posti vacanti d'organico.
Con questo bando i lavoratori precari sono sottoposti ad un ulteriore umiliazione ed oppressione, che si aggiunge alla già difficile situazione per la mancanza di una sicurezza lavorativa.
Si chiede che l' amministrazione comunale di Vicenza, anziché applicare regole di discutibile sapore moralista, si adegui alla normativa statale attualmente vigente.


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