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Banca della Terra in tempi record in Regione, Fontana: attenzione per i giovani

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 4 Agosto 2014 alle 15:31 | 0 commenti

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Coldiretti Vicenza - A tre mesi passati dalla richiesta ufficiale, con tanto di corteo in Canal Grande per chiedere la banca della terra al Consiglio regionale, e l’approvazione dalla Regione Veneto è arrivata. Non ci credono ancora i giovani agricoltori di Coldiretti Vicenza che, assieme ai colleghi di tutto il Veneto, nei giorni scorsi hanno alzato un cartello con la scritta “GRAZIE” e sventolato i loro fazzoletti gialli dopo aver assistito in diretta all’approvazione della legge 403, ovvero la norma che svincola gli appezzamenti di proprietà pubblica e le parcelle incolte o abbandonate.

“Una decisione importante e che gratifica il lavoro di noi giovani – commenta Cristiano Fontana, delegato dei Giovani di Coldiretti Vicenza - ora attendiamo il regolamento e, di conseguenza, le gare per l’assegnazione dei terreni. Confidiamo nella priorità alle nuove generazioni, perché non possiamo competere con le grandi disponibilità economiche di aziende ben strutturate, ma in cambio diamo l’intraprendenza e prospettive occupazionali di lungo termine. Certo, la grande partecipazione di giovani a Venezia ci riempie di soddisfazione ed a loro dobbiamo rivolgere un sincero ringraziamento”. Con l’entusiasmo ed il brio che solo un giovane può avere, Cristiano Fontana assicura che i giovani agricoltori vicentini sapranno dare grandi soddisfazioni. Secondo i dati di Coldiretti si tratta di almeno 15 mila ettari gestiti da 135 enti pubblici su un totale di una superficie pari a 811.440 ettari lavorata da circa 120 mila aziende. Queste proprietà, seppur utilizzate, sono un patrimonio che da questo momento in poi possono essere messe in trasparenza, forse addirittura online, cosi da individuarle e partecipare ad eventuali appalti. Il provvedimento è in linea con il decreto applicativo della legge del 2012, che prevede la  cessione dei fondi al fine di togliere allo Stato il compito improprio di coltivare la terra. “Questo atto renderà disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto – conclude Cristiano Fontana - avrà il vantaggio di calmierare il prezzo degli ettari, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese”.


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