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Assemblea Popolare di Marostica, presidente Bottecchia: "mio compenso solo su risultati, non vogliamo svendere!"

Di Federica Raccanelli Domenica 27 Aprile 2014 alle 16:13 | 0 commenti

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Si è svolta oggi l'assemblea, per i soci, per l'approvazione del bilancio del 2013, al Bassano Expo. Il nuovo CdA deve cercare di salvare Banca Popolare di Marostica da una fine già ventilata: la vendita. Il bilancio 2013 si chiude in passivo per 42,876 milioni di euro dopo la defiscalizzazione ottenuta con il governo Monti, mentre il debito del Gruppo Banca Popolare di Marostica chiude con un debito di 33,526 milioni di euro.

All'assemblea per l'approvazione erano presenti 700 soci, deleghe incluse, su 7000. I soci presenti hanno votato in larga maggioranza per l'approvazione. Gli intervenuti hanno espresso con forza la loro rabbia per la scoperta di un debito così tanto profondo, esternando il timore per quanto accadrà in caso di vendita ma con un buon livello di fiducia verso il nuovo CdA . Il presidente Giuseppe Bottecchia afferma: "Se avessi saputo, quando mi hanno cooptato, che sarei diventato presidente non avrei accettato". L'onere che ora attende il CdA è veramente complesso, le azioni da 94 euro sono calate alla soglia minima di 72 e se la situazione finanziaria della banca non si risolleva scenderanno a 60 euro. I conti ora sono allo scoperto e quello che è emerso è una gestione scellerata condotta dal CdA precedente, sostiene il nuovo vertice. Basti pensare che l'ex direttore generale Gianfranco Gasparotto aveva uno stipendio di un milione e duecentomila euro annui. Oggi il presidente, che ha ricordato, invece, come abbia uno stipendio pari a zero euro mentre il suo compenso sarà legato solo ai risultati, assicura che si sta tentando il tutto per tutto per salvare la banca e se ci saranno gli estremi si inizierà un'azione di responsabilità verso il CdA precedente. I soci non vogliono che la banca venga venduta. Sergio Drago interviene dicendo: "L'autonomia la decidono i soci, non la Banca d'Italia, visto che non è commissariata". La banca necessita di un cambiamento anche a livello operativo e di statuto. Giuseppe Bottecchia, presidente della Popolare di Marostica assicura: "Faremo di tutto per mantenere l'autonomia, non vogliamo svendere". L'advisor è stato già attivato per valutare le ipotesi sul tavolo e si assicura che tutto verrà questa volta eseguito con trasparenza e fermezza. Sempre il presidente continua: "Noi percorreremo la strada dell'autonomia fino alla fine se possibile, se invece andremo verso la vendita, ci sono già alcune manifestazioni di interesse, vinca, eventualmente, chi può tutelare maggiormente l'interesse delle persone e del territorio". La decisione su quale strada si dovrà percorrere sarà presa presumibilmente entro l'estate secondo quanto afferma Bottecchia.


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