Quotidiano | Categorie: Sindacati

Askoll 3 dopo Castell'Alfero: a Povolaro contratto di solidarietà per 220 dipendenti

Di Federica Raccanelli Mercoledi 28 Maggio 2014 alle 01:03 | 0 commenti

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Martedì 27  in Askoll 3, a Povolaro, sono state indette due assemblee sindacali, di un'ora ciascuna, per spiegare in cosa consisterà il contratto di solidarietà con al massimo il 45% dell'orario di lavoro per tutti i dipendenti, 220 persone. Un anno fa era già stato rinnovato  il medesimo contratto per circa 150 dipendenti anche in Askoll 2.

Ad oggi, da quanto ci dice il sindacalista della Fim Cisl Stefano Chemello, non si teme che possa succedere quanto si è rischiato nell'astigiano a Castell'Alfero, il licenziamento in blocco, cioè, per 223 lavoratori, poi trasformatosi, dopo una lunga battaglia di cui è stato dato merito anche a VicenzaPiù, in una serie di strumenti tra cui, proprio, un contratto di solidarietà.

Il contratto di solidarietà in alternativa alla cassa integrazione risulta essere un contratto più tutelante per quanto riguarda i lavoratori, economicamente e anche a livello di normative.

"Per loro è una novità e quindi abbiamo dovuto spiegare cosa succede nelle varie casistiche" spiega il sindacalista Chemello. Le motivazioni riconducibili alla crisi economica sono sicuramente note a tutti e si stanno ripercuotendo anche in questo gruppo di aziende.

"Le persone, continua Chemello, hanno sicuramente timore dopo le notizie della chiusura di Castell'Alfero, logico pensare: quando toccherà a noi? I lavoratori non dormono sicuramente sonni sereni ma di certo non si può vivere sempre nella paura. Abbiamo trovato il problema e ora, assieme alla RSU, stiamo cercando delle soluzioni. Con il contratto di solidarietà, dato il calo della produzione, abbiamo fatto evitare all'azienda il licenziamento della forza lavoro risultante in esubero".

La cassa integrazione è già stata vissuta nei mesi scorsi dai dipendenti e la soluzione meno dolorosa è ora questa tipologia di contratto. I lavoratori, restii nel rilasciare interviste, si dividono.

Alcuni esprimono timore: "Siamo preoccupati per tutto, è una cosa normale. Ogni realtà è a se ma sicuramente la situazione non è facile".

Altri invece si dimostrano parzialmente ottimisti: "Non siamo informati se saranno interessate più Askoll per i licenziamenti, ma penso per il momento sia stato un caso circoscritto a Castell'Alfero". 

Opinioni che sembrano condivise anche dal sindacalista RSU Giovanni Sciurti, dipendente Askoll da 17 anni: "I dipendenti ora avevano la necessità di capire in cosa effettivamente consistesse il contratto in Askoll 3. Anche se si sta a casa per 2 giorni a settimana, comunque ci si sente abbastanza tutelati."


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