Quotidiano | Categorie: trasporti

Aumenta la capienza di alcuni treni regionali su Schio-Vicenza e Padova-Bassano

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 10 Aprile 2014 alle 11:59 | 0 commenti

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Regione Veneto - Ulteriore miglioramento del servizio di trasporto ferroviario regionale in Veneto, con l’aumento della capienza di alcuni convogli sulla base delle segnalazioni degli utenti. Per il treno 5456 con partenza da Schio alle 8,10 e arrivo a Vicenza alle 8,51 viene ormai utilizzato un doppio minuetto. Dopo Pasqua, inoltre, il treno 5932 con partenza da Padova alle 14,16 e arrivo a Bassano del Grappa alle 15,20 sarà composto da 5 vetture tipo Media Distanza; convoglio da cinque vettura MD anche per il treno R5942 con partenza da Padova alle 18,16 e arrivo a Bassano alle 19,20.

“Per i primi due treni – sottolinea l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto – sono state sostanzialmente anticipate da Trenitalia soluzioni che avevamo concordato, ma con partenza, rispettivamente, da maggio e da giugno”.

“Noi continuiamo sulla nostra strada di miglioramento sostanziale del servizio – aggiunge l’assessore – con un lavoro che procede di giorno in giorno e che porta a costanti aggiustamenti che devono arrivare fino alla ottimizzazione possibile con le risorse in campo. Non mi preoccupo di servizi televisivi che continuano a riproporre il clichè di un trasporto regionale disastroso che tale non è. Noi ascoltiamo i nostri pendolari, i nostri cittadini, per le cose buone e soddisfacenti che comunque non fanno notizia, e per le cose che non vanno e che stiamo continuamente sistemando”.

“In questo contesto c’è chi ha vere e proprie pregiudiziali ideologiche, e le aveva anche in precedenza, soprattutto contro il servizio cadenzato in quanto tale, che ha risolto moltissime criticità e rispetto al quale vogliamo rispondere anche a quelle residue, in verità non molte. C’è il problema delle risorse, a fronte delle quali c’è chi immagina che basti pensarle o parlarne per trovarle. Intanto continuano i fenomeni di danneggiamento di treni, dei quali nessuno parla, che spesso vengono equiparati a folklore, che io considero anche effetti di una campagna di continua denigrazione, che ma che costano milioni di euro all’anno ai contribuenti e ai viaggiatori”.

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