Avanti Po... Poletto, alla riscossa!
Martedi 18 Giugno 2013 alle 11:29 | 12 commenti
È trascorsa una settimana da quando abbiamo pubblicato in anteprima la foto della consigliera comunale Gioia Basso, neoeletta con la lista Dal Lago, mentre fa il saluto fascista indossando un grembiule con la sagoma di Benito Mussolini. Immediatamente la notizia e la foto sono state riprese e condivise da molti utenti di Facebook, scatenando sui social network un putiferio di commenti.
La notizia è stata poi ripresa dagli altri media, in primis sull’edizione cartacea di domenica scorsa del Corriere del Veneto con un box in prima pagina e poi con un corposo servizio di Giulio Todescan all’interno delle pagine della sezione vicentina.
La consigliera Baggio ha riferito che si trattava di una goliardata ad una festa di laurea per la sua tesi sull’evoluzione della destra italiana; una spiegazione sicuramente plausibile. Rimane il fatto, però, che scegliere di rendere pubblica su Internet una foto con atteggiamenti che dal dopoguerra ad oggi hanno sempre creato incomprensioni e malumori, sembra quasi volesse essere un vanto da condividere.
Tra i vari commenti seguiti alla questione c’è da registrare il silenzio di chi ha allontanato un consigliere delegato per un calendario del Duce e le difese scontate dei compagni di partito della consigliera Baggio. Mentre in redazione ci è giunto qualche sussurro del tipo “immaginate cosa sarebbe accaduto se un esponente del centrosinistra cittadino avesse fatto il saluto comunista con il pugno chiuso e la bandiera rossa in mano…â€.
La chiamano par condicio e noi, quindi, non possiamo che pubblicare anche questa foto che ritrae Luigi Poletto, stimato ed equilibrato presidente uscente del consiglio comunale di Vicenza ed esponente di spicco del Partito Democratico cittadino che proprio quest’anno ha deciso di ritirarsi dalla politica attiva.
Anche lui come Gioia Baggio ha condiviso su Internet questa foto; nei prossimi giorni capiremo se si trattava anche in questo caso di una goliardata o se Mussolini non si perdona ma i regimi comunisti sì.
E se invece ricominciassimo a valutare le persone per quello che fanno?
E non per le mani mostrate, aperte o chiuse che siano, che a volte sono migliori delle manine e delle mani nascoste ...
P.S. Comunque preferiamo chi il pugno chiuso lo rivendica orgogliosamente, non chi se ne vergogna attribuendolo come simbolo a tanti di quelli a cui Poletto (ad esempio gli azionisti democristiani delle Acli) di certo non si riferisce quando alza, legittimamente, il pugno. E rimaniamo dell'idea che i regimi comunisti rimangono regimi come quelli fascisti. L'amico Poggi, oltre alla storia di Stalin, si legga qualche testo anche sulla Resistenza, tipo La Grande Bugia di Pansa. Con la S, amico Poggi con la S, non con la Z... E visto che lei col potere comincia a trafficarci da membro del Cda di un ente municipale, la "famosa" e "utilissima" Opera Pia Cordellina, eviti di pontificare sul pugno che altri più "proletari" di lei chiudono o chiudevano per simboleggiare la loro lotta. Per la democrazia, ha ragione, non per una careghetta... Il direttore
E' comunque immaginabile che il compagno Poletto, membro dell'ANPI, oltre che iscritto al più moderato PD, lo abbia usato in questo senso.
In ogni caso, simbolo della lotta della sinistra o degli antifascisti, il pugno alzato resta il segno di quella lotta per la libertà che il fascismo, ed il saluto fascista negano per definizione.
Ciò detto, se pensate che Poletto, ex-democristiano, faccia il pugno chiuso in onore del comunismo avete evidentemente un modo piuttosto originale di pensare.
Per quello che mi riguarda non intendevo certo difendere Poletto (sa farlo benissimo da solo). Volevo solo denunciare come ignobile l'equiparazione fra l'esperienza del movimento operaio italiano (a cui il direttore era ostile 30 anni fa, come lo è adesso, da buon uomo di destra) all'esperienza fascista. E' una cosa intollerabile e inaccettabile, frutto di una confusione storiografica della peggiore specie.
Io il pugno chiuso (e parlo per me) lo faccio in onore all'esperienza della sinistra italiana, comunista compresa. E non me ne vergogno.
Né mi vergogno della "cadreghetta" dell'Opera Pia Cordellina, che non mi assicura nessun guadagno (né rimborso) ma solo l'utilizzo gratuito del mio tempo libero. Perché la mia (temporanea) occupazione è fare lo studente di storia, e qualche libro oltre a Stalin (sic) l'ho letto. Ringrazio comunque l'erudito direttore per il consiglio, non mancherò di leggerlo.
Finchè si fa un'opera, come sempre, di informazione completa ma si tocca una cattedrale, quella ideologica, che sa tanto di sacrestia. Trenta anni fa io ero di destra? Non so quando Stefanino sia nato, ma penso che trenta anni fa ciucciasse al massimo il biberon, un'attività che dovrebbe proseguire invece che ricoprire ruoli di responsabilità pubblici a fronte di irresponsabilità anche verbale. Io, vado a memoria, nel 68 ero a Roma da matricola universitaria (ha letto Stefanino tra una poppata e l'altra cosa è successo nel 68?) e ho partecipato di persona alle lotte studentesche mai con violenza ma sempre con la determinazione e la forza che mi dava militare nell'ala sinistra di Zanone e Bonea del Pli, per poi negli anni farmi parte attiva nelle battaglie radicali e liberali (non liberticide) per divorzio e aborto eccetera eccetera. Se da militare di leva e allievo ufficiale nell'Accademia della Marina di Livorno sono stato accusato dai miei superiori di essere un sovversivo di sinistra perchè volevo aiutare a crescere culturalmente i giovani sergenti (lì si chiamavano Capi ed erano diplomati) , penso che non debba adare altre spiegazioni a Poggi che sarebbe ora che si guardasse allo specchio prima di spuarte sentenze che gli tornano in faccia trascinate dal vento dell'incapacità di confronto che contraddistingue chi blatera di democrazia ma lo vorrebbe praticata a senso unico. Vai che ce la fai, hai tanti anni per perdre questa boria. Troppo infantile e che da sempree fa perdere al finta sinistra di cui9 pensi di far parte. Intollerante e becera di fronte al confronto.
Il direttore che più volte ha votato a sinistra, mai Dc, Msi e quant'altro, sì Radicali, socialisti, Pci e Ds, oltre che Pd, nell'ultima tornata locale ha scelto Sel e che sogna un mondo di giovani, sì, ma svezzati.
2- Se è un gesto così bello perchè nessun esponente di spicco del centro sinistra italiano lo usa più?
2- c'è differenza tra critiche e accuse gratuite, fuorvianti e senza un minimo di riflessione
4- solo un perfetto radical chic ideologizzato può scrivere certe frasi a chi fornisce un punto di vista diverso o contrario dal suo
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Per altro non si capisce come l'egregio direttore possa mettere sullo stesso piano la drammatica esperienza fascista con quella del comunismo italiano, che per decenni ha rappresentato un baluardo di democrazia e emancipazione, sarà che le antiche esperienze non si cancellano. O forse per ignoranza - anche se preferisco pensare che pur di ottenere qualche clic in più ormai si è disposti a scrivere anche le peggio corbellerie.